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Abito insieme alla mia mamma in un grande appartamento. Terzo piano con balcone. La mamma è fissata col balcone. Ogni domenica ci facciamo la colazione. Fuori. Anche quando fa freddissimo, vestiti con tanto di cappotto, sciarpa, guanti e cappello. Solo quando piove, no. In quel caso mangiamo in cucina e la domenica è andata.

Prima c’era anche papà, poi di colpo ha iniziato a mancare spesso e adesso non viene proprio più. Forse non gli piace più il balcone. Ha una nuova famiglia, mi ha spiegato la mamma, e per questo non si fa vedere più. Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerla. Io non ho fratelli e per questo una nuova famiglia non mi dispiacerebbe affatto. Per di più papà sapeva spiegare tutto. Tutto. Ma proprio tutto. E su questo la mamma ed io abbiamo la stessa opinione.

Siccome con la famiglia non mi è andata proprio bene e io desideravo tanto un cane, la nonna mi ha regalato un coniglio nano. Un coniglio nano nero, straordinariamente soffice e morbido.

Sono subito sceso in giardino insieme a Zorro ma poi mi è venuto da scappare in bagno. Al mio ritorno Zorro non c’era più. La nonna ha detto che non faceva niente e che lo avrebbe ritrovato di sicuro e che ci saremmo visti l’indomani. Non ne ero così convinto come la nonna, ma il giorno dopo Zorro si trovava di nuovo nella sua cuccia. Stranamente non era più nero ma bianco.

Ma la nonna mi ha tranquillizzato dicendo che è un fatto assolutamente normale. "Non ti preoccupare, sta ancora crescendo."


Il Fabbricante di Ecciù

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