Читать книгу Se lei temesse - Блейк Пирс - Страница 9

CAPITOLO TRE

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Il fascino delle cittadine non aveva mai toccato Kate, ed Estes non faceva eccezione. Certo, era pittoresca e poteva essere un bel posticino dove trascorrere qualche settimana d’estate, ma non riusciva a immaginarsi di vivere in un posto del genere. Le spiaceva quasi per la cittadina, con i suoi mezzi di sostentamento posti attorno a quel bellissimo ma poco conosciuto lago, probabilmente soffocati dalle spiagge a meno di un’ora e mezza di distanza. Era come se la città avesse una crisi d’identità senza esserne nemmeno consapevole.

Mentre DeMarco parlava con lo sceriffo del posto al telefono, Kate osservava la città passare, ascoltando un lato della conversazione.

«Abbiamo bisogno di almeno un’unità alla casa di Hammermill Street» stava dicendo DeMarco. «Se l’assassino è stato abbastanza coraggioso da dormirci e lasciarci il piumone, ci sono ottime probabilità che possa ripresentarsi. E anche se l’assassino non è lui, potrebbe aver visto o sentito qualcosa.»

Kate approfittò del momento per apprezzare il ritmo con cui DeMarco affrontava il lavoro. Le aveva ceduto delle responsabilità qua e là durante il lavoro come partner, ma non l’aveva mai vista in posizione di leadership. Pareva naturale per lei, e il fatto di gestire improvvisamente da leader il caso non la turbava nemmeno un po’. Lavorava come se ne avesse già gestiti a centinaia.

Kate ascoltò il resto della conversazione mentre DeMarco dava ulteriori consigli e poneva domande intelligenti. Dopo un po’ DeMarco fece un breve cenno del capo e disse un rapido «Grazie» prima di riagganciare.

«Com’è la polizia qui?»

«Piuttosto gradevole. Lo sceriffo è una cinquantenne che adora la città e ha modi davvero materni. Pare che piaccia parecchio ai pochi suoi sottoposti che ho conosciuto.»

«Ci sono agenti immobiliari che hanno parlato con la polizia?»

«Sì, alcuni. Il tizio con cui stiamo andando a parlare è stato l’unico su cui lo sceriffo Armstrong abbia avuto dubbi. A lui non l’ha fatto capire, però. Voleva che ci parlassi oggi.»

«Ha detto perché dubita della sua storia?»

«Ha detto che quando ieri mattina hanno ricevuto la telefonata sulla scomparsa della Bateman, alcuni degli altri agenti hanno detto che sembrava troppo interessato ad andare a controllare. Ho esaminato anche i suoi precedenti. Ha un’accusa di abusi domestici risalente a qualche anno fa nel nord dello stato di New York.»

«Logico che una persona che conosca a livello professionale le case in vendita sia azzeccata come assassino» disse Kate. «Una persona che sappia dove si troveranno gli agenti e quando saranno soli.»

Percorsero vari isolati giù per la via principale di Estes prima che DeMarco svoltasse a sinistra per dirigersi giù per una piccola fila di negozi di souvenir, ristoranti e via dicendo. Alla fine dell’isolato c’era un posto che si chiamava Lakeside Realty. Si fermarono in un parcheggio perimetrato da traversine ferroviarie e sabbia. Kate doveva ammettere che l’organizzazione della città la faceva morire dalla voglia di vedere il lago. Avrebbe decisamente preferito la spiaggia, però immaginava che si trattasse di una sensazione provata di tanto in tanto dalla maggior parte della popolazione di Estes.

Entrarono nell’edificio e trovarono un grande atrio e, oltre a un bancone simile a quello di un bar ad attraversare l’intero piano spezzato da belle e piccole porte a battente, una stanza open space. Le accolse gentilmente una donna seduta alla scrivania dell’atrio, che fece del suo meglio per fingere di non masticare una ciambella morsicata prima che entrassero.

«Buongiorno, signore» disse. «Posso esservi utile?»

«Dobbiamo parlare con Brett Towers, per cortesia» disse DeMarco.

«Allora venite sul retro» disse. «Così presto, qui c’è solo lui.»

Fecero come da istruzioni, e Kate stette attenta a rimanere dietro a DeMarco per non prendere prepotentemente il comando. E infatti, come indicato dalla donna, c’era un unico agente sul retro. C’erano cinque scrivanie a occupare l’ampio open space, e solo una non era vuota. Un uomo – presumibilmente Brett – sedeva alla sua scrivania, bevendo il caffè e spostando il mouse alla stazione di lavoro. Vide le agenti avvicinarsi e posò rapidamente la tazza.

«L’agente DeMarco, esatto?» chiese Brett.

«Sì, esatto» disse lei. «Ho parlato con lei al telefono brevemente ieri. Lei è la mia partner, l’agente Wise.»

Si strinsero tutti la mano e Brett Towers le invitò ad accomodarsi. «Allora, ditemi cosa posso fare per essere utile. Io e Tamara eravamo molto legati; lavoriamo per questa agenzia da sei anni, dall’inizio. Per mesi siamo stati solo noi due.»

«Quindi siete stati voi i primi agenti immobiliari attivi della Lakeside Realty?» chiese DeMarco.

«Esatto. Ora, sinceramente Tamara si è cimentata con un concorrente, ma non è durata molto a lungo.»

«Ha idea del perché si sia rivolta ad altri?» chiese Kate.

«Si trattava della Crest Realty. Le avevano offerto più denaro, ma dopo qualche mese è tornata. Ha detto che l’atmosfera era troppo tesa. Ha detto che si trattava più di fare soldi che di trovare qualcosa di adatto per i clienti.»

«Aveva qualcosa di brutto da dire su qualcuno in particolare?»

«No. E anche fosse stato così, non avrebbe detto nulla. Tamara era una donna incredibilmente gentile.»

«Signor Towers» disse Kate «l’ha sorpresa scoprire dell’assassinio di Tamara Bateman? Ovvero, le vengono in mente problemi che può aver avuto nei giorni o nelle settimane precedenti?»

«Assolutamente no. La polizia mi ha fatto la stessa domanda.»

Kate capì che Towers non se la cavava benissimo. Si sforzava molto di nascondere un’emozione, faceva del suo meglio per andare avanti. Odiava usare una tattica del genere, ma pensava che se fosse riuscita a far crollare quella facciata l’uomo sarebbe stato più semplice da interpretare. Sperava pure che in una cittadina delle dimensioni di Estes trovare un assassino fosse un pochino più semplice ottenendo dalla gente risposte emotive. Tattica leggermente sciatta, lo sapeva, ma erano più le volte in cui funzionava che il contrario.

«Quindi mi pare di aver capito che lei e la signorina Bateman eravate legati, giusto?» chiese Kate.

«Sì.»

Udì un tremore nella sua voce, segnale che si stava sforzando tantissimo di non scoppiare a piangere.

«E perché allora è al lavoro stamattina?» chiese DeMarco. «L’ha trovato lei il corpo, esatto?»

«Sì» disse. E poi giunsero le lacrime. Gli si serrò il viso mentre cercava di reprimerle. «Però siamo un’agenzia piccola che sta uscendo da un’estate di successo in una comunità sul lago. Senza di lei c’è una tonnellata di cose che devo sistemare o ci sfuggiranno.»

«Signor Towers» disse DeMarco «io non sono una psicologa, ma lei ha visto il corpo prima di chiunque altro. Può essere una cosa traumatica. Può prendersi un po’ di tempo…»

«Ho in programma di farlo. Scappo di qui alle dieci per prendermi il resto della giornata. È per questo che sono venuto così presto. Odio mettere il lavoro al primo posto, ma dato che adesso lei non c’è più ci sono molte cose in sospeso da sistemare il prima possibile.»

«È in grado di rispondere a qualche domanda difficile?» chiese DeMarco.

«Assolutamente sì. La polizia mi ha detto che si è trattato della seconda agente immobiliare uccisa in sei giorni. Se posso aiutare a trovare il responsabile, sì… chiedetemi qualsiasi cosa.»

«Cosa sa dirci della casa che stava vendendo?» chiese Kate. «Era una proprietà nota? Ha una qualche storia?»

«Non di cui io sia al corrente. È solo una casa qualsiasi.»

«Ha conosciuto gli ex residenti?» chiese DeMarco.

«Non personalmente, no. La proprietà era di Tamara e solamente sua. Però nemmeno lei probabilmente li ha conosciuti, perché era stata venduta a uno che acquista e vende case per lavoro. Non ricordo il nome.»

«Da quanto è sul mercato?» chiese Kate.

«È stata messa sul mercato non appena il nuovo proprietario ha terminato di ristrutturarla – quindi da un paio di settimane circa, credo. È una casa meravigliosa – il che è un peccato.»

«Un peccato?» chiese DeMarco. «E perché?»

«Perché dobbiamo rivelare tutte le informazioni. Se a Estes ci fosse qualcuno che non ha sentito del brutale omicidio, dovremmo dirglielo noi. La cosa rende la casa molto più difficile da vendere. E attualmente ci troviamo in un mercato che vede molte grandi case ferme a raccogliere polvere per mesi.»

«Signor Towers, sa se Tamara aveva una relazione romantica? Non era sposata, giusto?»

«Giusto. E penso che non uscisse con nessuno. Tendeva a essere un po’ riservata sulla cosa. Però dirò che se stava uscendo con qualcuno, io non lo sapevo.»

A Kate dispiacque terribilmente per lui. Stava facendo tutto il possibile per controllarsi, anche se continuavano a scendergli giù per il volto le lacrime. Inoltre dubitava che da lui avrebbero ottenuto informazioni molto utili. Pensava che avrebbero magari potuto utilizzare i registri di Tamara e la sua lista clienti dell’ultimo anno, ma era una richiesta che potevano fare alla donna della reception uscendo. Per quanto riguardava Brett Towers, ne aveva già passate abbastanza.

Ma Kate non voleva dire nulla. Voleva che fosse DeMarco a concludere la conversazione, dato che quello era il suo caso e con lui aveva già parlato.

Apparentemente la ragazza era sulla stessa lunghezza d’onda di Kate. DeMarco si alzò e Kate la imitò.

«Grazie del tempo concessoci, signor Towers» disse. «Forse avremo bisogno di parlare ancora con lei, ma per il momento penso che sia tutto.»

Lui annuì e Kate gli vide il sollievo in volto. Quando uscirono, presentarono una richiesta alla receptionist chiedendole di inviare via email tutti i registri pertinenti visite e vendite e la lista completa dei clienti che Tamara Bateman aveva visto nel corso dell’ultimo anno.

Quando tornarono fuori, Kate si vide puntare istantaneamente al posto di guida. Si corresse all’ultimo minuto e virò a destra, sul lato del passeggero.

DeMarco ridacchiò aprendo la porta del conducente. «Non ti preoccupare, Wise. Puoi guidare e fare domande quando parliamo con la gente. Ti giuro… che non mi pesterai i piedi. Siamo partner, e questo non è più lo show di Kristen DeMarco. E, come ho detto prima, sono contenta di averti con me.»

«Buono a sapersi» disse Kate montando in macchina.

Era la verità; di tutte le persone presenti al momento nella sua vita, DeMarco sembrava la più facile da compiacere. E di conseguenza la cosa la rendeva ancor più felice del suo lavoro. Aveva provato qualcosa di simile nei confronti dei partner del passato e la cosa aveva messo sotto stress il suo matrimonio e il rapporto con Melissa. Lo teneva sempre presente, per assicurarsi di non varcare di nuovo quel confine. Sapeva di essercisi già avvicinata più volte tornata di servizio, però aveva la sensazione di gestire meglio la cosa adesso.

«Ti va di controllare la scena del crimine della prima vittima?» chiese DeMarco.

«È come se fossi nella mia testa.»

DeMarco fece un sussulto scherzoso. «A volte mi chiedo se sarebbe un posto meraviglioso o spaventoso in cui trovarsi.»

«Dipende dalla giornata.»

Kate voleva fare una battuta, ma rimase un pochino allarmata di vedere che c’era un bel po’ di verità nella cosa. Le ultime sei settimane passate senza lavoro e con i soli piaceri di una vita semplice a distrarla erano state piene di giornate buone e cattive – giornate in cui era felice di essere libera dal lavoro e giornate in cui le mancava ferocemente.

E adesso che lavorava di nuovo si sentiva troppo a suo agio… e non sapeva bene se fosse una cosa buona o meno.

Se lei temesse

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