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SCENA III.

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MANLIO e LUCIANO.

Manlio

(mettendosi le mani in testa) Io ho come l'impressione di un sogno!... Non era prevedibile! Assolutamente, non era prevedibile! (Breve pausa di desolazione.) E d'altronde, non c'è da dubitarne. Così è!... Su, Luciano! Andiamo.

Luciano

(cercando di dissimulare il tremito da cui è preso) Sì, Manlio. (Fa qualche passo. Poi si ferma.)

Manlio

Ebbene?

Luciano

Aspetta un momento. Aspetta che io mi calmi. Quella notizia mi ha....

Manlio

Eh, lo capisco. Egli aveva tanta bontà per te!

(Tutti e due parleranno moderando molto la voce, in una concitazione crescente.)

Luciano

Sarebbe forse più giudizioso consigliare ai nostri compagni di non venire a turbare questo disgraziato.

Manlio

Sua moglie ci ha detto che forse egli ne avrà qualche sollievo.

Luciano

Costringerlo a riceverci, costringerlo a dirci ch'egli è un povero condannato al quale non restano a vivere che pochi mesi o pochi giorni, a me pare una vera crudeltà.

Manlio

Ma, scusa, perchè non l'hai espressa dinanzi a sua moglie questa opinione? Ti sei ammutolito. Non hai saputo nemmeno balbettare una frase di rammarico....

Luciano

Ero così funestato, ero così sconvolto....

Manlio

E adesso, mio caro, non possiamo ritrarci. Animo, Luciano! Non perdiamo più tempo! I nostri compagni erano d'una allegria bambinesca. Si adornavano di fiori e di frasche come per andare a uno sposalizio. Senza essere informati, potrebbero giungere facendo del chiasso, e ciò sarebbe una stonatura insopportabile.

Luciano

Ma bada ch'io ho risoluto che con voi non ci sarò.

Manlio

Ragione di più, intanto, per venir via.

Luciano

Prima d'andarmene... vorrei almeno giustificarmi con la sua signora.

Manlio

Oh, alle corte: lascia che io te lo dica francamente: questa tua risoluzione è odiosa!

Luciano

Non ho il coraggio di vederlo così ammalato, Manlio, non ho il coraggio di stare lì a guardarlo e ad ascoltarlo pensando che tra breve egli dovrà sparire.

Manlio

Ma questa è una sensibilità che confina con la debolezza.

Luciano

(in uno scatto involontario, ma sommessamente) No, no, Manlio! Non è debolezza! Non è debolezza! È coscienza.

Manlio

(sorpreso) È coscienza!?

Luciano

E il più grave è che, mentre sento che non potrei arrischiare di trovarmi alla sua presenza perchè non ci resisterei, io sono qui inchiodato animo e corpo, sono qui come per un bisogno invincibile di aspettarlo, di parlargli, di gittarmi in ginocchio dinanzi a lui.

Manlio

(anche più vivamente sorpreso) E per quale motivo?

Luciano

... Non lo so....

Manlio

Non lo sai!

(Breve pausa.)

Luciano

(quasi aggrappandosi a lui con le mani nervose) Manlio!...

Manlio

(spaventato) Luciano?

Luciano

(abbassando di più la voce fremente) Tu mi hai sempre creduto un uomo buono?

Manlio

Il più buono degli uomini.

Luciano

E se invece io fossi un infame?

Manlio

Non dire delle sciocchezze! E, del resto, non ci può essere alcuna relazione fra queste tue parole pazze e il fatto di cui ci stiamo occupando.

Luciano

(parlandogli sul viso, col fiato cocente, con gli occhi iniettati di sangue) Vuoi sapere la relazione che c'è? Vuoi inorridire? Vuoi disprezzarmi come mi disprezzo io?

Manlio

Ma non ti eccitare così. Ricordati dove siamo!

Luciano

(continuando freneticamente, con voce soffocata) Quando la signora Giulia ha annunziata la malattia mortale di suo marito, nel mio turbamento c'era un moto istintivo di egoismo nefando!

Manlio

Che cosa bestemmii?!

Luciano

In quell'istante, io sono stato invaso dalla cupidità d'una passione insensata contro cui da tanto tempo combatto!

Manlio

(sgranando gli occhi) Una passione che tu nutri per lei?!...

Luciano

Sì, per lei, per lei, e m'è parso che la morte di quell'uomo mi avrebbe forse permesso....

Manlio

(interrompendolo e mettendogli sulla bocca il pugno stretto in una contorsione di raccapriccio) No! Non ti voglio ascoltare!... (Poi, come preso da un timor panico) E questa signora...?

Luciano

(con l'urgenza di rassicurarlo) Nulla! Nulla! Non una parola, non uno sguardo d'incoraggiamento.

Manlio

Ma dunque tu hai smarrito perfino il senso della logica!

Luciano

E tu vorresti trovare la logica in ciò che è un mistero anche per me? Avevo passati i miei anni di adolescente fra i dibattiti del mio spirito solitario senza nemmeno pensare all'esistenza delle donne.... Quando conobbi lei, provai quello che proverebbe un cieco nato vedendo per la prima volta la luce.... E da allora vivo come un ossessionato. Io non so dirti che questo.

Manlio

E adesso... volevi giustificarti con lei... affinchè ella t'indovinasse?!...

Luciano

(covrendosi il volto con le mani) Infame sino a questo punto poi no! Io non avrei avuto l'impulso di rivelarti tutto se in me non fosse sopravvenuto sùbito il ribrezzo di me stesso.

Manlio

Per ora, tu mi seguirai. E giacchè la tua assenza sarebbe notata da lui, tu tornerai insieme con noi e compirai il tuo dovere. Al resto ci penseremo dopo. Ti allontanerai da questa casa, ti allontanerai da questa città, andrai ad abitare in un altro paese, e così, per forza maggiore, ogni pericolo di turpitudine sarà scongiurato.

Luciano

(spasimando, ma con fermezza) Io ti giuro che lo farò!

Manlio

(allarmandosi ed incalzando) Per carità, sento la sua voce! Se t'incontrassi con lei, avrei paura della tua commozione come dell'audacia d'un malfattore.

Luciano

Non contribuire tu pure a farmi perdere la fede nella mia onestà!

Manlio

(afferrandolo violentemente per un braccio) E vieni con me, perdio! Vieni con me!...

Luciano

Vengo, sì... vengo....

Manlio

(quasi trascinandolo, esce con lui.)

(Qualche istante di vuoto.)

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