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ATTO PRIMO
SCENA I

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MICHELE – e voci interne, tra cui quella di ANTONIO ALTIERI, di GIACOBELLI, di LAROSSA, di SANTINI, di MANGIULLI

Michele

(È solo sul pianerottolo, dritto presso il parapetto, con la faccia volta verso la sala del lavoro guardando in giù.)

(Un vocìo di persone affaccendate si leva dall'officina senza altri rumori. Si distinguono poche parole:)

– Il freno a destra.

– No! no!

– A posto!

– Lascia passare…

– La valvola numero 10.

– Il freno a sinistra.

La voce di Antonio

(chiamando:) Francesco Giacobelli, qui.

La voce di Giacobelli

Eccomi.

La voce di Larossa

Papà Michele, e voi ve ne state là sopra?

Michele

E dov'è che dovrei stare? Sono una sferra vecchia, io!

La voce di Larossa

Venite a basso, papà Michele.

La voce di Mangiulli

Scendi, santodio!

Alcune altre Voci

Scendi! scendi!

La voce di Santini

Vieni a baciarla prima che si muova!

La voce di Antonio

(più forte delle altre) Silenzio!

(Si fa un gran silenzio. Passa qualche istante.)

La voce di Antonio

(in tono di comando) Avanti!

(Si comincia a udire il rumore d'una grande macchina in moto. È un rumore lento, sordo, irregolare, quasi timido.)

Michele

(inquieto, a sè stesso:) Mi pare maledettamente accidiosa!.. (Il rumore diminuisce. – Michele, spaventato, si curva sul parapetto, sempre parlando a sè stesso:) Dio mio, che cos'è questo! (Il rumore aumenta e si accelera, si accelera, in un ritmo regolare.) (Michele, animandosi) Sì, che va! Sì, che va!.. (Si anima maggiormente al crescendo del rumore, che dà l'impressione di un moto vertiginoso. Alza il braccio in segno di saluto festevole:) Va, va, va, va, va, va!..

(Un applauso prorompe con l'irruenza di uno scoppio e si unisce al rombo della macchina e ai gridi di esultanza in un clamore assordante:)

– Urrà! Urrà!

Michele

Ah! … io non resisto!.. (La commozione lo invade. Discende i gradini dell'assito.) È un prodigio! È un prodigio!.. (Si lascia cadere su di una seggiola presso la scrivania.)

(Gli applausi e i gridi continuano, aumentano.)

– Oh! Oh! Oh!

La voce di Antonio

(di dentro, rintronante) Non voglio questi battimani! Non voglio questi urli! Non voglio!

(Cessano, a un tratto, gridi e battimani. Si ode soltanto il rombo della macchina in movimento.)

Michele

(Assorto come in estasi, parlando tra sè, pronunzia parole indistinguibili.)

Il diritto di vivere: Dramma in tre atti

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