Читать книгу Il Tempo È Mio Amico - Silvia Martinengo - Страница 4
CAPITOLO PRIMO Segreto numero 1: amare la nostra età
ОглавлениеAssolutamente sì, ve lo consiglio caldamente! Primo perché tanto non la si può cambiare, inoltre se ci mettiamo contro qualcosa che non vogliamo, continuiamo a riviverlo, a ricrearlo nella nostra realtà. Fissare troppo la nostra attenzione su qualcosa che ci fa stare male non è utile a nessuno, anzi a lungo andare è profondamente dannoso.
Meglio cambiare ottica e cercare i lati positivi (che ci sono sempre).
Più ne cerchiamo e più ne appariranno fino a quando non vedremo solo quelli. Credo fermamente che noi abbiamo la facoltà di scegliere quando nascere, dove e da quali genitori. Non credo affatto che l’universo sia casuale. Penso che dietro a tutto il creato ci sia un preciso disegno, un progetto molto ben congegnato, studiato fin nei minimi dettagli.
Comunque la pensiate, resta il fatto che siete nati e siete arrivati fino a qui. Fino ad oggi, in questo preciso momento.
Fare pace con la propria età è un modo intelligente di accettarsi, di amare se stessi. Se prima non amiamo noi stessi, non potremo amare gli altri. Se noi per primi non ci amiamo, come ci potranno amare gli altri?
Sentirsi giovani è importante quanto apparirlo. L’età non è un fatto anagrafico e nemmeno fisico: è mentale. Totalmente. Avere quarant’anni è bello, mi piace. Chi stabilisce che il mio corpo debba anche dimostrarlo o come debba essere? Esiste forse una tabella? Non credo proprio.
Dipende tutto da noi e la cosa meravigliosa è che se non ci piace ciò che vediamo, possiamo cambiarlo. E lo facciamo. In moltissimi modi. Parlando bene di sé, prendendoci cura e trattandoci gentilmente il nostro corpo ci restituisce il favore con gli interessi.
Amare se stessi fa bene. Avere cura e rispetto del proprio corpo è per me un dovere, ma può essere anche divertente. Per questo amo davvero prendermi cura di me stessa.
Spesso penso che ho soltanto 44 anni e questo basta. Sentite la differenza tra dire “solo” e dire “già”. Pensare: “oh mio Dio, ho già quarant’anni” che effetto vi fa? Inutilmente deprimente. Assolutamente triste e totalmente inutile. Sotto ogni punto di vista. Masochismo allo stato puro. Non vi sentite schiacciare?
Come se qualcuno vi desse una mazzata sulla testa? Io sì.
Sentite invece che differenza fa dire: ”io ho soltanto quarant’anni”. Molto meglio. Davvero non c’è paragone.
Migliora subito l’umore. Anche a livello vibrazionale le due frasi sono completamente diverse e provocano risultati diversi.
Perché la prima frase, negativa, fa pensare che siamo già dei quarantenni, che le occasioni migliori se ne sono andate e che il declino sia imminente o poco ci manchi.
La seconda affermazione invece fa sentire bene perché è positiva, significa che siamo solo all’inizio, che il meglio deve ancora venire e cosi sarà. Almeno per me, e se posso farlo io, potete anche voi!
Vi prego non credete a chi vi dice che siete troppo vecchi per qualche cosa. Non è vero. Nessuno ha il diritto di dirvi cosa potete fare in base alla vostra età.
Dentro di noi c’è un’energia cosi eterna e cosi potente da illuminare il mondo. Solo noi sappiamo davvero se siamo pronti per fare qualcosa o se ci sentiamo ancora determinati per continuare a farla ma di certo non siamo e non saremo mai troppo vecchi.
Pensate al futuro come a qualcosa che porterà grandi cose, nuovi inizi ed esso sarà tale. Una benedizione che ci darà grandi soddisfazioni e nuove gioie. Il fatto che non abbiamo avuto occasione per il momento di fare certe cose non vuol dire che non l’avremo in futuro. Probabilmente non eravamo ancora pronti.
Io ho sempre creduto nella cosa giusta al momento giusto. Ognuno però ha tempi diversi ed uno scopo diverso nella vita. Lezioni da imparare e sulle quali meditare. Io per esempio ho preso lezioni di piano a diciotto anni perché sentivo che era arrivato il momento di farlo. Ero pronta per imparare. Non pensavo certo di mettermi in concorrenza con chi aveva iniziato prima. Perché mai avrei dovuto farlo? Per me il momento giusto era quello.
Pensate a Louise Hay, ha fondato la “Hay house” a sessant’anni, età in cui generalmente le persone si ritirano dal lavoro. Beh invece lei ha iniziato un’avventura che l’ha portata a lavorare per i successivi trent’anni mettendo in piedi una casa editrice con sedi anche all’estero. Praticamente un impero. Cosa sarebbe successo se avesse ascoltato qualcuno che le diceva: “Ma Louise, sei troppo vecchia per fondare una casa editrice, vai in pensione”.
Louise aveva solo sessant’anni e tutta la vita davanti. Oggi la sua casa editrice va alla grande anche dopo la sua scomparsa avvenuta nell’estate del 2017.
Persone come lei servono da esempio per spronarci a fare come lei o addirittura meglio. Perché no?
Non importa da che età partiamo a fare qualcosa, l’importante è farla.
Se avremo bisogno dell’aiuto degli altri lo chiederemo, nessuno dice che si debba fare tutto da soli.
Non lasciamoci influenzare da quello che pensano gli altri. Anche perché a volte siamo noi a pensare chissà che di quello che pensano gli altri su di noi.
Non sappiamo davvero come ci vedono e comunque è affare loro. Noi dobbiamo essere solo noi stessi. Solo così saremo autentici.
Essere autentici significa essere fedeli a se stessi. Se sappiamo chi siamo sappiamo anche come amarci e prenderci cura di noi al meglio. Perciò amiamoci ed ameremo anche la nostra età, qualunque essa sia.