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Il mare

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Durante la mia infanzia non sono mai stato al mare. Potevo vederlo solo in televisione o al cinema, potevo visitarlo unicamente con la fantasia, nutrita dalle pagine dei libri che leggevo avidamente. Sognavo senza sosta questa grande meraviglia della natura, questo immenso spazio fluido senza rive, e avevo la sensazione di essere là, cullato da dolci onde, circondato dal rumore dell’acqua e scaldato dalla luce del sole.

Crescendo, la mia percezione del mare cambiò. Avendo ormai un lavoro potevo permettermi di andare al mare due volte l’anno. Durante le ferie mi davo alla pazza gioia, alle feste in spiaggia e al dolce far niente. Ora la mia vita è cambiata di nuovo e finalmente ho avuto la possibilità di vivere al mare, realizzando così il mio sogno fanciullesco.

Adesso, quando vado al mare, mi metto ad osservare le persone e cerco di studiarne le percezioni, di carpirne le emozioni. Sono così pure e sincere che mi attraggono con i loro misteri e la loro spensieratezza. Mi piace guardarle attentamente e fantasticare su quello che pensano.

Le persone che vengono al mare diventano un gruppo diverso da tutti gli altri. La sconfinata distesa blu le rende più buone, più tenere e più tolleranti.

Ecco una giovane coppia, un ragazzo e una ragazza che si abbronzano. Sembra siano venuti al mare insieme per la prima volta. Sono innamorati, sono ancora ingenui, ma i raggi solari, oltre a scaldare le loro pelli salmastre, iniziano ad accendere la fiammella della passione nei loro giovani cuori. Sono cosi attratti l’uno dall’altra che non notano nessuno intorno a sé e non si rendono conto di attirare gli sguardi dei passanti.

Solo l’educazione mi permette di distogliere lo sguardo dalla tenerezza di questa coppia. Nel mentre, di fronte a me, sento un gruppo di ragazze cinguettare con entusiasmo come fosse uno stormo di uccelli, richiamando l’attenzione dei vicini di ombrellone.

Sono giovani, birichine e allegre, si guardano intorno con curiosità e malizia fino ad incrociare gli sguardi di un gruppo di ragazzi seduti vicino ad un’altra coppia, un imponente uomo di circa 60 anni che racconta teneramente qualcosa alla sua compagna, che ha molti meno anni di lui.

Il sorriso di questa ragazza ricalca sul suo viso un’espressione sognante. Si vede che è contenta della sua vita e vorrebbe che questo momento durasse per sempre.

Il caldo estivo, sommato alla piacevole acqua marina, ha un effetto benefico sulle persone rendendole più buone, esaltandone gli istinti migliori, regalando loro un inebriante senso di leggerezza e amore. Osservando tutto ciò mi viene voglia di prendere parte a questa immensa tenerezza dei sensi con la mia amata compagna. Avvicinandomi a lei, tranquillamente seduta sulla sdraio, provo ad abbracciarla come una volta e ad accarezzarle le ginocchia abbronzate, sfiorandole appena con le mie labbra…

– Puoi andare a fare un bagno nel mare, così ti rinfreschi subito! – Disse con un gesto di stizza, distruggendo all’istante l’illusione di tenerezza e beatitudine che cresceva dentro di me.

– Si, hai ragione, – risposi io, risvegliandomi dai miei sogni.

E così finisce una favola appena iniziata. A me, nella vita, non rimane altro che guardare come sono belle le altre coppie, uomini e donne felici e abbronzati. Non mi resta che sognare, come da bambino facevo con il mare, cercando per le mie fantasie un porto sicuro che le metta al riparo dalla spietata realtà.

I racconti della spiaggia

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