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Capitolo 2. “Impavida”

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Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.

La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.

Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.

Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.

Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko l’amava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.

Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcos’altro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.

Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.

Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come “la sua Kyoko” anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dall’esterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.

Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nell’altro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono all’immagine di Kyou.

"Kyou…" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerle…qualsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola ”rivalità” non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che c’era tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.

Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietra…ma si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.

'Parlando del diavolo…” scherzò tra sé e sé.

L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse un’idea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.

Kyou vide l’umana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei…

Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti a toccarla. Eppure lei se ne stava lì, placida e tranquilla in mezzo al pericolo…e lo temeva. Avrebbe urlato se, piuttosto che vedersi davanti lui, si fosse trovata Hyakuhei? IL suo coraggio assomigliava tanto all’incoscienza. Quando arrivò a formulare questi pensieri, il fatto che la ragazza fosse tanto coraggiosa acuì il suo desiderio per lei…un misto di rabbia e passione che provava da sempre per la giovane sacerdotessa.

Kyoko rimase completamente immobile. Non sapeva come comportarsi davanti a quel demone bello come un dio. Si sentiva paralizzata dalla paura e non osava emettere un suono, per il timore di aggravare la sua situazione. Temeva che lui fosse irato perché lei aveva riportato in quella dimensione il Cuore di Cristallo Protettore.

Un brivido di paura le scivolò giù per la schiena, si approfondì fino alla nuca e l’afferrò come una morsa, obbligandola a non muoversi. Fece prima un passo indietro, poi un altro, senza nemmeno accorgersene. Non riusciva a controllarsi, anche se suo nonno le aveva insegnato che indietreggiare davanti al nemico significava ammettere di avere paura di lui.

Le parole del nonno le tornarono alla mente: "Se mostri di avere paura, sei perduta.”

Cercando di combattere il terrore, Kyoko chiuse gli occhi per un secondo. Ma quando li riaprì, Kyou era sparito, e allora ebbe ancora più paura. Di nuovo, le parole del nonno le rimbombarono nella mente: "Non perdere mai di vista il nemico o non lo vedrai attaccare.”

"Kyou?" sussurrò il suo nome con terrore. Poi se lo sentì alle spalle che le respirava sul collo, e lo sentì inspirare a lungo e lentamente, come se stesse inalando il suo profumo.

Lentamente, con gli occhi sbarrati, in attesa del colpo che l’avrebbe uccisa, Kyoko girò la testa e si scontrò con la guancia morbida di Kyou. Ansimò e cercò di lanciarsi in avanti, ma fu bloccata dal braccio del guardiano che l’attirò a sé, e lei poté sentire la sua schiena poggiare contro il corpo caldo di lui.

Era così terrorizzata che il respiro le si bloccò in gola. Era la prima volta che provava un vero attacco di panico, e temette di andare in iperventilazione. Kyou era l’unica persona che temeva più di Hyakuhei, anche se nessuno poteva immaginarlo. Non era mai stata così vicina a lui ... e la cosa le piaceva immensamente.

Il suo profumo ora lo circondava, inebriandolo. Kyou poteva sentire il profumo incontaminato di Kyoko che si colorava di paura, e diventare più intenso e penetrante mentre la teneva imprigionata contro di sé. Alla fine ... potè percepire il terrore che provava la piccola umana, ma lei non gridò. Il suo primo errore era stato indietreggiare: era bastato quel piccolo segno di paura a riscaldare il suo sangue da guardiano, così come non gli succedeva da tempo.

I suoi occhi dorati si chiusero per un istante, mentre lui lasciava che le immagini di lei che urlava, per paura o per chissà cos’altro, gli balenassero davanti troppo velocemente per poterle distinguere. Ma non voleva ascoltare quel terribile suono…

O forse sì….Forse aveva bisogno di sentirla gridare, per liberarsi dall’incantesimo che lei gli aveva fatto. Ma che importava, alla fine? Nel profondo del suo cuore di guardiano, Kyou sapeva di desiderarla e lui non era tipo da negare la realtà delle cose. Un sorriso malefico gli si disegnò sul volto, mentre la sentiva divincolarsi tra le sue braccia. Le strinse leggermente il polso, e lei sussultò.

Kyou le strofinò il naso sul collo e inalò il suo respiro, mentre lei cercava convulsamente di liberarsi dalla sua presa.. "Mi stai eccitando…" ringhiò a bassa voce, e sfiorò le labbra contro la carne delicata del suo collo. Il suo sangue caldo lo incitò a farla sua.

Kyoko non poté reprimere i brividi di desiderio che il tocco delle sue labbra avevano scatenato in lei. Stava cercando di sedurla o alla fine l'avrebbe uccisa comunque? Smise di lottare e cercò di mostrarsi impavida, ma tremò alle parole che lui le aveva appena detto. Non voleva farlo infuriare, eppure era sicura che lui stesse solo cercando di spaventarla.

"Che ragazza intelligente…" mormorò Kyou tra sé: lei non aveva ancora cominciato ad urlare mentre la la teneva prigioniera…eppure la stretta si stava allentando, fino a trasformarsi in un caldo abbraccio. Kyoko si girò a guardarlo, mentre provava sempre meno paura di lui.

Kyou fissò il suo sguardo negli occhi color smeraldo di lei e ciò che vi lesse lo spaventò: lo stava guardando come si guarda un umano, non un guardiano! Quella ragazzina non aveva paura di lui e ciò lo fece tremendamente infuriare: in definitiva era stato il suo stupido coraggio a metterla in pericolo, quella sera!

Era anche per questo che Hyakuhei era volato da lei, con l’intenzione di trascinarla via con sé nel cuore della notte. Anche a quella enorme distanza ... poteva sentire il desiderio rapace del suo perfido zio. Grazie al suo sensibilissimo udito poteva quasi sentire la brezza lenire le piume delle sue ali nere. Lei doveva avere paura di quel mostro…e non solo.

La paura, il terrore puro ... avrebbe potuto insegnarglielo, però.

Sì, le avrebbe insegnato il terrore per la realtà che la circondava, e alla fine quella stupida avrebbe capito perché doveva evitare quel luogo. I guardiani, i suoi fratelli ... i suoi protettori ... non erano lì a salvarla, in quel momento. Le avrebbe insegnato in vari modi cos’era la paura. I suoi occhi dorati brillarono con malvagità alla luce della luna calante, quando pensò a cosa fare.

Kyou spinse il suo corpo contro quello della fanciulla fino quasi a schiacciarlo, poi allungò una mano lungo la coscia di lei e l’accarezzo con movimento languido e infine si fermò all’orlo della sua gonna. Si approfondì sotto il vestito e poté sentire il suo umido calore riscaldargli la mano.

Il corpo di lei si ritrasse a quel contatto e la ragazza provò a liberarsi dalla sua presa possente, ma lui la strinse ancora più forte. Le fece scivolare l'altra mano sul seno acerbo, intendendo solo farle capire cosa sarebbe successo se i demoni l’avessero trovata da sola e senza protezione, e finalmente avrebbe preso coscienza del pericolo che aveva corso.

Ma ancora una volta il suo istinto prese il sopravvento e annientò la sua volontà: qualcosa in lei lo chiamava, spingendolo a desiderare di prenderla. Kyou poteva sentire il calore che si irradiava da lei e il suo sangue nobile cominciò ad agitarsi, sfuggendo al suo controllo. Quel desiderio lo confuse a tal punto che all’improvviso non ebbe più voglia di lasciarla andare.

Non capì mai che cosa lo spinse a pronunciare quella parola, se avesse più paura per lei o per se stesso; ma a un tratto le sussurrò all’orecchio: “Scappa!” e allentò la presa.

Nella mente di Kyoko, la paura cedette il passo al panico quando le braccia di Kyou si aprirono per lasciarla andare. Se c’era una sola possibilità di salvarsi quello era il momento e lei non perdette tempo: obbedì al suo ordine e cominciò a correre. Dentro si sé non faceva che urlare il nome di Toya, ma non ebbe il coraggio di gridarlo. Quel suono le rimase bloccato sulle labbra e lei potè udirlo solo nella sua mente.

Se fosse riuscita ad arrivare al villaggio e a rifugiarsi tra le braccia di Toya, sarebbe stata salva da quel suo pericoloso fratello...Si augurò che tutto ciò fosse solo un altro dei suoi terribili incubi, anche se sapeva che ciò che stava vivendo non era affatto un sogno.

Quasi gridò, quando una goccia di pioggia la colpì con violenza, confermandole che aveva ragione ... non era un sogno, quello, e la tempesta l’aveva ormai raggiunta. Lanciò uno sguardo indietro e cadde rovinosamente a terra, inciampando in un vecchio pezzo di muro.

Aveva intravisto un lembo di camicia bianca svolazzare a un passo da lei, e pensò che si trattasse di Hyakuhei che l’aveva già trovata. Allora si alzò e si rimise a correre come una disperata verso il villaggio, sperando che almeno i guardiani potessero salvarla da quel mostro. Sapeva che Hyakuhei era stato un guardiano, e che per qualche ragione era diventato il principe dei demoni contro cui una volta combatteva…diventando a sua volta parte dei nemici.. Kyoko si chiese se a Kyou non fosse successa la stessa cosa, senza che nessuno se ne fosse accorto.

Vide la camicia bianca spostarsi alla sua destra e la paura si fece strada nella sua mente: quasi disperava di arrivare dai guardiani, ormai. Si sentiva battere il cuore nelle orecchie così forte che quasi impazzì. Gli dei si stavano divertendo con lei, e le avevano gettato addosso una tempesta di proporzioni gigantesche: in lontananza Kyoko potè sentire il fragore di un tuono e la pioggia martellante aumentare d’intensità.

Perché? Perché le aveva fatto questo? Perché non l'aveva semplicemente uccisa invece di torturarla? Sapeva di non avere alcuna possibilità di fuggire da lui. Era sempre più convinta che Kyou l’avesse fatta scappare solo per imprigionarla con più gusto, ma comunque continuò a correre per mettersi in salvo.

Kyou la guardò avvicinarsi al villaggio e decise di farle credere che non l’avrebbe inseguita. Sarebbe stato più eccitante raggiungerla quando ormai credeva di essere in salvo! Stava per mettersi a correre…quando un altro odore colpì il suo olfatto da guardiano: suo fratello, Toya! No! Non lo avrebbe permesso! Non erano riusciti a proteggerla e per questo lei sarebbe stata sua, qualunque cosa fosse successa dopo. Il suo sangue nobile lo pretendeva!

Kyoko percepì il cambiamento improvviso in lui. Sentì l'aura di Kyou piombarle addosso come una freccia e questa volta urlò, incapace di controllarsi. Il suo grido risuonò come quello di una campana a morto per tutta la foresta, quando una mano le tappò la bocca e un braccio le circondò la vita stringendola così forte da impedirle quasi di respirare, mentre Kyou la imprigionava sul suo petto. Poi i piedi di Kyoko si sollevarono a un paio di centimetri da terra.

*****

Toya alzò lo sguardo al cielo notturno che si oscurava mentre cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. Quella sarebbe stata una terribile notte ... poteva sentirlo chiaramente nell’anima. I suoi occhi divennero del colore del fulmine che danzava nell'oscurità, mentre la tempesta si avvicinava pericolosamente.

Incapace di dormire senza la sua Kyoko accanto, Toya si era arrampicato su uno degli altissimi alberi alla periferia del villaggio per fare la guardia. Tutto quello che poteva fare era attendere l'alba per poi riabbracciarla nei giardini del Cuore del Tempo. Se avesse potuto fare a modo suo ... non le avrebbe mai permesso di ritornare a casa, innanzitutto.

Il suolo tremò per il rombo del tuono ma gli occhi di Toya si spalancarono ... il suo udito finissimo distinse un urlo terrorizzato nella tempesta. Quell'urlo gli aveva tolto il fiato. "Kyoko?" Che ci faceva lì a quell’ora di notte senza averlo avvisato?

I suoi occhi si trasformarono immediatamente in argento fuso, mentre il suo istinto protettivo di guardiano gli ordinò di agire. Non l'aveva mai sentita così spaventata, nemmeno durante la battaglia. Il cuore quasi gli balzò in gola, mentre le sue ali argentate presero vita, e lui volò via troppo velocemente perché l'occhio umano potesse vederlo.

"Kyoko!" urlò spaventato, nel cuore della tempesta.

*****

Shinbe era fuori della capanna di Suki, e anche lui non riusciva a dormire. I suoi incubi non glielo permettevano. Il suo sguardo ametista si fissò sulla foresta dove si trovava il portale del Cuore del Tempo. Qualcosa non andava, poteva sentirlo ... e la tremenda tempesta che ora infuriava nel bosco non c’entrava nulla...

"Kyou?" Cosa ci faceva Kyou così vicino? Per un lunghissimo istante Shinbe dimenticò di respirare e il cuore gli si bloccò nel petto, mentre aguzzava lo sguardo per guardare lontano. La sentiva ... Kyoko era tornata. I suoi capelli blu notte ondeggiarono, al vento di tempesta che gli portava il profumo della rabbia di suo fratello, e allora serrò i pugni: non era sola ... c’era Kyou con lei!

Afferrò il bastone che aveva appoggiato allo stipite della porta. Shinbe sapeva che non c’era bisogno di dare la sveglia ai suoi fratelli, poteva già sentirli in piedi dietro di lui. Due ali traslucide color ametista gli si allargarono dietro la schiena e si alzò immediatamente in volo. Kamui lo seguì a ruota, lasciando una scia di polvere multicolore al suo passaggio. Kaen afferrò Suki per la vita e insieme si alzarono in volo, per unirsi al gruppo.

*****

"No!" La voce di Kyou era dura come se la stesse rimproverando. Ma questa volta no. Non se lo sarebbe negato. Avrebbe voluto toccarla prima, durante il frastuono della battaglia, ma non l'aveva mai fatto. Qualcosa lo aveva avvertito che toccarla sarebbe stato pericoloso per entrambi, quindi si era trattenuto.

Ma questa volta avrebbe placato il suol sangue. La sua anima lo aveva tormentato già troppo a lungo. Era l'unico essere umano che lo avesse mai affrontato in battaglia o altrove e non avesse tremato di paura dinanzi a lui. Si strinse nelle braccia per placare il suo tormento.

Sapeva che i suoi fratelli adoravano quella ragazzina ... che Toya era innamorata di lei, della sacerdotessa. Lo faceva infuriare il fatto che suo fratello potesse starle vicino e lui no. Non riusciva ancora a capire perché Toya non l’avesse ancora presa, e invece l’avesse lasciata andare. Non si era reso conto che il nemico poteva strappargliela? Il solo pensiero che Toya la rivendicasse come sua gli fece salire il sangue al cervello per l’ira.

Kyou sapeva che Toya l'aveva sentita gridare aiuto. Poteva sentire il guardiano d'argento avvicinarsi a una velocità allarmante. Non solo le avrebbe insegnato a non vagare da sola la notte ... avrebbe anche impartito al suo ingenuo fratello una lezione che non avrebbe dimenticato.

Con la forza della mente, creò davanti a sé uno scudo protettivo che il fratello non avrebbe mai potuto scalfire. Posò lo sguardo sulla ragazza, che ora aveva gli occhi color smeraldo sbarrati per la paura. Kyou le tolse la mano dalla bocca solo per sostituirla con le sue labbra ... interrompendo il suo grido. Cercò freneticamente la sua bocca in un bacio affamato e impetuoso. Nel momento stesso in cui l’aveva baciata, capì che non avrebbe più potuto fare a meno di lei.

Kyoko prese subito a lottare contro di lui, senza fiato. Cosa stava facendo? Non era mai stata baciata prima e quello non era il bacio che aveva sempre sognato! Gridò contro le sue labbra… e lui la penetrò con la sua lingua.

Kyou cominciò a scavarle dentro tenendole stretto il viso tra le mani, le dita intrecciate nei suoi morbidi capelli ramati. Poi, con una mano scivolò di nuovo sotto la sua gonna, e accarezzò la sua pelle liscia spingendosi sempre più su, fino a toccare il lembo delle sue mutandine di cotone.

La guardò con lascivia, mentre i bellissimi occhi di lei si chiudevano, e la ragazza gemette al suo bacio. Kyou poteva quasi percepire la voglia della fanciulla che lui continuasse a toccarla per scatenarle dentro quelle sensazioni meravigliose che non aveva mai provato…insieme alla sua paura. Le avrebbe insegnato tanto, quella notte.

I suoi occhi dorati brillarono di una luce perversa e un'ondata di desiderio incandescente lo attraversò e gli penetrò i lombi, mentre si premeva contro la morbida rotondità dei suoi fianchi. Non voleva arrivare a tanto ... cosa stava facendo?

L’ira spingeva Toya ad una velocità folle e gli aguzzò la vista a tal punto che ben presto potè scorgere da lontano il debole bagliore blu nascosto nelle profondità della foresta. Atterrò velocemente, e quasi cadde a faccia in giù per l’impatto. Una barriera blu fluorescente circondava Kyou e la sua prigoniera, crepitando di energia pericolosa. Ciò che vide lo folgorò e ingigantì la sua rabbia.

"Kyou!" ruggì Toya. Spinse le mani verso il basso e due lucenti pugnali gli apparvero nel pugno. Afferrò saldamente quelle armi sacre e incrociò le lame scintillanti. Il potere all'interno dei pugnali gemelli pulsò di vita provocando un'onda d'urto intorno a lui ... spingendo violentemente i suoi capelli indietro e rivelando la rabbia che deformava il suo volto.

Si lanciò con forza contro la barriera cercando di infilzarvi i pugnali, ma fu spinto violentemente all’indietro da un’ondata di energia luminosa. Andò a sbattere contro il tronco di un enorme albero, e lì si fermò. Ringhiò, mentre scivolava lungo la ruvida corteccia.

Rialzandosi da terra, Toya potè vedere suo fratello dall’altra parte della barriera che baciava Kyoko. Poi vide il gesto furtivo della mano di Kyou che s’intrufolava sotto la gonna di lei. La rabbia lo assalì con una forza devastante: Kyou la stava toccando! Sentì i muscoli della mascella contrarsi e poi chiudersi di scatto in un colpo secco, mentre cercava di gridare con tutto il suo impeto il dolce nome della sacerdotessa.

"Kyoko!" urlò Toya, mentre percepiva con i suoi sensi da guardiano l’eccitazione che faceva ribollire il sangue di suo fratello. Kyoko era sua e non avrebbe permesso a Kyou di toccarla a quel modo!

"Maledetto bastardo!" Ancora una volta un'onda di energia si diffuse intorno a lui, mandando in frantumi pezzi dell’albero che aveva alle spalle e facendoli vorticare in aria.

Kyoko, intanto, si sentiva completamente frastornata al vedere che il corpo la tradiva... Picchiò disperatamente i suoi piccoli pugni sul petto di Kyou per costringerlo a lasciarla andare…ma sentì le ginocchia cedere e le forze abbandonarla. Si spinse disperatamente contro il petto del guardiano per liberarsi, ma riuscì solo a eccitarlo di più e a rendere il suo bacio ancora più penetrante.

Sentì Toya urlare il suo nome e sapeva che lui la stava guardando, ma Kyou non voleva saperne di allentare la sua presa. Il bacio si approfondì e divenne più esigente, e i gemiti di Kyoko più intensi. Lei provò a prenderlo a calci, ma Kyou intrappolò la sua coscia tra le gambe; al culmine della frustrazione la ragazza provò a dargli un morso, ma nemmeno quell’espediente funzionò.

Non le stava facendo del male. Anzi, quello che le faceva era…piacevole. Ora la stava tenendo imprigionata tra le sue gambe e si muoveva ritmicamente contro di lei come se…Kyoko stesse cavalcando la sua mano. Era una tortura terribile…ingiusta. Non aveva mai provato quelle strane…sensazioni, prima. Non aveva mai pensato che Kyou fosse capace di baciare qualcuno…tantomeno che potesse toccarla così. Ma le piaceva, le piaceva tanto…Provò a scuotersi da quel piacere, a liberarsi ancora di lui, mentre il suo corpo e la sua mente ingaggiavano una lotta sena quartiere nelle profondità del suo cuore

Kyou era eccitatissimo dalla determinazione di quella ragazzina, che continuava a combatterlo anche se avrebbe voluto cedere al suo bacio e lasciarsi andare al piacere che lui le stava dando. La sentiva, poteva scavare indisturbato dentro di lei e fare sue le sensazioni che lei provava in quel momento. Il suo corpo verginale lo desiderava disperatamente, anche se si sforzava di combatterlo. E il fatto che Toya potesse vederli al di là della barriera, accresceva il suo piacere.

La sentiva cedere ogni istante di più tra le sue braccia, e quasi gemette quando pensò di avere vinto. I gemiti della ragazza crebbero d’intensità mentre la sua anima da sacerdotessa prendeva vita... quell’essenza eterea che solo i guardiani potevano percepire. Non si era arresa. Lo combatteva ancora, ma non contava più, perché la sua anima sacra aveva fatto la scelta. Ormai Kyou si era spinto troppo oltre perché fosse possibile tornare indietro.

Lo sguardo di Kyou si fissò in quello di Toya, suo fratello, desiderando che lui vedesse, che lo guardasse risvegliare la passione selvaggia della sacerdotessa. L'espressione sul viso di Toya ... lo sguardo che vide riflesso nei suoi occhi in quel momento… Sì, ora l’ingenuo fratello sapeva il prezzo che era stato costretto a pagare per aver distolto lo sguardo da chi invece avrebbe dovuto proteggere. Lui stesso era stato artefice del danno che aveva arrecato Kyou alla sua amata.

I sussulti di piacere della ragazza gli fecero quasi perdere del tutto il controllo: era a un passo dal prenderla, ormai. Moriva dalla voglia di farlo. Toya avrebbe saputo cosa si provava a desiderare disperatamente qualcosa che suo fratello gli aveva rubato, e che lui non avrebbe mai potuto avere.

Kyou poteva sentire la lotta disperata della sacerdotessa indebolirsi sempre più mentre cresceva in lei la voglia di spingersi sulla mano sotto le sue gonne, che le dava quell’immenso piacere. Un umido calore le si riversò sulle cosce, la schiena le s’inarcò e, con gli occhi chiusi, lasciò che le sue guance si facessero cremisi per il piacere. Proprio quando stava per raggiungere la vetta della montagna su cui lui l'aveva costretta a salire, staccò la bocca da quella di Kyou e gridò per l’orgasmo. Il viso di Kyou non cambiò espressione ma i suoi occhi scintillarono mentre la guardava venire, sentendo il suo corpo caldo stretta contro a lui. E l'aveva solo toccata ... Che immane lascivia si nascondeva nell’anima della sacerdotessa!

Kyoko sentì il suo clitoride pulsare impazzito contro la mano di lui, e tornò in sé. Lo guardò…e lo trovò immensamente bello. Sembrava così angelico, malgrado la cattiva azione che aveva appena fatto… Non era migliore di suo zio Hyakuhei. Si sentì invadere dalla rabbia, più ancora che dalla paura, per ciò che lui le aveva fatto.. Alzò la mano e lo colpì forte sulla guancia, poi si fermò quando si rese conto che probabilmente aveva appena firmato la sua condanna a morte.

Quando il suono dello schiaffo svanì, Kyoko alzò il mento in segno di sfida mentre la pioggia scrosciava contro la barriera invisibile. "Ti odio!" sibilò, mentre lacrime di frustrazione le scendevano giù per le guance.

Kyou non si sentì minimamente toccato da quelle lacrime e non allentò la presa, ma fissò lo sguardo su di lei e si soprese di leggervi rabbia, oltre che paura... Che le piacesse o no, il suo sangue di guardiano l'aveva scelta e per questo ... erano entrambi condannati. A Kyou piaceva l'odore della sua rabbia. Era come un afrodisiaco per lui, ma sentì il coltello caldo della gelosia squarciargli il petto, mentre lei si voltava a guardare smarrita suo fratello, al di là della barriera.

Gli occhi di Toya erano ora nascosti dietro la frangia dei suoi capelli color mezzanotte striati d'argento, mentre li guardava. Sapeva di non poter rompere la barriera che Kyou aveva creato, ma aveva sentito il grido di Kyoko. Capì che lei odiava il fratello e spettava a lui, adesso, liberarla dalla sua schiavitù.

"Kyou!" gridò Toya, fissando Kyou con occhi rabbiosi. "Siamo i suoi protettori ... i suoi guardiani! Restituiscila subito! Dammela!” La sua voce era aspra e stridente come lo scroscio furioso della pioggia.

Kyou continuava a guardare Kyoko. Le carezzò dolcemente una guancia, e la guardò fisso coi suoi occhi dorati. "Così possessivo…" sussurrò, come se stesse parlando a se stesso, e resistendo alla minaccia riflessa nello sguardo furente di Toya. Il fatto che Kyoko avesse ancora meno paura di lui perché era furiosa, lo divertiva.

Spostando di nuovo lo sguardo su quello del fratello, gli occhi di Kyou fiammeggiarono, ma la sua voce rimase fredda e priva di emozioni. "È troppo tardi. Sei stato troppo negligente, e non hai impedito che si trovasse qui, nel cuore della notte, da sola, di fronte al Santuario.”

Kyoko cercò di liberarsi di lui, ma Kyou la strinse ancora più forte. “Lasciami andare, mostro!" gridò. Si voltò a guardare Toya e stava quasi per urlargli di venire a salvarla…ma le sue labbra rimasero chiuse: non voleva che i due fratelli si ammazzassero a causa sua. Sapeva che Kyou era forte ma sapeva anche che, se era pazzo di rabbia, la forza di Toya poteva crescere a dismisura e divenire quasi indistruttibile. Una battaglia tra loro sarebbe stata all’ultimo sangue. Ma non potè fare a meno di guardarlo con quegli occhi imploranti…uno sguardo che da solo era una silenziosa richiesta di aiuto.

Come se potesse leggerle nella mente, Kyou l’afferrò violentemente per il mento, forzandola a distogliere lo sguardo da Toya. "Non farlo!” ringhiò, e godette della paura che le vide riflessa negli occhi. Poi, le mise le dita affusolate su un punto preciso del collo e premette leggermente, fino a farla svenire tra le sue braccia. Si pentì quasi subito di averla tramortita…ma era necessario.

Toya sapeva che suo fratello era più forte di lui, ma comunque ... non aveva il diritto di prenderla. Lesse un perverso desiderio negli occhi di Kyou, mentre guardava Kyoko. "Cosa credi di fare? Dannazione! Restituiscila a me ... l'ho sempre protetta." sibilò, fissando torvo Kyou, in attesa della sua risposta.

Kyou percepiva ciò che suo fratello ancora ignorava: il male si stava avvicinando sotto le sembianze di Hyakuhei e dei suoi demoni di bassa lega. Ciò che stava facendo sarebbe stata un’ottima lezione per Toya.

Toya era furente. Aveva le mani strette a pugno e quasi tremava dalla rabbia.

"Cosa ti passa per la mente, Kyou? Lei è la nostra sacerdotessa!" Non ottenendo ancora risposta, aggiunse: “Hai sempre detto che gli umani sono una razza inferiore. Che te ne fai, di lei?”

Il viso di Kyou rimase inespressivo e il suo tono di voce sembrava quasi dolce, quando si degnò di rispondere al suo fratello minore, come si fa con un bambino capriccioso. "Se non la proteggi, ti verrà tolta. E’ questa la legge per noi custodi, fratello. Te ne sei dimenticato?”

Toya stava fissando la dolce ragazza mollemente addormentata tra le braccia di Kyou: aveva capito tutto. Kyou non l’avrebbe mai confessato, ma era innamorato della sacerdotessa! Ironia della sorte. E lui stesso amava suo fratello…ma amava anche la sacerdotessa e la voleva per sé. E se la sarebbe ripresa…a qualsiasi costo.

Gli occhi dorati di Kyou si fissarono con durezza in quelli di Toya. "Hyakuhei è vicino ... non riesci a sentirlo? Lei era in pericolo. L'hai lasciata intatta, non marchiata e sola…una facile preda per il nemico. Io non farò lo stesso errore."

Toya rimase immobile, mentre l'ombra delle ali dorate di Kyou prendeva vita, distruggendo la barriera invisibile e riducendola in frantumi con un semplice tocco. Urlò di disperazione, quando Kyou scomparve con Kyoko stretta tra le braccia. Il suono di quel grido rimbombò nell’aria, lasciando dietro di sé solo il fragore della tempesta che stava scuotendo la radura.

Sapeva che suo fratello aveva ragione, che lui aveva tradito la sua sacerdotessa, ma avrebbe trovata un modo per liberarla da Kyou e riaverla con sé. Era vero, aveva fallito, non l’aveva protetta e l’aveva messa in pericolo…ma baciarla, toccarla a quel modo, rapirla…Chi era Kyou per permettersi questo?

Il sangue di Toya ribollì, mentre l'eco della minaccia di Kyou risuonava nella sua mente. "Perché non l’hai marchiata?" Pregò che Kyou non intendesse marchiare Kyoko solo per proteggerla. Ringhiò, al solo pensiero.

"Non puoi farlo!" urlò al vuoto davanti a sé.. C’era stato sempre lui al fianco di Kyoko, non suo fratello! Kyou aveva sempre odiato gli umani e non aveva mai mostrato interesse per la sacerdotessa! Perché all'improvviso aveva cambiato idea? Cosa lo aveva spinto a fare tutto ciò? L’aria che aveva intorno ribollì di rabbia, mentre l’ira accresceva smisuratamente i suoi poteri di guardiano.

“Che tu sia maledetto, Kyou! Non te lo permetterò!” E il fragore della sua voce rimbombò come un tuono per tutta la foresta.

Il Possesso Di Un Guardiano

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