Читать книгу Il Possesso Di Un Guardiano - Amy Blankenship, Amy Blankenship - Страница 3
Capitolo 1 “Piume di Mezzanotte”
ОглавлениеPiume scure lasciarono una scia nel cielo notturno, mentre Hyakuhei volava dentro la tempesta furiosa che lui stesso aveva generato ... la sua rabbia ne costituiva il nucleo. Fulmini e tuoni si modellavano sul suo umore, mentre la pioggia celava l’essenza del suo tormento. Il suo potere supremo era di lottare contro tutti i demoni e di assorbirli dentro di sé, facendo propria la loro forza... ma non si sarebbe mai aspettato che quello stesso potere gli si sarebbe ritorto contro con la stessa furia..
Il suo obiettivo era un demone facile da vincere e consumare, nel vuoto che era la sua anima. Ma il demone aveva nascosto un frammento del Cuore di Cristallo Protettore nel profondo della sua mente. Quel potere aveva permesso allo spirito del sogno di sopravvivere dentro di lui e ora stava lottando, per ottenere la sua vendetta.
Gli occhi neri di Hyakuhei divennero ancora più scuri mentre si chiedeva se non fosse quello da sempre il vero intento dello spirito... spezzarlo da dentro. L'umile demone dei sogni pensava di vincerlo con ...degli incubi! Nella sua rabbia, Hyakuhei aveva erroneamente inglobato lo spirito del sogno nel suo corpo per zittirlo per sempre ... e ora questi lo stava consumando dal di dentro.
Lo spirito aveva un potere difficile da controllare e Hyakuhei ne era rimasto sopreso. Conteneva in sé la capacità di vedere il vero passato di cui nemmeno lui era a conoscenza. Cose che erano accadute in un altro tempo e un altro spazio ... dimensioni alternative. Ora che ne aveva inglobato il potere, Hyakuhei si accorse che il demone possedeva uno dei talismani del cristallo sacro.
Ora il maestro dei sogni aveva scelto di tormentarlo con delle visioni, quando chiudeva gli occhi sul mondo circostante ... il sonno era ormai diventato una dimensione ingannevole.
I ricordi indesiderati gli riscaldavano il sangue fino a farlo gridare, e stimolando in lui un desiderio che credeva di aver celato per sempre... la brama di possedere la sacerdotessa dai capelli ramati che non era mai riuscito a fare sua. La fame che adesso provava era insopportabile, un opprimente ricordo del tradimento finale avvenuto nell'ultimo posto che avrebbe mai immaginato ... L’amore può diventare qualcosa di malvagio, quando ti viene strappato dal petto.
I capelli color ebano gli oscuravano il viso angelico, mentre urlava di rabbia.
"Come osi mostrarmi il passato, quando non posso fare nulla per cambiarlo?"
Il suono della sua voce si perse nel tuono che rimbombava attorno a lui. E la suo eco rimbalzò in modo assordante in risposta alla sua angoscia, quasi provocandolo a continuare. Un lampo balenò nel cielo, illuminando brevemente il suo viso, scoprendo i suoi magnifici lineamenti.
Si era svegliato solo un'ora prima per i sudori notturni che accompagnavano i suoi sogni. Una volta era riuscito a tenerla tra le braccia ... a toccarla. I suoi occhi color ebano si strinsero per la rabbia. Aveva lasciato che lui s’innamorasse perdutamente e non se lo ricordava neppure! Già solo questo era molto più doloroso dei sogni, eppure ancora una volta il destino si divertiva a intrecciare le loro vite
I sogni ricorrenti s’interrompevano sempre ... non avevano un vero finale, e ciò lo spingeva a desiderare di torturarsi ancora di più con la loro trama agrodolce. La cosa più malvagia e vendicativa che il demone del sogno avrebbe mai potuto fare era di acuire il suo desiderio per la sacerdotessa. Immaginò che si fosse spinto oltre, che fosse riuscito a farla sua. Anche adesso non osava affrontarlo, per paura di perdersi nella sofferenza della propria anima.
Hyakuhei sentì la sua rabbia lenirsi, mentre ascoltava le voci che sussurravano dentro di lui con malizia. Le innumerevoli entità malvagie che albergavano nel suo animo, demoni che si piegavano volontariamente al suo potere, puntarono uniti contro lo spirito del sogno ... e combatterono una battaglia rapida all’interno del suo cuore.
Il demone del sogno fu costretto a piegarsi alla volontà del suo nuovo padrone, almeno fino a quando le catene invisibili non gli avessero impedito di liberarsi. Hyakuhei sapeva che il demone poteva ancora provocarlo con voci e immagini seducenti, ma sapeva anche che ora poteva usare quel potere per strappargli i ricordi della sacerdotessa.
Le labbra di Hyakuhei si incurvarono leggermente in un sorriso malvagio, quando si accorse che poteva usare il potere dello spirito del sogno a proprio vantaggio. Avrebbe alimentato i sogni della sacerdotessa con ciò che una volta, in un altro tempo, avevano vissuto insieme... entrando nelle allucinazioni notturne di lei e mescolando i ricordi mediante lo strano legame che li teneva avvinti anche nella dimensione in cui stavano separatamente vivendo.
Alzò una mano davanti ai suoi occhi…per raccogliere ciò che lo avrebbe aiutato a farlo. I frammenti del Cuore di Cristallo Protettore che aveva raccolto si accesero, riflettendo la luce del fulmine che vi passò sopra proprio in quell’istante.. Mentre osservava i minuscoli cristalli prendere vita, la sua immagine si rifletté in essi. Il suo sguardo s’inorgoglì,ammirando la morbidezza del proprio viso e il rosso rubino delle labbra carnose. Ora sarebbe diventato un maestro dell'illusione.
"Ti avrò di nuovo!" sussurrò con arroganza, prima che il male tornasse nella sua voce. "Sacerdotessa, entrerò nella tua mente dove non potrai sfuggire a me o ai ricordi del tuo passato ...del nostro passato!"
I frammenti di cristallo risplendevano nel suo palmo, mentre il loro potere ormai contaminato attraversava mondi e dimensioni alla ricerca della sacerdotessa ... mediante i suoi sogni.
*****
Dall'altra parte del Cuore del Tempo, nel suo bel letto caldo, Kyoko giaceva addormentata ... ma la pace del suo sonno fu disturbata da frammenti di immagini e di suoni che la fecero girare e rivoltare nel letto. Si sentì pervadere da uno strano senso di confusione, quando queste sensazioni si mescolarono e si fusero nella sua mente, e infine la trascinarono nello strano incubo.
Cominciò a sudare freddo, mentre il sogno diventava quasi reale ... troppo reale mentre ci finiva dentro.
Kyoko sentì l’urlo disperato del suo nemico mentre lei giaceva svenuta. Aveva fatto tutto quello che poteva. Aveva impedito a Hyakuhei di impadronirsi del Cuore di Cristallo Protettore nell'unico modo che gli era riuscito…distruggendolo, e ora non poteva tornare a casa, nel suo mondo.
Hyakuhei abbassò lo sguardo sulla ragazza che aveva infranto tutti i suoi più accurati disegni. Aveva fatto credere a tutti che fosse morto ... che non costituisse più una minaccia, e poi aveva atteso in silenzio e nell'oscurità.
Sapeva che, finché la sacerdotessa aveva i suoi guardiani intorno, era troppo potente e non gli sarebbe stato possibile avvicinarla. Così si era nascosto e aveva celato il suo potere, fingendosi morto, aspettando che lei commettesse l'errore fatale di rimanere da sola. In quel caso sarebbe stata debole e vulnerabile ... e ciò gli avrebbe permesso di strapparle il Cuore di Cristallo Protettore.
Tutto era andato alla perfezione. Alla fine l’aveva trovata da sola nei giardini del Cuore del Tempo... in attesa di tornare indietro attraverso l’antico portale, convinta che non ci fosse più pericolo, di avere vinto la partita ... che stava giocando da tempo immemorabile senza né vincitori né vinti. Era stato a pochi passi da ciò che desiderava più di ogni altra cosa.
Hyakuhei stava sopra la bellissima sacerdotessa vergine, i suoi capelli corvini che le accarezzavano il corpo come seta e che cadevano giù a sfiorarle le cosce, ancora agitati dal vento generato dalla distruzione del Cuore di Cristallo Protettore.
Era bello come un angelo caduto, ma dentro di lui battevano miriadi di cuori di demoni rabbiosi. Avrebbe voluto uccidere la Sacerdotessa per quello che aveva fatto, ma non riusciva a farlo ... non poteva, mentre i suoi occhi si posavano sul viso che tanto amava. Le strisce di luce stellare che provenivano dalla rottura del Cuore di Cristallo Protettore stavano ancora illuminando il cielo come una pioggia di meteoriti celesti ... ma era troppo tardi.
Hyakuhei sapeva che i guardiani sarebbero arrivati per cercare di salvarla. I figli di suo fratello avrebbero tentato ancora una volta di strapparla a lui ... e la storia si sarebbe ripetuta ancora e ancora. I cieli avevano segnato il loro destino millenni prima ... solo per ripetersi all’infinito, senza che lui potesse fare niente per cambiare il corso degli eventi.
Il suo viso angelico si trasformò in un ghigno. Questa volta i guardiani non avrebbero più trovato la loro sacerdotessa. Rapidamente, cullò quel corpo morbido tra le sue braccia. Nessuno immaginava che fosse ancora vivo e lui avrebbe lasciato che continuassero a crederlo. Non le avrebbe fatto del male ...piuttosto Hyakuhei decise che... questa volta ... lei sarebbe stata sua.
Mascherando di nuovo la sua aura malvagia, usò il suo potere per aprire un piccolo buco nero e vi entrò, portando Kyoko con sé. Il portale si chiuse silenziosamente dietro di loro ... cancellando ogni eventuale indizio. Quando i guardiani sarebbero venuti a prenderla, avrebbero semplicemente creduto che fosse tornata nella sua dimensione, abbandonandoli in quell’orribile inferno.
Kyoko si svegliò di scatto nel letto chiedendosi da dove scaturisse quell'incubo. Si guardò in giro per la stanza con i suoi grandi occhi color smeraldo pieni di terrore, sperando di avere sognato tutto ... che Hyakuhei non fosse lì. Poteva ancora sentire il suo tocco e, stranamente, si accorse che le mancava. Eppure, allo stesso tempo, voleva cancellarne il ricordo. Si rannicchiò spaventata tra le coperte.
Sentendo il silenzio della casa, Kyoko sapeva che non si sarebbe mai riaddormentata, quindi commise l'errore più grande della sua giovane vita ...decise di tornare in un mondo di demoni nel cuore della notte. Stare con i guardiani sarebbe stata l'unica cosa che l'avrebbe fatta sentire di nuovo al sicuro.
Solo un paio di minuti dopo si ritrovò dall'altra parte del Cuore del Tempo, in mezzo alla radura in cui si trovava la statua della fanciulla. Sospirò di sollievo, ora che si trovava il più lontano possibile dal letto in cui aveva appena avuto quel tremendo incubo. Tuttavia, poteva sentire il sogno perseguitarla come se stesse aspettando che tornasse a dormire.
Non faceva che torturare le profondità della sua anima, molestando la sua immaginazione con immagini che erano troppo lascive perché lei le accettasse. Scuotendo la testa, fece un profondo respiro e s’immerse nel paesaggio familiare che la circondava.
Enormi pietre bianche sporgevano dal terreno in ricordo del magnifico castello che un tempo aveva ospitato i giardini conosciuti come Il Cuore del Tempo. Il vento soffiava tra i rami degli alberi circostanti, alleviando col suo dolce suono quella tenue penombra.
Vedendo i fulmini in lontananza, Kyoko rivolse i suoi occhi color smeraldo a est. Rabbrividì chiedendosi come qualcosa di così bello ... potesse essere così pericoloso. Spingendo lo sguardo, poteva scorgere le nuvole che oscuravano le stelle. I fulmini danzavano tra le nuvole come dita tra le ragnatele, conferendo alla tempesta lontana un aspetto sinistro.
Kyoko sbatté le palpebre, quando vide i fulmini convergere in un unico punto tra le nuvole. Le sembrò che avessero formato una minuscola sfera di luce prima di esplodere come una piccola pioggia di stelle. Non fu sorpresa da questo fenomeno ... sapeva che i fulmini potevano creare cose strane. Quello che invece attirò la sua attenzione era che quello strano fenomeno continuava a manifestarsi nello stesso punto.
"Ma che ci faccio qui?" chiese alla statua della sacerdotessa che tanto le somigliava, non aspettandosi risposta. Le nuvole rabbiose della tempesta in arrivo erano ancora lontane, e la luce della luna pioveva sul santuario, illuminandolo a giorno.
Kyoko si avvicinò, per scrutare la statua della fanciulla più da vicino e meravigliandosi per la centesima volta della delicatezza dei suoi dettagli. Erano quasi uguali ... lei e la statua ... ma la statua era stata scolpita più di mille anni prima in questa dimensione... che non era la sua. Ancora una volta, si chiese chi l’avesse scolpita e perché. Come si poteva delineare con tale perfezione il volto di una fanciulla non solo così lontana nello spazio, ma addirittura non ancora nata?
Sospirò di nuovo, chiedendosi cosa stesse facendo. Era quasi mezzanotte e aveva assicurato ai guardiani che non sarebbe tornata fino al mattino. Ma mentre giaceva nel suo letto morbido, nel suo mondo relativamente sicuro, non era più riuscita a chiudere occhio, a causa dell’orribile sensazione che tutto stava per stravolgersi.. Non sapeva se si trattasse di un cambiamento in meglio o in peggio…e di certo quegli incubi non l’aiutavano affatto a capire.
I suoi pensieri si alternavano tra il Cuore del Cristallo Protettore e il talismano che era andato in frantumi. Come sempre, i suoi sogni ad occhi aperti e i suoi incubi si rivolgevano sempre al famoso guardiano di cui non sapeva nulla, e ai pericolosi demoni che si portava dietro.
I suoi pensieri andarono immediatamente a Hyakuhei, il loro nemico comune. Non riusciva a capire come qualcuno così straordinariamente bello potesse essere al contempo tanto perfido e crudele da rappresentare una minaccia. Kyoko scorse un altro lampo fendere il cielo in lontananza. Inarcò un sopracciglio, rammentando a se stessa che la realtà poteva essere ingannevole.
Bello o no ... Hyakuhei era tremendamente pericoloso, proprio come quel fulmine. Lei sapeva che, a mano a mano che riusciva ad impadronirsi dei vari frammenti del talismano, Hyakuhei diventava sempre più forte ... malgrado fosse già estremamente potente di suo. Aveva la capacità di inglobare dentro di sé i demoni più deboli e di bassa nascita, accrescendo così il suo potere oscuro. Poteva anche rilasciare quel potere con effetti devastanti quando era il momento giusto ... ad esempio, in battaglia.
Con un simile potere ... a cosa gli serviva il Cuore di Cristallo Protettore? E che vantaggio avrebbe avuto, raccogliendo i frammenti del talismano? Credeva davvero che il suo potere sarebbe stato assoluto, una volta compiuta l’opera? Si rese conto di starsi facendo di nuovo le solite domande a cui non poteva dare risposta, nell’ansia di risolvere misteri che le sarebbero rimasti ignoti.
Kyoko guardò gli occhi di pietra della fanciulla, chiedendosi quali segreti celassero. Allungando una mano, toccò delicatamente la guancia di marmo e le chiese: "Hyakuhei sembra quasi inarrestabile anche senza l'aiuto dei talismani, quindi perché li sta cercando con tanta furia?" Ma la statua non rispose alla sua domanda.
Rendendosi conto che stava parlando ancora una volta con un oggetto di pietra, Kyoko si zittì, e tenne per sé i suoi pensieri. "Caspita, ho davvero bisogno di una voce amica!” mormorò. Abbassò la mano e, voltò le spalle al santuario che era il portale tra i mondi.
Sprofondando di nuovo nei suoi pensieri, ritornò con la mente al suo affascinante nemico e si morse il labbro, mentre lui prendeva forma nella sua mente. A mano a mano che Hyakuhei raccoglieva i frammenti del talismano, sembrava diventare più potente e più difficile da sconfiggere. Se fosse riuscito a raccoglierli tutti, probabilmente avrebbe potuto infrangere la barriera tra il mondo dei demoni e quello degli umani. Si disse che questa doveva essere l’unica risposta alla sua domanda.
Se ci fosse riuscito, niente e nessuno avrebbe potuto fermare la discesa del mondo umano nella più assoluta oscurità. "Non te lo permetterò, lo sai!" mormorò dentro di sé. Le sue spalle si abbassarono, sotto il peso di quella promessa.
La sua mente tornò al sogno che aveva fatto meno di un'ora prima ... lo stesso sogno che l'aveva scossa a tal punto da farla balzare in piedi sudata e tremante. I suoni e le sensazioni del sogno erano così reali che avrebbe potuto giurare di averlo vissuto davvero. Non era solo spettatrice di quelle visioni: le stava vivendo in prima persona! Di questo ne era sicura.
"Ma è impossibile ... giusto?" chiese di nuovo alla statua, voltandosi a guardarla, mentre l’ansia di quell’incubo invadeva di nuovo la sua mente. Hyakuhei l'aveva fatta davvero prigioniera, malgrado lei avesse combattuto contro di lui. C’era davvero una possibilità che lei potesse vincerlo, una volta per tutte?
Kyoko sbatté le palpebre sperando che il ricordo del sogno sarebbe presto svanito. Non voleva provare di nuovo la tremenda paura che l’aveva invasa, mentre era prigioniera dei suoi ricordi. Ma più guardava la statua della fanciulla che aveva davanti, più non riusciva a scrollarsi di dosso quell’orribile incubo: non riusciva a capire se ciò che aveva sognato si riferisse a un ricordo vero o immaginario…Ciò di cui però era sicura era che si trattasse di ricordi, nel vero senso della parola.
Sentì le immagini schiantarsi contro di lei, come succede al cervo abbagliato dai fari di una macchina. I suoi occhi si chiusero di nuovo come se una forza ignota le imponesse di ricordare tutto ... a costo di entrare nella mente del nemico. Questa volta, però, le visioni che le si presentarono erano molto diverse da quelle del sogno.
Nell’incubo, era arrivata lì attraverso il Cuore del Tempo: ma ad aspettarla non c’erano i guardiani, bensì il suo nemico... Hyakuhei. Mentre si voltava per fuggire da dove era venuta, lui si era allungato e le aveva afferrato il polso in una stretta mortale per impedirle di volare via. Non importava quanto lei lottasse per sfuggirgli ...anzi più lottava, più lui la imprigionava.
Poi lui aveva usato l'altra mano per afferrarle il mento e costringerla a fissare i propri occhi spaventati nel suo sguardo gelido…e a quel punto lei aveva smesso di lottare. Si accorse che quegli occhi non erano più freddi e oscuri, ma marroni e pieni di calore.
"Bentornata…" le aveva sussurrato dolcemente Hyakuhei, e poi aveva appoggiato le labbra sulle sue.
Kyoko si pizzicò così forte a quel ricordo che il dolore la fece sobbalzare con violenza, e riuscì a cancellare il sogno dalla sua mente, come se avesse spento un interruttore elettrico. Quelle allucinazioni ad occhi aperti e i suoi incubi cercavano di metterla in guardia riguardo un ignoto futuro o le rammentavano errori già fatti in passato? In ogni caso, pregò che la prossima volta che si fosse addormentata, avrebbe fatto dei sogni normali .
"Baciare Hyakuhei ..." pensò. Si mise le mani sui fianchi come per stesse per ammonire se stessa. "Ma cosa diavolo ti passa per la testa, ragazzina?"
Si sentì una traditrice solo per averlo pronunciato ad alta voce.
"Dirlo a voce alta è terribile quasi quanto baciare quel mostro.” provò a convincersi. Sorrise, concludendo che in realtà non era la stessa cosa.
"Se non dormo, prima o poi darò di matto! - rifletté - E continuerò a parlare ad alta voce come fanno i pazzi.” Sospirò, affranta. “Devo proprio prendermi una vacanza."
Ma, per complicare il suo delirio mentale, un’altra immagine prese il sopravvento sulla prima: lei che baciava Kyou. Un'ondata di calore la invase, dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi. Si chiese da dove le venissero quei pensieri. Di nuovo l’immagine sembrò materializzarsi dal nulla e rimbalzarle nella mente, e lei dovette sforzarsi parecchio per cancellarla.
Ormai fuori controllo, la mente di Kyoko passò velocemente dall’uno all’altro dei cinque fratelli che erano stati scelti per farle da guardiani in quel mondo pericoloso ... o almeno così le era stato detto. I suoi pensieri si concentrarono per un momento su Kyou, il più vecchio e potente dei cinque fratelli. Lui le appariva pericoloso e snervante quanto il suo malvagio zio Hyakuhei.
Per tutti, anche per i suoi fratelli, Kyou era un enigma. Aveva la bellezza di un arcangelo, e il potere di contribuire a distruggere o salvare questo mondo devastato dai demoni. Ma, dal suo comportamento freddo e privo di emozioni, era facile intuire che a lui non gliene importava nulla di chi avesse vinto. Era come se fosse intimamente convinto che il suo malvagio zio in realtà non fosse un suo problema.
Kyoko era contenta che Kyou non viaggiasse con gli altri guardiani, ma si tenesse un po’ in disparte da tutti loro. Lei lo aveva visto solo un paio di volte da quando era diventata accidentalmente la loro sacerdotessa, e per lo più solo da lontano ... e ogni volta si era sentita negativamente colpita.
Non sapeva ancora molto di Kyou, ma a volte si chiedeva se era lui che si reputava troppo superiore ai suoi fratelli ... oppure se era lei che cercava di evitarlo a tutti i costi.
Kyoko inarcò un sopracciglio e si mise di nuovo a riflettere ad alta voce.
"Beh, comunque è meglio così, perché ogni volta che lui e Toya si vedono non fanno che litigare ... e per quanto riguarda gli altri fratelli… Kyou in pratica li ignora." Kyoko sospirò. Nei suoi confronti, invece, sembrava nutrire rancore piuttosto che il desiderio di proteggerla.
"Non è che io abbia bisogno del suo aiuto." Il suo pensiero tornò indietro nel tempo. Quando si erano incontrati la prima volta, Kyou l’aveva fissata con freddezza e aveva esclamato che lei non era altro che un debole essere umano e che non era degna della sua protezione. E la volta prima, era stato ancora più odioso.
Quando era capitata per sbaglio nel loro mondo la prima volta… Kyou e Toya avevano cercato di ucciderla, pensando che stesse sconfinando nel Cuore del Tempo con l'aiuto del loro zio. Era stato il Cuore di Cristallo Protettore a difenderla da loro, e da quel momento si era trovata prigioniera di un caos che non sembrava avere fine.
Chissà perché, ma per proteggerla il Cuore di Cristallo Protettore era scoppiato in mille frammenti che si erano dispersi ai quattro venti… attirando i demoni nel mondo degli umani con una frenesia distruttiva. Se i demoni che vagavano in quella dimensione fossero riusciti a raccogliere abbastanza frammenti, allora sarebbero stati così potenti da invadere il mondo terreno e precipitarlo nel caos.
Lei e i guardiani avrebbero dovuto trovare i talismani prima che riuscissero a farlo i demoni, altrimenti non ci sarebbe stata via di scampo.
Da allora, i cinque fratelli guardiani si erano resi conto che lei era la vera sacerdotessa del Cuore di Cristallo Protettore…e quindi avevano giurato di proteggerla. Kyou era l'unico dei guardiani che si teneva a distanza da lei. Le poche volte che si erano incontrati, Kyoko aveva avuto la sensazione che fosse più un nemico che un suo alleato. I suoi occhi dorati sembravano così duri e freddi quando l'aveva guardata ... che lei temette che gli sarebbe piaciuto ucciderla.
Tempo prima, Toya le aveva detto che Kyou era convinto che gli umani fossero una razza inferiore. Questo era un eufemismo. A sentir parlare Toya, Kyou era così prepotente e arrogante che, anche se la sua vita fosse stata in pericolo, non avrebbe mai fatto nulla per salvarla. Ogni tanto Kyoko ricordava queste parole, e non poteva che sorriderne. Per qualche ragione, il comportamento freddo e distaccato di Kyou le sembrava perfino....coerente.
"E di certo lo rende attraente!” esclamò, ad alta voce.
Gli altri quattro fratelli guardiani l'avevano subita presa sotto la loro protezione, almeno fino a quando fossero stati impegnati nella ricerca dei frammenti del talismano e a impedire che i demoni ne accumulassero abbastanza per distruggere il mondo e innescare una guerra.
Toya era quello che si era offerto di proteggerla per primo e che le era sempre stato vicino. Diceva di farlo solo per farsi perdonare di aver tentato di ucciderla, quando lei e Kyou l’avevano scoperta nel loro mondo insieme al Cristallo. Si sentiva ancora in colpa per il fatto che, se lui e Kyou non l’avessero attaccata, il Cuore di Cristallo non sarebbe mai andato in frantumi nel tentativo di proteggerla. Comunque sia, quel guardiano era un tipo strano, e a lei veniva sempre il mal di testa quando si scontrava con il suo brutto carattere…
Toya a volte si comportava come se stentasse a sopportarla, ma in realtà Kyoko era convinta che lui fosse segretamente innamorato di lei. Cercava solo di nasconderlo a se stesso a causa di quell’enorme peso che si portava addosso ...e da cui lei avrebbe desiderato sollevarlo. Forse, in tal modo lui sarebbe stato capace di guardare in faccia i suoi sentimenti…e anche di migliorare quel brutto carattere che aveva.
Sorrise dolcemente al pensiero di lui. Toya stava rapidamente diventando il suo migliore amico, e forse qualcosa di più. Kyoko arrossì leggermente: lui le aveva salvato la vita tantissime volte, dal giorno in cui aveva tentato di ucciderla!
Ora tra i due c’era un legame fortissimo, che assomigliava molto a un amore profondo, anche se si beccavano spesso... Era come se il cristallo conoscesse i sentimenti che nutrivano l’uno per l’altra, e avesse scelto appositamente lui per seguirla anche quando fosse tornata nella sua dimensione…cosa che gli altri guardiani non avrebbero mai potuto fare. Ciò aveva ingenerato tra i fratelli alcune discussioni piuttosto animate, e Kyoko era convinta che lo facessero solo per farla sorridere.
Anche gli altri tre fratelli Shinbe, Kamui e Kotaro avevano trovato posto nel suo cuore. Kyoko sorrise, al loro pensiero. Ed ora eccola lì, tutta sola, nel cuore della notte, in una terra dove i demoni vagavano liberamente. A volte si chiedeva se non avesse bisogno di farsi curare la testa.
“Forse, dovrebbero rinchiudermi in una cella con le pareti imbottite, da qualche parte nel mondo!” pensò divertita. Non volendo ancora disturbare i guardiani, Kyoko si afferrò a una pianta di vite e la usò per aiutarsi a sedere su una delle rocce bianche circostanti.
Solo perché lei non riusciva a dormire non significava che i guardiani dovesse interrompere il loro sonno. Era troppo tardi per rimettersi a dormire e troppo presto per dire ai guardiani di raggiungerla. Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, e rimase seduta lì, a godersi la vista dei fulmini che sembravano ancora molto lontani.
Le dita di Kyoko andarono a fermarsi sul minuscolo sacchetto che portava al collo, dove lei aveva riposto alcuni frammenti del talismano che era riuscita a raccogliere. Non si accorse che, toccandolo, una morbida luce blu fluorescente si irradiò da esso, e che la fresca brezza che soffiava intorno iniziò rapidamente a cambiare direzione.
*****
Non lontano da lei, Kyou sollevò il capo, quando un profumo perverso, portato dal vento della tempesta in avvicinamento, arrivò alle sue narici. Hyakuhei era vicino. Strinse gli occhi dorati mentre la brezza si spostava, e che adesso sembrava provenire dalla radura del Cuore del Tempo. E quest’altro profumo… Strinse i denti: la sacerdotessa e il potere del Cuore di Cristallo Protettore!
Le sue mani si strinsero involontariamente a pugno, e sul suo viso apparve un’espressione di rabbia. Ringhiò, scuotendo il silenzio della foresta che lo circondava: era sola e indifesa! Che ci faceva, davanti al Santuario a quell’ora della notte? Perché gli altri guardiani non erano con lei? Kyou respirò profondamente l’odore della sacerdotessa-bambina che si trovava nella dimensione lontana insieme ai suoi fratelli.
Nella sua mente, potè vedere l’immagine della ragazza: capelli ramati, meravigliosi occhi color smeraldo… era come se la stessa statua avesse preso vita e colore. Non sarebbe mai dovuta giungere lì! Né lei né il Cuore di Cristallo Protettore! Non appartenevano a quella dimensione.
Se avesse potuto, l'avrebbe ricacciata indietro attraverso il portale e avrebbe distrutto la statua… ma se lo avesse fatto avrebbe fatalmente indebolito la barriera che suo padre Tadamichi aveva costruito a protezione di quel mondo. Nonostante bramasse dalla voglia di farlo, Kyou si sforzò di trattenersi.
Il suo pericolosissimo zio continuava ad accumulare potere per colpa di quella stupida ragazza: ma non capiva cosa stava provocando? Se era davvero una sacerdotessa, avrebbe dovuto sapere che doveva starsene ben lontana da quel mondo di demoni! Suo padre si era lasciato uccidere, pur di chiudere il portale del tempo, e invece quella stupida ragazzina umana aveva annullato il suo sacrificio, rendendolo completamente inutile.
Tadamichi aveva cercato di proteggere gli umani ... tutti quanti. Ma perché? Perché proteggere una razza così stupida da riaprire il portale che divideva i loro due mondi? Cosa aveva spinto suo padre a sacrificare la sua vita per loro?
Kyou aveva cercato di spaventarla e di rimandarla, urlante, nel suo mondo. Ma con sua grande sorpresa lei era tornata ... doveva essere l'unica donna che sembrava non temerlo per più di pochi secondi. Quando l'aveva incontrata per la prima volta, non molto tempo prima, lei era rimasta lì a fissarlo, con il mento sollevato in atto di sfida, puntando un dardo spirituale verso di lui come se lei, una semplice umana, potesse combatterlo ... e vincerlo.
Aveva giurato di proteggere il Cuore di Cristallo Protettore e il portale del tempo, ma mai una piccola ragazza umana. I suoi fratelli potevano piegarsi a una cosa del genere, ma lui no. Gli umani erano creature deboli e sciocche, e lo temevano. Perché lei era così diversa? Perché non aveva paura di lui? Perché se la trovava continuamente tra i piedi, quasi tornasse costantemente a provocarlo?
Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere all’impazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.
Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non c’era nient’altro che la legasse a lei.
Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.
*****
Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.
Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.
"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."
I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano all’impazzata verso la statua della fanciulla…e della sua sosia umana, così fresca e pura all’interno dei meravigliosi giardini.
*****
I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.
Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per l’imminente battaglia.
"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.
La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.