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ATTO PRIMO
SCENA IV

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MAURIZIO, DECIO, indi ALFREDO

Maurizio

(in grande orgasmo, tocca, due, tre, quattro volte urgentemente, il bottone del campanello elettrico.)

Decio

(entrando, assume il suo aspetto di servo esperto.)

Maurizio

Decio… la signora di poco fa se n'è andata.

Decio

Diciamo così, la seconda signora.

Maurizio

La seconda signora.

Decio

Io, non l'ho vista uscire.

Maurizio

Perchè sei uno stordito. (Martellando le parole) Se ne è andata!

Decio

(ride) Eh eh eh!

Maurizio

Non ridere quando ti do degli ordini.

Decio

Se ne è andata.

Maurizio

Se viene il marchese di Montefranco, può entrare liberamente come al solito.

Decio

Il marchese è venuto un minuto fa.

Maurizio

(spaventato) Santi numi! E che gli hai detto?

Decio

L'ho pregato di aspettare un momento.

Maurizio

Non gli hai detto altro?

Decio

Non una parola di più. Conosco i miei doveri.

Maurizio

Va! Presto! Chiamalo! Presto, Decio! Muoviti! Muoviti!

Decio

(esce correndo.)

Maurizio

Io ne piglio una malattia!

Alfredo

(entrando) Come?!.. Sei solo?

Maurizio

O perchè non dovrei essere solo?

Alfredo

Il tuo servo mi ha fatto aspettare.

Maurizio

Ti domando mille scuse. È stato un equivoco.

Alfredo

Egli aveva una certa faccia!

Maurizio

(accalorandosi) Ma che faccia si è permesso di avere quell'animale!?

Alfredo

La faccia del servo di un padrone che è in buona compagnia.

Maurizio

Io mi meraviglio di te che stai a guardare la faccia del mio servo! Quell'uomo è un bugiardo.

Alfredo

Se non ha parlato!

Maurizio

È un bugiardo sopra tutto quando tace. Io non ero nè in buona nè in cattiva compagnia. E ti prego di credermi. Domando e dico: perchè non dovrei essere solo?

Alfredo

Ma finiscila. Avevo creduto che non ti fossi ancora liberato dalla piccola Olga.

Maurizio

(rasserenandosi) Ah! Dalla piccola Olga?.. Difatti…

Alfredo

Ma guarda che gesuita! Ci scommetto che per non farmela incontrare l'hai mandata via, alla chetichella, per la porta di servizio!

Maurizio

È probabile.

Alfredo

Come se io poi non fossi al corrente di tutto! Era… il primo turno del nuovo abbonamento. Lunedì, mercoledì e venerdì. Oh! Hai fatto un buon contratto. Olghina è un'oca, ma ha delle attrattive. Poco sfruttata, salute eccellente…

Maurizio

Ottima salute, questo sì.

Alfredo

Ieri sera mi fece ridere tanto Elvira Melfi, con cui Olghina si era consigliata. Già, il salotto della Melfi, è diventato divertentissimo: una specie di Borsa in cui…

Maurizio

(dando un'occhiata alla porta a destra e interrompendo vivamente) Hai visto il risultato della gara Parigi-Vienna? Il trionfo delle Mercedes! Ma le Panhard si sono battute bene! Io, per me, sono sempre per le Panhard. È vero che non possederò mai un'automobile, perchè l'automobile è decisamente il meno igienico dei veicoli. Chi ci sta dentro non ha come respirare. Chi non ci sta dentro ne è investito. L'uno crepa d'asfissia, l'altro si rompe la nuca, quando non se la rompono l'uno e l'altro. Tutto ciò non è igienico… Ma non importa. Io sono per le Panhard. Se mi si condanna ad andare in un'automobile, io vado in una Panhard. È inutile! La sento così. Le corse non provano niente. Mi dirai: la velocità. Per conto mio, potrei rispondere: io della velocità me ne impipo. Ma comprendo che i miei gusti non fanno legge! E neppure l'igiene fa legge! La migliore igiene, del resto, è quella di scomodarsi il meno possibile. La questione della velocità è ritenuta di primaria importanza? Ebbene, ragioniamone un po'!..

Alfredo

Ma che diamine hai con le automobili?

Maurizio

No, volevo assodare che…

Alfredo

Mi sembri uno scimunito, stamane. Il nuovo abbonamento ti ha dato alla testa. Si vede che invecchi. Lascia stare le automobili, e dammi retta perchè ho da parlarti di cose molto… stabili.

Maurizio

(paurosamente) Parla, parla.

Alfredo

Dunque…

Maurizio

Scusa però una breve sospensiva per soddisfare una curiosità. Com'è andata ieri sera la partita? Che giuoco ha fatto quel buon Gorlini? Bada che io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Mi dirai: la fortuna! Nix! Altro che fortuna! S'intende che avrà guadagnato anche iersera, e tu sarai stato una delle vittime…

Alfredo

Ma no, ma no, non ci stetti ieri sera al club. Fui sequestrato dalla Melfi, e capirai…

Maurizio

(sùbito, levando la voce) Io sono uno di quelli che lo manderebbero diritto in Corte d'Assise. Abbi pazienza: come mi spieghi…

Alfredo

(interrompendo) Vuoi sentire sì o no ciò che ho da dirti?

Maurizio

Sono qui per ascoltarti!

Alfredo

E cerca di essere chiaroveggente come eri prima di fare il nuovo contratto, perchè è probabile che tu debba un po' aiutarmi. (Siede.)

Maurizio

(perplesso) Figùrati! A tua disposizione. (Siede anche lui.)

Alfredo

Mio caro Maurizio, io sono un grand'uomo.

Maurizio

Questa è una buona notizia.

Alfredo

Ieri, io avevo dei debiti… molti debiti… E oggi…

Maurizio

Non ne hai più?!

Alfredo

Ne ho sempre. Ma posso farne degli altri.

Maurizio

Non mi pare eccessivamente facile!

Alfredo

Ti parrà facilissimo quando saprai che sono riuscito a far la pace con mio zio.

Maurizio

Perbacco! È un miracolo! E come è accaduto ciò? Come hai potuto calmare il suo sdegno annoso? Aveva giurato di non darti quartiere. Ti aveva diseredato così cordialmente! Aveva testato in favore di cinque ospedali.

Alfredo

Gli ospedali, amico mio, sono spacciati!

Maurizio

(levando sempre più la voce) Immagino la contentezza di tua moglie!

Alfredo

Claudia non ne sa ancora nulla. La pace è stata fatta mezz'ora fa, e, uscendo di casa, non le ho voluto comunicare il mio disegno. Oh! Un disegno estemporaneo! Un momento di genio!

Maurizio

(titubante) Le farai… una bella sorpresa!

Alfredo

E sarà per lei una ragione di legittima fierezza, perchè bada che, in fondo, questo miracolo è proprio a lei che lo devo.

Maurizio

(interroga con gli sguardi.)

Alfredo

Non indovini?

Maurizio

No.

Alfredo

Claudia mi ha regalato un figlio.

Maurizio

All'impensata?!

Alfredo

Repentinamente!

Maurizio

Aspetta… Tu mi fai ammattire… Repentinamente ti è venuto fuori un figlio?

Alfredo

Non è ancora venuto fuori. Ma verrà. Questa mattina ne ho avuto da lei il preannunzio ufficiale.

Maurizio

(ricordandosi delle parole di Claudia) Ah, ecco! Ora intendo tutto!.. O, meglio… non intendo quasi nulla. Tua moglie ti fa un figlio e tu fai la pace con tuo zio?

Alfredo

Sei ottuso. Non era solamente per la mia vitaccia che lo zio mi aveva abbandonato. Che cosa lo avea reso addirittura implacabile? La sterilità di mia moglie… o la mia: quella della nostra unione, insomma. Avere un pronipotino era stato il suo sogno, e, dopo le mie prime scapataggini di marito, era stata la sua formale imposizione. Gli premeva pure che la stirpe continuasse, capisci! Lo desiderava maschio, naturalmente, il continuatore; ma, transigendo, si sarebbe accontentato anche d'una femmina. Lui me lo aveva detto a chiare note: «Se avrai un bambino, io ti perdonerò senza restrizioni; se avrai una bambina, io ti perdonerò… a metà.» Era evidente che il perdono, tradotto in cifre, sarebbe stato un amabile accomodamento finanziario durante la sua vita e avrebbe assicurato per lo meno l'eredità alla prole e l'usufrutto a me. Come vedi, mio zio aveva avuto un modo molto pratico d'incoraggiare la fecondità. E ti accerto che mi bastava di pensare alla sua promessa per sentirmi…

Maurizio

Non dire sciocchezze se vuoi che ti ascolti.

Alfredo

Hai torto di chiamarle sciocchezze. Mio zio, con la sua imposizione, aveva mostrato di essere un psicologo e un fisiologo di prim'ordine. Egli aveva compreso bene che la sua promessa m'avrebbe fatto finalmente amare mia moglie.

Maurizio

(ostentando, a voce altissima, un tono di convincimento) Ma se l'hai sempre amata tua moglie! Senza averne l'aria, non hai amata che lei. Non ti sei innamorato che di lei!

Alfredo

Va là che non è vero!

Maurizio

(riscaldandosi come per suggestionarlo) Io ti garantisco che, in qualche momento di espansione sincera, in qualche momento di franchezza, tu me l'hai confidato.

Alfredo

Mai, mai, mai! Non ti ho mai detto una corbelleria simile! Del resto, questo è un dettaglio che non ha importanza. La verità è che il mio amore fu, per così dire, fiato sprecato, e la seconda luna di miele non fu più produttiva della prima. Mi scoraggiai. Mi rassegnai. Io e lei, di comune accordo… tacemmo. E mia moglie mi pareva così abituata… al silenzio che quando poi, dopo aver compiuta una certa cura di bagni, mi ritornò in casa con delle velleità affettuose e fece sorgere la terza luna di miele, io non potetti a meno di sospettare di lei e di manifestare a te, come a un fratello, i miei dubbi.

Maurizio

(vivissimamente) Io non mi ricordo di nulla, e non te ne ricordi neanche tu!

Alfredo

Ma io me ne ricordo perfettamente, ed è per questo che mi do la pena di raccontarti i fatti miei. In uno di quei tali momenti di franchezza, in uno di quei tali momenti di espansione che pocanzi mi citavi a casaccio, io ti dissi di sospettare che il non breve soggiorno balneare avesse fatto decidere Claudia a dare il gran passo. Mi pento ora dello sfogo; ma tant'è, te lo feci; e non c'è nulla di strano che io mi sia aperto con te, che sei la sola persona innanzi alla quale non mi sono mai messa la maschera. Tu potresti attestare d'altronde che nel dubbio, o nella quasi certezza, ero giusto verso di lei. La trovavo colpevole? No. Le movevo rimprovero? No. Anche perchè poi se lei non cominciava ad essermi infedele che dopo dieci anni di costante infedeltà mia, me l'ero cavata bene!

Maurizio

(torcendosi sulla sedia) Alfredo! Alfredo! Ti prego!..

Alfredo

Io vorrei sapere come ti vengono oggi queste smanie da puritano!

Maurizio

Anzitutto, io non sono mai stato un pervertito!..

Alfredo

Questo è vero, ma per misura igienica!

Maurizio

E poi, puritano o no, non ti permetto di parlare con tanta leggerezza di tua moglie! E tengo a dichiararti che io come io (con accento vibrato, affinchè Claudia oda bene) ho sempre ritenuto che ella fosse insospettabile e invulnerabile!

Alfredo

Di' la verità: le hai fatto la corte e ti ha detto di no.

Maurizio

Ti proibisco di continuare su questo tono!

Alfredo

(celiando) Se ti scaldi così, c'è quasi quasi da pensare che…

Maurizio

Sei fastidioso!

Alfredo

Evvia! Rammollito! So quali riguardi hai per quella donna; e te ne ringrazio.

Maurizio

Ma devi convenire con me che il tuo sospetto era campato in aria.

Alfredo

Campato in aria, no! Quando una moglie, che abbia da un pezzo esonerato suo marito da certi doveri, ricomincia un bel giorno a coltivarlo, la faccenda può non esser liscia. Tanto più che la contemporaneità del marito e dell'amante non guasta nemmeno la poesia d'un convincimento, in cui s'incontrano tutte le donne. Il loro convincimento è che, se ci sono delle… conseguenze, queste son sempre dovute all'amante. Al marito, mai! Una illusione di più! Ma intanto il brutto è che il povero marito è costretto a subire dei ritorni intempestivi per far piacere a quell'altro. Questo, per esempio, è immorale! Io non l'ammetto. Ed ecco perchè, impensierito del ritorno di mia moglie, mi proposi di sincerarmi. In fin dei conti, c'era o non c'era l'amante? E se c'era, chi era?

Maurizio

(sbigottito) Ma perchè le dici a me queste cose?

Alfredo

Per concludere che ho avuto torto marcio di sospettare per confessarlo a te, cui ebbi la debolezza di esprimere i miei dubbi e nel cui animo essi avevano potuto lasciare un qualche verme roditore.

Maurizio

Nessun verme, credimi.

Alfredo

E sai com'è che, oramai, sono certo di avere avuto torto?

Maurizio

Dimmelo.

Alfredo

Da più d'un mese io faccio pedinare mia moglie.

Maurizio

(spalanca gli occhi) Benissimo!

Alfredo

Quel degno personaggio di Filippo, che mi è devoto… perchè gli debbo dei quattrini, la segue scrupolosamente, e giorno per giorno mi riferisce a che ora esce, dove va, quello che fa…

Maurizio

(cercando di celare il suo turbamento) Benissimo!

Alfredo

E sino a ieri, neanche la più lieve traccia d'un amante. Modiste, sarte, medici, delle visite innocue, delle passeggiate…

Maurizio

Sino a ieri?..

Alfredo

Ma giacchè un mese d'indagini basta e ne avanza, stasera ordinerò al mio fido esploratore di smettere l'inutile spionaggio…

Maurizio

(stentando a mostrarsi calmo) Dopo che t'avrà fatto l'ultimo resoconto, beninteso…

Alfredo

E siccome sarà non meno insignificante degli altri…

Maurizio

(allibito) Naturale!

Alfredo

… io potrò vantarmi domani, mio caro Maurizio, di essere completamente padre!

Maurizio

Che gioia!

Alfredo

Una gioia immensa! Quando stamane mia moglie, tutta commossa e timida, mi ha data l'inattesa notizia, io, non te lo nego, sono rimasto un po' male. Non accade spesso di mettere al mondo il primo figlio dopo dieci anni di matrimonio. Ma appena l'immagine di mio zio, cioè di due milioni, è apparsa dinanzi a me, l'orizzonte si è rischiarato, e la maternità di mia moglie mi è sembrata una delle opere più grandiose compiute dalla moderna civiltà!

Maurizio

E adesso che ci dovrei fare io in tutto questo idillio?

Alfredo

Tu, col tuo tatto, col tuo garbo, dovrai affrettare gli avvenimenti.

Maurizio

Quali?!

Alfredo

Mio zio si è lamentato della tua lunga assenza. Ha domandato di te con tenerezza.

Maurizio

Troppo buono, tuo zio!

Alfredo

E quindi tu andrai da lui col pretesto di congratularti della pace fatta. Gli parlerai di me diffusamente. Gli dirai che io mi son trasformato, che sono diventato un marito esemplare, un padre impareggiabile…

Maurizio

Prima che sia nato il figlio?!

Alfredo

Ma sì. Il buon padre si distingue anche prima che il figlio nasca. Si vede subito. Tu lo hai già visto in me. E con l'aiuto della tua perorazione io indurrò mio zio, il quale non ha che settant'anni, a una emissione finanziaria provvisoria, per cui, al postutto, egli avrà il vantaggio di potersi godere la sua longevità… senza che alcuno glie ne serbi rancore. Ti va?

Maternità: Dramma in quattro atti

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