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Capitolo 3 “Fame”
ОглавлениеHyakuhei era di fronte all’ Underground. Normalmente si teneva lontano da quella zona della città, perché era fortemente infestata dai mezzosangue. Era anche più vicino alla tana sotterranea di suo fratello, che si trovava proprio sotto al piccolo locale notturno sovraffollato. Non era un buon posto per la ragazza.
Scomparve e si materializzò all’interno del locale, prendendo posto nell'angolo più buio.
Amni stava ancora sorridendo quando aprì la porta ed entrò nel club, ma si fermò di botto: qualcosa non andava! La sua testa scattò di lato e i suoi occhi si spalancarono. Tadamichi? Abbassando lo sguardo, se ne andò dietro il bancone, un po’ frastornato.
Perché il Maestro era qui ... nel suo bar?
*****
Kyoko rimase a guardarsi allo specchio chiedendosi quanto avrebbe dovuto ubriacarsi prima di poter andare fino in fondo. Si arruffò i capelli e provò a cambiare look ... ma poi capì. Era inutile sperare di sembrare diversa solo cambiando qualcosa del suo abbigliamento. Se voleva fare conquiste, avrebbe solo dovuto smetterla di prendere a pugni chiunque le si parasse davanti.
Sorrise al suo riflesso, cercando di farsi coraggio e di darsi delle buone dritte. “Ok Kyoko ... puoi farlo. Pensa a tutti i vampiri che sarai in grado di uccidere, se non saranno attratti dalla tua verginità.” Alzò gli occhi al cielo per la stranezza di quella conversazione. "Alcool ... questo è ciò di cui ho bisogno."
Dopo pochi minuti era seduta al bar a rimuginare sul consiglio del nonno. Lanciò uno sguardo ad Amni che stava lavorando a un nuovo cocktail. Si accigliò, perché le sembrò parecchio nervoso. Inclinò leggermente la testa, quando lo vide mancare completamente la tazza in cui stava mettendo dei cubetti di ghiaccio.
Hyakuhei aveva percepito la presenza di Kyoko nel momento stesso in cui era entrato nel locale. Si appoggiò lentamente allo schienale della sedia per scrutarla ben bene. La ragazza sembrava non prestare molta attenzione all’ambiente circostante, come se in realtà non le fregasse nulla di stare lì ... quindi che ci era venuta a fare? La guardò riflessa nello specchio mentre si sedeva al bancone del bar, e di nuovo ebbe l’impressione che volesse starsene per i fatti suoi.
Seguì con gli occhi ciò che lei stava guardando, e si accorse che la sua attenzione era puntata sul giovane barista… il vampiro biondo che si era accorto della sua presenza.
Amni lanciò una nuova occhiata, chiedendosi se fosse la sua immaginazione a fargli sembrare quell’angolo del locale molto più buio del solito. Facendo finta di nulla, si sporse verso Kyoko e le sorrise distrattamente: "Vuoi qualcosa da bere?"
"Sì. - rispose Kyoko con decisione - Un Long Island Iced Tea ... il più forte che puoi fare." .
Amni esitò e si guardò intorno, chiedendosi se fosse entrato nella Twilight Zone quella sera. Prima il signore dei vampiri era entrato nel locale come se fosse il proprietario, poi Kyoko che gli chiedeva dell’alcool…A quando degli orsi polari in tutù che ballavano sulle note dello Schiaccianoci?
Si portò inconsciamente una mano alla gola, ricordando la notte in cui Tadamichi lo aveva trasformato, tanto tempo prima. Stava cercando di prendersi un'altra vita? Scacciò con forza il pensiero dalla sua mente.
"Kyoko - le sussurrò - Non credo che un drink faccia per te. Perché non torni di sopra e cerchi di dormire un po’? Ti assicuro che i postumi della sbornia sono micidiali per lo stress. Sono sicuro che domattina, al risveglio, ti sentirai molto meglio.”
Kyoko gli aveva detto molte volte che non beveva, e stasera molte cose le sembravano avvertirla che era meglio seguire il consiglio di Amni. Sperò che lui non avesse notato quella bomba atomica travestita da vampiro nascosta in quell’angolo buio…ma qualcosa le diceva che non era così.
"E’ escluso! - disse con tono piagnucoloso - Ho troppi pensieri per la testa, stasera, e ho bisogno di rilassarmi con un bel drink!”
"Va bene, va bene! . esclamò Amni, rassegnato - Ritira gli artigli e smettila di ringhiare, o non ti preparo nessun drink!”
Kyoko lo fulminò con lo sguardo e Amni ridacchiò. Anche lui avrebbe desiderato che con un solo drink tutte le ansie di Kyoko svanissero! Era l'unica persona che conosceva con una vita difficile, quasi quanto la sua. Nella speranza di tirarla su di morale, le fece l'occhiolino e si mise a preparare il suo drink.
"Beh, comunque è vero! - scherzò, mentre versava il rum - Ti mancano solo il pelo, la coda e le orecchie. Hai già il temperamento e l'atteggiamento di una lupa mannara... "
Kyoko gli sorrise maliziosamente. "Forse stasera dovrei andare in un vicolo scuro ululando per richiamare un ragazzo peloso!”
Amni le mise il drink davanti e scosse la testa. “E io che m’illudevo di essere l'unico uomo nella tua vita! Mi ferisci Kyoko ... potrei aver bisogno di qualcuno che mi coccoli…" Si mise una mano sul cuore con atteggiamento teatrale, anche se da qualche parte nel profondo ... sapeva di non scherzare.
Kyoko sorseggiò per metà il suo drink e poi lo guardò. “Amni ... smettila di flirtare con me. È un po'…inquietante." Lo guardò fisso per dare maggiore valore alle sue parole, ma si fermò di botto: ah, se solo non fosse un vampiro! Chiuse gli occhi e continuò a sorseggiare il suo drink.
"Dico sul serio.- continuò Amni, mentre continuavano la loro battaglia di sguardi - Se non riesci a confidarti con me, con chi riuscirai a farlo? So che c’è qualcosa che ti frulla per la testa."
"Ho bisogno di un altro drink, prima." Kyoko sbatté le ciglia maliziosamente, e si disse che aveva bisogno di più tempo per confessargli il suo…impudico segreto.
Amni le preparò lentamente un altro drink. Rabbrividì al pensiero che, se fosse crollata ubriaca, avrebbe dovuto portarla lui nel suo appartamento e metterla a letto! Quando ebbe terminato di preparare il nuovo drink e lanciò un’occhiata distratta al bicchiere di Kyoko si accorse che era vuoto. Stava per ammonirla di non continuare a quel ritmo, che qualcuno in fondo al locale urlò. Con un sospiro, si precipitò a vedere cosa era successo.
Kyoko lo osservò mentre se ne andava. Amni aveva ragione... se non poteva confidarsi con lui allora con chi? In tutta la città, era l'unico con cui poteva parlare liberamente ... l'unico che poteva chiamare amico. Sentì le lacrime agli occhi e si chiese se tra poco si sarebbe messa a piangere come fanno gli ubriaconi.
"No! “ urlò a se stesa. E alzò il bicchiere in un brindisi solitario - Al momento in cui perderò la mia verginità!” E si scolò il drink in un fiato.
Essere un vampiro aveva molti vantaggi, come ad esempio avere un udito finissimo. Amni era riuscito a sedare un litigio sul nascere e ora stava portando i drink a dei ragazzi molesti, ma la sua attenzione era tutta puntata su Kyoko. La vide bere un drink dopo l’altro e si chiese cosa poteva fare per lei. Poi captò le sue parole, in quel brindisi mezzo matto con se stessa. “Perdere… cosa?" esclamò, strabuzzando gli occhi. E corse subito da lei.
Kyoko sussultò, quando Amni le si fiondò accanto, poi aprì la bocca quando capì. "Mi hai sentito?" Deglutì, cercando di lenire la sensazione di bruciore lasciata dall'alcol che le scendeva velocemente in gola. Quando riprese fiato, Kyoko sentì che l’alcool stava già facendo la sua magia.
"Un altro, per favore." Spinse il bicchiere verso Amni, cercando di ignorare la bestia nera della sbornia in arrivo.
Nel cuore di Amni la rabbia fu sostituita dal dolore. I suoi occhi azzurri diventarono di una tonalità più scura. Le sue mani tremavano, mentre le preparava UN ALTRO drink. Ma l’alcool non sembrava avere un effetto calmante su di lei.
“Sì, ti ho sentito… questo non è il posto giusto per ubriacarti e eccitarti. Continua a bere questa schifezza e tra poco ti ritroverai nel vicolo qui fuori a cantare canzoni stonate mentre un uomo senza volto… "
Gli occhi color smeraldo di Kyoko brillarono di sfida. "Sembra divertente ... magari dopo ci vado.”
Amni fece una smorfia. "Oh, questo è troppo!”
Kyoko sorrise ad Amni da sopra il bordo del bicchiere e il vampiro non poté fare a meno di sorridere anche lui. Aveva già deciso come affrontare la questione…Avrebbe lasciato che si ubriacasse, ma per nessuna ragione al mondo le avrebbe permesso di lasciare il bar. Per ora, avrebbe giocato con lei al “perdiamo la verginità.”
Kyoko sospirò, quando Amni tornò dall'altra parte del bancone. Si allungò a prendere una cannuccia. Perché perdere la verginità doveva essere l’unica cosa in grado di allontanare i demoni? Non è che poteva innamorarsi di un ragazzo qualunque con uno schiocco di dita. E se anche si fosse innamorata di qualcuno… ci avrebbe rinunciato, pur di non metterlo in pericolo.
Un volto balenò nella sua mente e chiuse gli occhi, desiderando assaporare l'immagine ... Tasuki. Se non avesse amato Tasuki, sarebbe stato la sua scelta. Era proprio perché lei lo amava che non poteva chiamarlo e ... lasciare che l'aiutasse a risolvere il suo piccolo problema. Facendosi scivolare la cannuccia tra le labbra, Kyoko si mise a bere con foga, sperando che quando avesse finito si sarebbe messa a cantare "Eeny meeny miny moe".
"Allora stai davvero cercando di scopare?" chiese Amni, mentre le preparava un altro drink.
"Certo! - farfugliò Kyoko - Ma non voglio voltarmi e sembrare una troia in caccia."
"Allora, perché non dai uno sguardo ai tipi del locale dallo specchio dietro al bancone? Così potrai sceglierne uno senza nemmeno voltarti.” disse malignamente Amni, e tirò un sospiro di sollievo quando Kyoko seguì il suo consiglio. Stava cercando disperatamente di non farla voltare…e di sentirsi attratta dal signore dei vampiri nascosto in quell’angolo. Si era accorto che lui la stava osservando da quando era entrato là dentro ... e ubriaca com’era, Kyoko non era in grado di proteggersi e Amni non abbastanza forte da combatterlo.
"Che ne dici di quella testa rossa?" chiese Amni scegliendo deliberatamente il ragazzo più brutto del locale. Se quella cretina aveva intenzione di sognare, l’avrebbe ricondotta bruscamente alla realtà.
Kyoko scrutò il tizio allo specchio e scosse la testa. "Non ha un’ombra di culo."
Amni alzò gli occhi al cielo, "Che diavolo te ne frega se non ha culo?"
"Mi interessa, invece - biascicò Kyoko - Avrò bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi." Per un momento, le tornò alla mente l’immagine del ragazzo immaginario che aveva descritto a Yohji un paio d'ore prima.
"Va bene. - l’accontentò Amni - Che ne dici allora di quello con i capelli a spazzola?"
"Possiamo semplicemente mettergli una X sulla sua fronte e cancellarlo dalla lista? - disse Kyoko arricciando il naso - E finora hai dimostrato un gusto schifoso!”
"Quello bionda laggiù sembra carino." Sorrise sapendo che quel ragazzo usciva solo con altri ragazzi ... e che non l’avrebbe nemmeno degnata di uno sguardo.
Kyoko scosse la testa e quasi cadde a terra per il movimento. “Cosa stai cercando di fare Amni? È un pollo bollito quasi quanto Yohji."
"Non credi che il tuo padrone di casa sia carino?" Amni simulò uno sguardo di orrore e poi scoppiò a ridere, all’espressione impassibile di Kyoko.
Passarono i successivi venti minuti ad analizzare uno per uno tutti gli avventori maschi del bar, ma a Kyoko nessuno andava bene: quello era un giocatore incallito, quell’altro un teppista, uno era troppo vecchio, l’altro troppo giovane, o troppo grasso, o troppo magro, o troppo nerd, troppo preppy e così via. Alla fine Amni alzò le mani in aria in segno di resa.
"Questi sono tutti, Kyoko, non ce ne sono altri. Sei troppo ubriaca per riconoscere un bel ragazzo e non ti accorgeresti di lui nemmeno se venisse qui e ti desse un bel morso sul culo!” esclamò Amni, pensando tra sé: “Per fortuna!”
Kyoko sorrise, completamente ubriaca: "Se mi mordesse il culo, non me ne fregherebbe un cazzo del suo aspetto!”
Gli occhi di Amni si spalancarono, sapendo che il parlare sporco di Kyoko era solo una posa per darsi importanza.
"Che bel linguaggio per una verginella che non ha mai neanche baciato qualcuno!” scherzò.
A Kyoko andò il drink per traverso, e tossì. "Cosa hai detto?" farfugliò, ma poi pensò che era meglio non mettere in mezzo Tasuki.
Amni sorrise: "Non preoccuparti. Non lo dirò a nessuno, a meno che tu non mi faccia incazzare. "
"Cosa faresti se ti facessi incazzare?" biascicò Kyoko, ormai folgorata dal senso di sballo.
"Beh, probabilmente mi metterei in piedi sul bancone e annuncerei a voce alta che stasera abbiamo una vergine da offrire e che si accettano offerte a partire da cinquemila dollari. Certo, a te andrebbe solo il venti per cento, mentre tutto il resto me lo beccherei io!” Si aggrappò al bordo del bar, sapendo che l’aveva sparata grossa.
"Perché solo il venti? - mormorò Kyoko - In fondo si tratta della MIA verginità…dovrebbero pagare solo me e basta!"
"Dannazione, sei proprio avida!” borbottò Amni.
"Ti ho sentito - esclamò Kyoko e si alzò in piedi sullo sgabello - Voglio che tu sappia che sei un ruffiano molto scadente.”
"Cola e tortine di luna a casa mia quando stacco, allora.” disse Amni, lanciandole un sorriso luminoso.
"Non ho un appuntamento con teuuu…" riuscì a farfugliare Kyoko, barcollando a tal punto che fu sul punto dii cadere. Poi puntò un dito in faccia ad Amni, toccandogli la punta del naso. "Ora vado a farmi sbattere dal primo maschio che non mi sbava dietro e mi tratta come una signora.”
Amni inarcò un sopracciglio: "Ma che discorsi sono, da parte di una donna che è ancora vergine? Non ti interessa di sapere almeno che faccia ha, il tizio che ti troverai nel letto domattina?"
"No…" sibilò Kyoko, e si lasciò cadere di nuovo sullo sgabello, ma sempre puntando il dito scontro Amni - Non voglio sapere niente di lui perché ..." fece una pausa cercando le parole. "... ho la mia moralità."
Amni ridacchiò: "Kyoko, sei così ubriaca che non capisci nemmeno il significato della parola moralità!”
La faccia di Kyoko divenne inespressiva. "No, non lo so." disse, con voce atona. Si guardò le mani e poi fissò di nuovo Amni. "Lo sai che non ho messo la biancheria intima?"
Per poco Amni non cadde dietro al bancone, a quelle parole, mentre Kyoko continuava a guardarlo con i suoi occhi innocenti, come se avesse detto la cosa più naturale del mondo!
"Accidenti!" mormorò il vampiro, con una voce quasi dell’oltretomba.
Poi si rialzò, la guardò ed entrambi scoppiarono a ridere. Non poteva davvero farci niente. Non aveva mai visto Kyoko ubriaca, ma doveva ammettere che era davvero divertente in quello stato. "Non mi hai detto perché sei così deciso a farlo, però."
Kyoko si morse il labbro inferiore e poi gli disse la verità: "Finché sarò vergine sarò una costante attrattiva per questi vampiri, e alla fine potrebbero riuscire a uccidermi.” Gli lanciò un'occhiata, poi distolse rapidamente lo sguardo. "Sembra che il mio odore….gli piaccia."
All'improvviso Amni capì esattamente di cosa lei stava farfugliando e deglutì. "Vuoi un altro drink?" mormorò.
Non ci aveva mai pensato, ma ora che Kyoko lo aveva stimolato a riflettere capì che era vero. Lui stesso, se mai avesse deciso di ricominciare a nutrirsi di sangue umano, avrebbe scelto senz’altro lei. Era una rarità trovare una vergine a quell’età…era come bere vino di pregio!
"Un altro drink?" mormorò Kyoko, e abbassò lo sguardo sul suo bicchiere. Lo sollevò all'altezza degli occhi e lo girò come se stesse cercando qualcosa. "È vuoto."
"No, davvero?" le chiese Amni in tono beffardo prima di portarle via il bicchiere. "Niente più drink per te, stasera."
"Hey! - strillò Kyoko - Ridammelo! Ne ho bisogno!"
"Per cosa?" l’aggredì Amni.
"Così troverò il coraggio di fare sesso con qualcuno. Non posso farlo, senza quel bicchiere."
Amni rimise il bicchiere sul bancone e Kyoko lo fissò.
"Cosa c'è che non va, adesso?" Sapeva che a breve sarebbe crollata e che sarebbe toccato a lui riportarla in braccio nella sua stanza.
Kyoko lo guardò, torva. "Chi ha bevuto il mio drink?"
"Sei stata tu.“ le disse Amni, con tono paziente.
"Non è vero! Era pieno quando me l’hai tolto! A chi hai dato il mio drink ... e dov'è il mio? " biascicò Kyoko.
"Ti sei già fatta quattro drink.” cercò d’imbrogliarla Amni.
"Noooo! - piagnucolò Kyoko - Non me ne sono nemmeno accorta!” Spinse il bicchiere verso Amni. "Dammi un altro drink, così questa volta ci starò attenta.”
"Allora cerca di ricordarti l’ultimo! - esclamò Amni, con durezza - Per te il bar è chiuso, stasera!”
Kyoko gli sorrise in modo sexy. "Perché non fai il buono con me?”
"Non tentarmi, Kyoko." rispose Amni. Ma di colpo si sentì addosso uno sguardo minaccioso. Alzò gli occhi azzurri e incontrò quelli di ebano del vampiro che si nascondeva nell’ombra.
Hyakuhei si stava godendo la scena tra la donna e il barista, e i suoi occhi e il suo umore si facevano sempre più cupi di minuto in minuto. L'aveva osservata silenziosamente scrutare pe bene tutti i maschi del locale attraverso lo specchio del bar. Per chissà quale oscuro motivo dovette reprimere l’impulso di scatenare una tempesta e far fuggire tutti, per rimanere da solo con lei. Non voleva che qualcuno posasse gli occhi su quella ragazza.
Questa cosa…queste sensazioni… lo turbavano.
Il barista era un vampiro e la ragazza sembrava in buoni rapporti con lui. Hyakuhei scrutò per bene il ragazzo, mentre la ragazza continuava a parlargli. Era giovane; era ancora un bambino come vampiro, ma c’era qualcosa in lui che lo distingueva dagli stupidi mezzosangue che aveva incontrato in città. Si scrollò quel pensiero dalla mente: avrebbe riflettuto sul giovane vampiro più tardi.
Il barista all'improvviso lo guardò dritto negli occhi. Lui sorrise e il giovane si bloccò sul posto, prima di cominciare a tremare visibilmente e distogliere lo sguardo. Ora capiva cos’aveva di diverso, quel giovane vampiro; non era una belva assetata di sangue, come la maggior parte dei mezzosangue. Hyahuhei si disse che forse non era nemmeno così giovane come sembrava.
Scavò a fondo nella sua mente e vi trovò la traccia del suo stesso sangue…Tadamichi! Quindi, quel vampiro apparteneva a lui!. Chiuse gli occhi mentre i ricordi di Amni fluttuavano in lui ... quel giovane era stata la prima preda di Tadamichi ... quella che lo avevano guarito dalla sua solitudine. I suoi occhi si aprirono lentamente, Ora capiva perché il vampiro non faceva che guardarlo! In realtà pensava che lui fosse suo padre.
Come mai lo confondeva col suo vero maestro? Non era capace di coglierne le differenze…o lui e suo fratello Tadamichi erano davvero così simili? Il suo divertimento raggiunse il massimo quando il giovane vampiro mise un altro drink davanti alla ragazza e lei ne bevve un sorso. La scena seguente gli fece davvero venire voglia di ridere.
Amni portò via il bicchiere a Kyoko e lei gli lanciò un’occhiata furiosa. Poi lui armeggiò con le varie bottiglie per farle un nuovo drink ma, non appena la ragazza ebbe distolto lo sguardo, rapidamente le versò un bicchiere di una bevanda analcoolica al the…evidentemente la preferita della piccola umana ... The freddo Virgin Long Island.
Dopo averle riempito il bicchiere, Amni decise di essere carino con lei e vi aggiunse una ciliegina e un piccolo ombrellino decorativo, poi glielo porse con gentilezza.
Kyoko si voltò di nuovo verso Amni, poi guardò il bancone e il suo sguardo s’illuminò quando vide il drink. Prima di scolarselo si mise in bocca la ciliegina...e fu così conturbante in quel gesto che Amni deglutì, alla vista del gambo del frutto che finiva dentro le labbra carnose di Kyoko, che masticò per un po’ e poi depose il gambo sul bordo del bancone.
"Che stai pensando?" chiese Kyoko, colpita dallo sguardo eccitato dell’amico.
"Penso che non sei capace di baciare.” rispose Amni, cercando di rimanere impassibile.
"E tu che ne sai?" borbottò Kyoko, che prese l’ombrellino e lo mise acanto al gambo della ciliegia. Poi si apprestò a scolarsi il bicchiere. Con fare malizioso puntò lo sguardo ammaliatore su Amni e lentamente cominciò a bere il suo drink, reclinando leggermente la testa all’indietro. Amni era così affascinato da quella vista che fu facile per Kyoko afferrare non vista l’ombrellino e cercare di infilzarglielo sul dorso della mano.
Amni, per una volta, fu grato ai suoi rapidi riflessi da vampiro e scostò la mano in tempo. “Ti avevo detto che sei ubriaca.” la derise.
"Non abbastanza! - ringhiò Kyoko - E la prossima volta che cerchi di rifilarmi un drink analcolico , almeno versami un ginger ale! E se non la smetti ti costringerò a pagare il mio conto, perché sono una cliente molto insoddisfatta!”
"Mio dio, Kyoko! - scherzò Amni - Mi lascerai a secco. Non saprò come pagare l’affitto!”
Kyoko sorrise maliziosamente. "Parlane con Yohji ... forse puoi concludere un accordo con lui."
"Hai una vena perversa, lo sai?" mormorò Amni, abbassandosi su di lei per fissarla meglio negli occhi.
Kyoko mise da parte la posa da vamp e si stampò sulla faccia un’espressione da angioletto. "Io?" Lo guardò in quei meravigliosi occhi blu e per un attimo le sembrò di affogarvi dentro.
Amni lanciò un'occhiata alla folla urlante, perché di nuovo qualcuno stava schiamazzando. Si chinò su Kyoko e l’ammonì con durezza. Erano così vicini che Kyoko poté sentire il suo odore di colonia. "Cerca di non fare nulla di stupido finché non torno.” le sibilò, e schizzò in mezzo ai ragazzi che affollavano il locale, lasciandolo di nuovo sola.
Hyakuhei si sistemò meglio sulla sedia, sentendosi un po' più calmo ora che il barista si era allontanato per servire gli altri clienti. Guardò la ragazza mezzo ubriaca al bar che si raccoglieva i capelli in una crocchia disordinata, prima di continuare a scrutare la popolazione maschile del locale nello specchio dietro al bancone. Per gli dei ... stava giocando con il fuoco e non se ne rendeva nemmeno conto!
Si rese conto che le sue zanne si erano allungate al punto che quasi gli ferivano il labbro inferiore, e che il suo corpo rispondeva eccitato al gesto innocente ma provocante della fanciulla. Si sentiva come rapito da quel collo sottile e aggraziato…ma questa volta non era il suo sangue che lo chiamava, bensì il profumo della sua pelle. Si aggrappò al bordo del tavolo solo per guardarla meglio. Lo scricchiolio del legno e del metallo gli ricordò dov'era e cosa stava facendo.
Si scostò stizzito dal tavolo e gli sembrò che la ragazza gli ammiccasse attraverso lo specchio. Si accigliò e si guardò intorno, e capì a chi era diretto il sorriso di Kyoko.
S’infuriò a morte, quando vide che il giovane ventenne a cui Kyoko aveva sorriso e che stava sorridendo a sua volta, sicuramente ammaliato da quella bellezza dai capelli ramati. Hyakuhei ringhiò sommessamente. Guardò con immensa soddisfazione il bicchiere che il ragazzo aveva in mano andare in frantumi e ferirlo a sangue con le sue schegge acuminate.
Il ragazzo fece un urlo e schizzò in piedi, dirigendosi di corsa verso il bagno con la mano piena di sangue. Hyakuhei sorrise soddisfatto ... ecco, adesso quello stronzo aveva smesso di farle la corte!
Kyoko si accigliò e sospirò frustrata, quando il ragazzo che aveva catturato la sua attenzione nello specchio balzò improvvisamente in piedi e corse verso il bagno. Mise su un broncio talmente ostinato che Hyakuhei quasi scoppiò dal ridere. A quel punto Kyoko fece un altro sorso della bevanda analcolica che le aveva dato Amni, e decise di non guardare più nello specchio.
Il suo sguardo, invece, si spostò sulla pista da ballo dove le luci lampeggiavano selvaggiamente. L'improvvisa voglia di unirsi a quella massa di corpi che si contorceva la sopraffece e scivolò giù dallo sgabello. Si appoggiò al bancone per ritrovare l’equilibrio, poi si diresse nel mezzo della sala con la chiara intenzione di rimorchiare qualcuno…uno qualunque.
Si chiese se era così che si sentiva una gatta quando era in calore, ma poi diede la colpa di tutto all’alcool e alla dannata solitudine.
L'atmosfera nel club cambiò improvvisamente, diventando più densa di potere oscuro. Kyoko non se ne accorse, perché l’alcool le aveva annebbiato i sensi. Se fosse stata lucida... avrebbe notato subito i quattro uomini molto sexy entrare nel club.
Hyakuhei invece se ne accorse e dovette rinunciare temporaneamente a osservare la ragazza. Diede loro una rapida occhiata e sogghignò. Agli ignari umani potevano sembrare solo quattro amici in cerca di avventure fuori città. Ma Hyakuhei sapeva che erano vampiri alla ricerca del loro pasto serale, e forse anche di un po’ di erotismo.
Si alzò, quando i quattro vampiri si separarono dirigendosi in direzioni diverse. Uno di loro si avviò verso la pista da ballo e puntò la ragazza con i capelli rossi che tanto gli piaceva. Gli occhi scuri di Hyakuhei scrutarono la sala, per vedere se anche gli altri erano attirati dalla stessa ragazza. Mentre si scrutava intorno, notò che l’espressione del giovane barista era cambiata: era impallidito, forse percepiva il pericolo. Lo guardò frugare in giro con gli occhi: di certo non riusciva a capire dove lui si fosse nascosto Eh si, trucchi da vecchi vampiri!
Kyoko ondeggiava al ritmo della musica. Si sentiva frastornata e brilla, ma continuò a rimanere piantata nel mezzo della pista da ballo. Anche se aveva gli occhi chiusi poteva sentire gli apprezzamenti lascivi di qualcuno sulla schiena, come se fossero mani che la frugassero dappertutto, e ciò la eccitava.
Continuò a dondolarsi al suono della musica, come una preda in attesa. Era così concentrata su se stessa che quasi non si accorse di due mani che le accarezzavano i fianchi. Non la tenevano prigioniera…anzi, assecondavano il ritmo della musica muovendosi assieme a lei ... sensualmente.
Molto lentamente, un corpo caldo si premette contro la sua schiena e lei vi si appoggiò, lasciando ricadere la testa su un'ampia spalla. Non poté fare a meno di piagnucolare, quando le mani si spostarono dai suoi fianchi al suo ventre. Sentì delle dita sfiorare la sua pelle nuda sotto l'orlo del vestito, mentre l'altra mano si muoveva lentamente sulla parte anteriore del suo corpo, sfiorandole il seno prima di prenderle delicatamente a coppa un lato del viso.
"Balla per me…" le sussurrò una voce scura e sensuale all'orecchio.
Kyoko sentì il suo battito cardiaco rallentare e il respiro quasi le si bloccò. Quella voce era sesso allo stato puro! Doveva vedere assolutamente il volto dell’uomo che la teneva stretta. Mentre si girava tra le sue braccia, lo sconosciuto la spinse verso l'esterno e poi la strinse a sé, molto più forte di prima.
Lo sguardo di Kyoko incrociò un paio di occhi blu intenso, quasi ipnotici, e il respiro le si mozzò in gola. Aveva lunghi capelli neri mossi che ondeggiavano al ritmo della musica. Kyoko ne rimase piacevolmente sorpresa ... quando aveva iniziato a ballare con lui? Il suo viso era morbido ... quasi femminile nella sua perfezione. Aveva una carnagione leggermente abbronzata che le faceva venire voglia di toccarlo, e delle labbra carnose di un rosso acceso.
Kyoko sentì il suo corpo formicolare dall’eccitazione ... o forse era solo l’effetto di tutto l'alcol che si era bevuto.
Poteva sentire il suo sangue pulsare eroticamente al ritmo della musica e gemette, quando l’uomo le spinse il ginocchio in mezzo alle cosce premendosi sul suo clitoride. Kyoko non riusciva a distogliere lo sguardo da lui, mentre cominciava a perdere il controllo sul suo corpo. Era come se ogni suo nervo fosse animato di vita propria ... poteva quasi sentire il calore provenire dal corpo dell’uomo.
Piegò la testa all’ indietro per guardarlo meglio, ma lui l’attirò a sé con violenza e lei sussultò, quando sentì le labbra dell’uomo contro la pelle del suo collo. Poteva sentire ogni centimetro del suo corpo premuto contro di lei, mentre continuavano quella danza sensuale. Il resto della sala le girava attorno ma lui le impediva di cadere ... con quelle braccia possenti da maschio.
Kyoko era così ubriaca che non si accorse che la musica iniziava a svanire, diventando un lontano pulsare. Sentiva solo le braccia dell’uomo che la stringevano con lascivia. Tutto ciò che contava, in quel momento, erano loro due abbracciati e tutte quelle piacevoli sensazioni che provava per la prima volta nella sua vita.
Amni percepì l'ondata di potere oscuro dalle parti della pista da ballo. Non era la prima volta che lo sentiva proprio da quelle parti, e di solito lo ignorava volutamente. Quasi d’impulso lanciò un’occhiata al bancone del bar…e si accorse con orrore che Kyoko non c’era più! I suoi occhi si spalancarono per la paura e cominciò a scrutare freneticamente ogni angolo del locale.
I drink che stava servendo gli caddero di mano e si schiantarono a terra, con gran rumore. Aveva dato un’occhiata allo specchio del bar e aveva visto Kyoko…ballare da sola al centro della pista! Notò le sue gote arrossate, gli occhi socchiusi e le labbra semi-aperte…e capì che stava per avere…un orgasmo!
In preda al panico, Amni si precipitò verso la porta del locale, in modo da poter scaraventare fuori il demone che la stava ammaliando. Era così tanto tempo che non provava il desiderio di uccidere qualcuno che quasi rimase scioccato dalla velocità con cui il sangue gli era salito al cervello! Aveva fame…fame di uccidere un suo simile!
"Dannazione, Kyoko." ringhiò a denti serrati. Se era così disperata ... da non accorgersi di stare giocando pericolosamente con un vampiro, allora l’avrebbe scopata lui e fine della storia!
Amni si bloccò all’improvviso, quando vide il suo signore Tadamichi fermo nel vicolo davanti al locale. Il signore dei vampiri sembrava non averlo nemmeno notato, ma Amni sapeva che era lì solo per impedirgli di aiutare Kyoko. Trovò il coraggio di avvicinarsi e di supplicarlo, sperando che si sarebbe degnato di ascoltarlo. A capo chino e in atteggiamento di sottomissione gli arrivò davanti, andando a sbattere contro la barriera di protezione. I suoi occhi azzurri lampeggiarono per un attimo, ma sapeva che il potere della barriera non lo avrebbe ucciso. Di certo, però, non gli avrebbe fatto bene se Tadamichi avesse deciso di scagliarlo contro di lui per la sua insolenza.
"Maestà, vi supplico…- iniziò a dire, gettandosi ai piedi del suo creatore - Non lasciate che la prenda. Non fate subire a quella ragazza lo stesso mio destino…”Prese il coraggio a due mani, prima di dire la frase che lo avrebbe incriminato per sempre agli occhi dei suoi simili. Ma lui non era fiero di essere uno di loro! “Vi prego, padre…lei è mia amica.”
La risposta che Amni ricevette fu un basso ringhio che fece tremare tutti i bicchieri all’interno del locale.
"Non sono tuo padre, ragazzo!" sibilò Hyakuhei, per chiarire l’equivoco una volta per tutte.
Amni si sentì rizzare i peli sulla nuca a quella risposta. Si alzò bruscamente in piedi e vacillò all’indietro, con un’espressione di orrore sulla faccia: era Hyakuhei, il leggendario fratello assassino di Tadamichi! Ora che lo scrutava così da vicino, poteva cogliere le sottili differenze nella sua aura! Quasi non riuscì più a respirare, per lo shock.
Si voltò e si precipitò verso il bancone del bar, e rimase a guardare Kyoko con ansia. Fu allora che capì cos’aveva in mente il vampiro che l’aveva adocchiata. Kyoko era così ubriaca che non solo non aveva la più pallida idea di che cosa stesse facendo ... ma addirittura che si stava comportando da vittima volontaria.
Hyakuhei incrociò le braccia sul petto, mentre guardava il vanitoso vampiro fare cenno ai suoi compagni, come a dire che lui avrebbe dato il primo morso e che a loro sarebbero spettati gli avanzi. Si sentì stranamente apatico a quella vista…ma sapeva che era solo la calma prima della tempesta.
Percepì alle sue spalle la presenza dell’ansioso barista. "Trattatela come so fosse vostra, maestà." La voce di Amni ora non era più supplichevole, ma densa di minacce. Lo specchio dietro al bancone s’incrinò, alla forza delle sue parole.
Ormai Amni aveva superato il sottile confine che divide la paura dal coraggio. “Non è mia. Sapete bene che una donna come quella non appartiene a nessuno.” Rimase radicato sul posto senza sapere più cosa fare. Aveva sentito Tadamichi parlare di suo fratello solo una volta ... la notte in cui era stato trasformato. Quello era l'uomo che aveva ucciso suo padre, e che poi si era tolto la vita per scontare il suo crimine.
I pensieri di Amni tornarono al suo padrone. Tadamichi lo aveva fatto schiavo ... per togliergli la voglia di combattere. Il maestro gli aveva sussurrato della sua solitudine ... del suo malvagio desiderio per suo fratello gemello. Amni era venuto a conoscenza del suo turpe segreto…e per questo Tadamichi lo aveva trasformato in vampiro…e suo primo figlio.
Il suo sguardo tornò al fratello di cui era stato un pallido surrogato, tanto tempo prima. Tadamichi voleva solo che qualcuno gli tenesse compagnia nella solitudine dell’eternità... un destino troppo crudele per un signore dei vampiri che amava la vita!.
Hyakuhei doveva essere davvero potente, per essere riuscito a uccidere suo fratello ... suo padre. Il biondo vampiro si sentì un groppo in gola, al pensiero dell’incredibile istinto omicida dei due fratelli gemelli. Amni tremò al pensiero di come sarebbe stato il suo destino, se al posto di Tadamichi…fosse stato Hyakuhei a trasformarlo!
Ora percepiva chiaramente la differenza tra i due ... uno era un bieco assassino, l'altro un pericolo mortale.
Kyoko nel frattempo era in uno stato di euforia e le sue labbra si ammorbidirono ... aprendosi leggermente per il piacere mentre le mani dell'uomo vagavano sul suo corpo, sfiorandole leggermente la schiena nuda. Non riuscì a reprimere il brivido che le corse lungo tutta la spina dorsale, quando la sua mano arrivò a palparle il sedere. Era come un fuoco liquido di piacere che le scorreva per tutto il corpo, eccitandola sempre di più.
Hyakuhei guardò il mezzosangue distogliere per un attimo l’attenzione dalla donna e fare cenno agli altri vampiri che erano entrati con lui. Uno per uno, si mossero verso l’uscita del locale, in attesa di un boccone del loro pasto. Hyakuhei vide la fame nei loro occhi e capì che avrebbero preso ben più del suo sangue, da quella ragazza.
Le sue labbra si assottigliarono mentre cercava di rimanere calmo ... di aspettare. Ma il rumore di vetri che si fracassavano raccontava una storia diversa: era furioso, e le mani che si ostinava a tenere ferme lungo i fianchi ben presto avrebbero fatto urlare di dolore qualcuno.
Amni deglutì, mentre il suo sguardo andava dal signore dei vampiri, a Kyoko, ai bicchieri sul bancone e alle lenti degli occhiali che si stavano frantumando una per una. Una rissa mortale tra vampiri là dentro non era una cosa piacevole…tuttavia, se ciò avrebbe salvato Kyoko…non sarebbe intervenuto. L’indomani, gli umani avrebbero detto che era stata colpa dell’alcool e della droga…niente di più stupido.
Kyoko si sentiva come stordita, quasi in trance, quando il ragazzo la lasciò andare. Si allungò di nuovo verso di lui, pensando volesse solo un incoraggiamento per portarla via con sé fuori dal locale.
Infatti lui, alto e bello come il peccato, le sussurrò: “Vieni con me.”
La sua voce morbida sembrava echeggiare nella stanza, arrivando soffocata al cervello confuso di Kyoko, che fece scivolare le dita nella sua mano, sentendosi divorata da un fuoco inestinguibile…non desiderando altro che obbedirgli. La mano del vampiro la ghermì e la guidò verso la porta del locale. 'Vieni con me.' La voce riecheggiava ancora nella mente di Kyoko, come un’incessante preghiera a cui non riusciva ad opporsi.
Hyakuhei osservò il mezzosangue condurre la ragazza ammaliata fuori, verso il buio della notte. Subito scivolò fuori anche lui, seguendo l’odore della ragazza e maledicendo mentalmente Tadamichi e la sua nidiata di mezzosangue per essersi intromessi ... di nuovo.
I suoi occhi si spalancarono, quando sentì il suono della voce inquietante di suo fratello penetrargli improvvisamente nella mente. “Fratello ... massacreresti i miei figli per lei? Salvala allora ... la farai a pezzi solo più tardi. Sei un demone, un assassino a sangue freddo ... pensi davvero che lei potrebbe amarti?"
Hyakuhei scrutò a fondo l’oscurità, sapendo che il fratello era lì da qualche parte… e lo stava osservando. “Smettila di perseguitarmi, Tadamichi. Ti annoia così tanto uccidere, che preferisci guardare me, mentre lo faccio?” Con un ringhio profondo recise il legame con il suo gemello e urlò, vedendo che la ragazza era già scomparsa. Sentiva dentro di sé un'incontrollabile gelosia nei confronti di chiunque osasse separarlo da lei.
Sentì un sussurro quasi impercettibile alle sue spalle e si voltò di scatto, scagliando con la mano un’ondata di potere avanti a sé. Una forza terribile colpì Amni nel petto.
Il vampiro fu scaraventato dall'altra parte della stanza, andando a sbattere contro lo specchio dietro il bancone e mandando in frantumi una pila di bicchieri dai vino. Qualsiasi rumore nel locale si fermò e tutti rimasero attoniti a guardare quello che era successo. Hyakuhei si maledisse per la sua imprudenza.
Amni si alzò e vacillò in direzione di Hyakuhei. I due si fissarono per un attimo, sancendo un muto patto con gli occhi, mentre gli avventori del locale rimanevano zitti e atterriti a guardare. Maledizione! Gli umani non dovevano mai assistere a cose del genere.
Vedendo che Amni non si era fatto niente, lentamente tutti i ragazzi ripresero a fare ciò che stavano facendo e la tensione nel locale svanì. Hyakuhei voltò le spalle al barista, senza perdere tempo a cancellare il ricordo di ciò che era successo dalla testa di quegli stupidi umani: ci avrebbe pensato il giovane vampiro. Lui aveva cose più importanti da fare.
Uscì nel vicolo e ghignò maleficamente, quando vide i tre mezzosangue cominciare ad accerchiare il loro simile e la ragazza.
“Ti piace così tanto vedermi uccidere i tuoi figli, Tadamichi? Allora guardami!” sussurrò nella sua mente, mentre la sua aura nera si colorava di sangue. Avvertendo il suo potere assassino i quattro mezzosangue si bloccarono e si voltarono a guardarlo, con i loro occhi neri come la pece. Ma non appena lo videro lo scambiarono per il loro signore Tadamichi, e provarono a fuggire, per sottrarsi alla sua rabbia omicida.
Con un movimento troppo rapido per essere visibile ad occhio umano, Hyakuhei scivolò accanto a quello che gli era più vicino e gli artigliò il petto con la mano. Sogghignò di piacere vedendolo morire, poi gli coprì la bocca con l’altra mano e gli torse velocemente il collo, che si spezzò con uno schiocco secco.
Il vampiro si irrigidì per un attimo, riprese le sembianze umane che aveva quando era stato trasformato, e infine crollò a terra in un mucchio di polvere grigiastra. A questa scena, gli altri vampiri cominciarono visibilmente a tremare di paura e di orrore: il loro signore era lì e seminava la morte!
Gli occhi di Hyakuhei divennero neri come la notte più scura, prima di posarsi sui mezzosangue terrorizzati. I demoni sibilarono violentemente di paura, e poi svanirono nell’ombra. Hyakuhei si ripulì lentamente la mano dai resti del vampiro ucciso e si mise con calma sulle tracce degli altri.
Il secondo fu molto più semplice da affrontare, e presto si trovò senza testa ... letteralmente. Per quanto riguardava il terzo ... Hyakuhei decise di divertirsi un po'. Si materializzò accanto al muro in cui il mezzosangue sperava di confondersi. Lo lasciò fare per un po’, poi gli si parò davanti pericolosamente.
Gemendo piano, l'ultimo vampiro rimase ammaliato dallo sguardo di Hyakuhei. Lui fece un respiro profondo, poi inclinò la testa di lato e gli tese una mano, in modo che il vampiro potesse prenderla. Il mezzosangue barcollò lentamente verso il suo signore, incapace di resistere al fascino del maestro. Una volta faccia a faccia, Hyakuhei lo afferrò e lo tirò verso di sé.
“Non era fatta per te.” gli sussurrò piano. Aprì le labbra, aspettando che le zanne gli crescessero per intero, poi le affondò nella gola della vittima. In parte provava disgusto per ciò che stava facendo, ma togliere la vita a un suo simile in quel modo aveva i suoi vantaggi. Poteva scavare nella sua mente e fare suoi tutti i pensieri e i ricordi, mentre quello moriva…e così venire a conoscenza di dove si nascondevano gli altri mezzosangue.
Con sua grande delusione, quel vampiro aveva pochi ricordi. Ritirò rapidamente le zanne strappandogli dal corpo un grosso pezzo di carne. Sputò con disgusto il sangue della vittima e lasciò cadere il corpo pe terra. Non provò alcun sentimento di pietà per il vampiro morente che lo guardava con occhio supplice.
Il sangue che aveva bevuto quella sera gli usciva a fiotti dalla ferita…. comunque non era il suo. In quello stato era troppo debole per chiedere aiuto ai suoi simili, ma Hyakuhei non voleva rischiare che potesse sopravvivere. Gli mise un piede sulla testa e vi si appoggiò con tutto il suo peso…fracassandogli il cranio.
Fece un passo indietro e lo guardò soddisfatto, quando si vide la scarpa imbrattata del sangue della sua vittima, che lentamente stava trasformandosi in cenere.
Lanciando un’ultima occhiata quella massa informe che era diventato il mezzosangue, Hyakuhei non provò alcun rimorso nell’averlo ucciso…nell’averli uccisi tutti, e di avergli strappato la ragazza dalle mani. Ora rimaneva l’ultimo, quello più audace, che aveva osato sfiorare la giovane umana che lui aveva scelto come SUA preda. Sorrise, al pensiero dell’abominio che gli avrebbe fatto.
Quei mezzosangue avevano bisogno di un vero maestro, quello che Tadamichi non era mai stato per loro. Non gli aveva insegnato niente del codice d’onore dei vampiri. L’unico pensiero che erano in grado di formulare quegli ottusi mezzosangue era: “Mordete gli umani e nutritevi di loro!” Questa era l’unica cosa che Tadamichi era riuscito a scolpire nelle loro menti.
Suo fratello li aveva trasformati in nient'altro che demoni bastardi senza alcuna morale vampiresca…il che li portava a comportarsi da bestie idiote. Ad esempio, come avevano osato, quei tre, provare a ribellarsi a lui, un Antico? Non sapevano che, se ne incontravano uno, dovevano subito sottomettersi e inginocchiarsi ai suoi piedi? Hyakuhei si convinse ancora di più che aveva fatto bene a ucciderli…erano poco più che animali.
Si voltò lentamente nella direzione in cui era andato l'ultimo vampiro. Si aggiustò il colletto e si mise tranquillamente sulla scia del suo odore. I suoi piedi si muovevano silenziosamente sull’impiantito del marciapiede, e Hyakuhei dovette resistere all'impulso di scopare mentalmente quella creatura in fondo così eccitante, come aveva fatto con tanti suoi simili.
Questa nuova razza di vampiri che Tadamichi aveva creato era un gruppo di imbecilli sensuali ... pronti a scappare al primo segnale di pericolo. Tadamichi non gli aveva mai detto che, se si mostravano forti, sarebbero sopravvissuti alla morte...
Cominciò ad infuriarsi, perché non riusciva a capire dove quel mezzosangue avesse condotto la ragazza. Stava arrivando in centro città, e le strade si facevano sempre più piene di gente. Hyakuhei ignorò l’odore lasciato dalle prostitute sui marciapiedi…non erano meno demoni degli altri. Ogni tanto la luce di un lampione scoppiava, a causa del suo furore mentre ci passava sotto.
"Dove vai così di fretta, ragazzo? - gli chiese lascivamente una puttana, mentre lui le passava davanti - Se cerchi una femmina con cui divertirti, passa la notte con me!”
Hyakuhei lanciò alla donna uno sguardo mortale. Nello stesso momento, il parabrezza dell'auto accanto a lei esplose verso l'esterno, facendo urlare di paura la gente là intorno. La puttana fece un balzo all’indietro per il terrore, e Hyakuhei riprese il suo inseguimento. Sapeva che a questo punto la ragazza doveva essere sua ... e che non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi a lei. Se qualcuno avesse solo osato pensarlo, gli avrebbe strappato il cuore e glielo avrebbe ficcato in gola!
Il mezzosangue rubacuori aveva portato Kyoko in fondo alla strada, in un angolo oscuro dietro ai cespugli. Non riusciva ancora a credere alla sua fortuna, quando si era accorto che i suoi amici assetati di sangue se n’erano andati: avrebbe goduto della sua vittima da solo! Decise quindi prima di scoparla e poi di nutrirsi di lei. In un modo o nell’altro sarebbe riuscita a farla urlare!
Aveva condotto la ragazza verso la città e sorrise, quando alzando lo sguardo scorse l'albergo più elegante del quartiere proprio davanti a lui. Con un sorrisetto arrogante guidò la ragazza all’interno e, una volta entrati, la condusse sul retro, dove si aprivano le piscine. A quell’ora non c’era nessuno…era perfetto!
Con un solo gesto delle dita, il vampiro ruppe la serratura del cancello senza sforzo. Fece scivolare Kyoko proprio verso gli spogliatoi delle piscine e si fermò. La prese tra le braccia e guardò in faccia la ragazza ancora mezzo confusa: in quello stato di sicuro non si era nemmeno accorta di non essere più nel locale! Non avrebbe dovuto fare nessuna fatica…era già sua, e avrebbe fatto qualsiasi cosa lui le avesse chiesto.
Sorrise maliziosamente prima di chinarsi per baciarla ... per scuoterla dalla sua fascinazione e farla tornare lucida…per poi toglierle la vita.
Kyoko gemette di piacere. Se l’alcool le faceva davvero quell’effetto, si chiese perché mai non si era ubriacata prima. Rimase senza fiato quando sentì le mani dell’uomo alzarle il lembo della camicetta e insinuarsi sui suoi capezzoli…ormai turgidi per l’eccitazione. Il vampiro le sfilò la camicetta e cominciò a leccarla sul collo e sulle tette…e Kyoko rabbrividì di piacere e si premette lubricamente contro di lui.
Le mani che le carezzavano il corpo con bramosia la spinsero delicatamente all’indietro, per farla stendere a terra. Lei voltò lentamente la testa e si accorse delle piscine coperte per l’inverno. Poi l’uomo iniziò a carezzarle una guancia e lei fissò lo sguardo nei suoi ardenti occhi azzurri.
Questo era quello che voleva ... questo avrebbe risolto tutto. Chiuse gli occhi, godendo del suo corpo in fiamme, eppure a questo pensiero si sentì trafitta da un’ondata di angoscia che quasi superò il senso di piacere.
Inarcò la schiena quando le mani dell’uomo le afferrarono i seni, prendendoli a coppa e carezzandoli finché non gemette per il dolore delle contrazioni che le laceravano le viscere. Kyoko si rese conto che non poteva fermare il dondolio del suo corpo, che era ormai fuori controllo e la spingeva ad aprire le cosce e a spingersi contro il bacino del suo amante, ormai sopra di lei.
Il vampiro le sorrise e decise di assaggiarla. prima di penetrarla. I denti gli divennero zanne acuminate, e lui abbassò la testa sul collo di Kyoko, come se volesse sussurrarle un oscuro segreto: "Ti prometto…che ti farò urlare.” le disse.
Di colpo, una mano enorme e potente atterrò su di lui, lo sollevò per il bavero della giacca e lo scaraventò lontano, facendolo precipitare sulla copertura di una piscina che si lacerò per l’impatto, e il vampiro finì ad annaspare nell’acqua. Riuscì ad emergere…e rimase congelato dal terrore, quando si accorse di trovarsi al cospetto del signore dei vampiri.