Читать книгу Il piccolo santo: Dramma in cinque atti - Bracco Roberto - Страница 3
ATTO PRIMO
SCENA I
Оглавление(Nella stanzetta silenziosa, non c'è che Barbarello, il quale, disteso a terra proprio davanti alla porta comune – che è chiusa – , puntellandosi il cranio con un braccio, dormicchia. – Qualche rumore lo scuote. Egli si leva. Mette l'orecchio all'uscio, e, alzando le spalle, se ne allontana. – Giunge fino al tavolino, le mani allacciate a tergo e la testa bassa stupidamente dondolantesi sul collo un po' torto. – Poi, si aggira per la stanza sempre con le mani unite a tergo e con lo stesso dondolìo del capo.)
(In quell'atteggiamento appaiono, visibilissimi, i caratteri della deficienza cerebrale, che sono in compassionevole dissonanza coi suoi precipui connotati fisici. Il suo sembiante di adolescente, benchè sparuto cachettico e pronto alla deformazione della smorfia, serba, tuttora, i segni di una originaria schietta bellezza maschile. Egli ha le labbra fortemente accentuate, i denti massicci e bianchi, gli occhi grandi a mandorla, il naso aquilino, i capelli bruni folti e crespi formanti come un breve berretto sul capo di regolari proporzioni. Anche il suo corpo, se l'andatura incerta e melensa e le frequenti contorsioni nervose non lo deturpassero, parrebbe di un giovinetto normale, abbastanza agile e robusto, in quei panni che appunto ricordano un poco la robustezza e l'agilità del montanaro. Egli porta i calzoni stretti intorno alle caviglie e ficcati nei gambali delle grosse scarpe unte di sego, una camicia che gli si apre alla gola fin quasi allo sterno e una giacchetta succinta che gli sfugge di su i lombi e lascia scoperta, sul ventre, la cintola di vecchio cuoio. – Il suo aspetto, in complesso, è un misto di malinconico, di grottesco e di vagamente pauroso.)
(Si picchia alla porta.)
Barbarello
(finge di non udire.)
(Si picchia più forte.)
(Si sentono, quindi, di fuori, le voci del Dottor Finizio e di Sebastiano.)
Il Dottor Finizio
Don Fiorenzo!.. Don Fiorenzo!..
Barbarello
(si ferma, ascolta, sorride mostrando di divertirsi, e non si muove.)
Il Dottor Finizio
Don Fiorenzo!.. Vi prego!.. Sono io, il dottore!..
(Si picchia di nuovo.)
Barbarello
(sorride ancora.)
Il Dottor Finizio
Signor Sebastiano!.. Don Fiorenzo non apre e non risponde!.. Che non sia in casa?..
Sebastiano
Ci dev'essere, ci dev'essere. A quest'ora c'è sempre. E se per caso si fosse dovuto assentare, mi avrebbe avvertito. (Si ode la sua voce più presso.) Sbrìgati ad aprire, Fiorenzo! Che stai ponzando? Io e il dottor Finizio abbiamo bisogno di parlarti. E c'è molt'altra gente ad aspettare. Sbrìgati! (Pausa) Ma questo è strano, perdiancine!
Il Dottor Finizio
Perchè strano? Sarà uscito senza avvertirvi.
Sebastiano
(irritandosi) No, no e no! Questo non è mai accaduto! Ed è anche strano che non si veda nemmeno quel bestione di Barbarello.
Barbarello
(ascolta impassibile.)
Sebastiano
(risoluto) Sapete che voglio fare, io? Io voglio forzare la porta. Qui la cosa non è liscia. Un martello! Un martello!
Il Dottor Finizio
Ma no! Lasciate stare, Sebastiano!
Sebastiano
Lascio stare un corno!
Barbarello
(diventando serio, tende le orecchie e aggrotta le sopracciglia.)
(Dopo un istante, si sente un primo colpo sulla serratura.)
Barbarello
(a guisa di un cane ringhioso che non possa abbaiare, si getta a piè della porta e mugola sordamente.)
Il Dottor Finizio
Ma questo è il mugolìo di Barbarello!..
Sebastiano
Perdiancine! E com'è che non apre lui?!..
(Giunge un bisbiglio d'allarme contenuto.)
(Altri colpi alla serratura.)
Barbarello
(eccitato, si contorce e mugola più rabbiosamente.)
(La porta cede.)
Barbarello
(si drizza e stringe i pugni, opponendosi alla invasione.)
Sebastiano
(entra, respingendolo vigorosamente.)
(È seguíto dal Dottor Finizio e da una piccola folla di contadini poveri, uomini e donne. Sono quasi tutti attempati. Il più vecchio è Remigio, che cammina appoggiandosi a un lungo ramo d'albero sfrondato. Egli porta gli scarsi capelli un po' a zazzera e una barbetta floscia che gli si allunga sulla gola breve. Qualcuno è più evidentemente cencioso. Qualcun altro ha il volto più evidentemente malaticcio. C'è tra essi un cieco che va a tentoni, munito di un bastoncello. Una donna piuttosto giovane reca sulle braccia un bambino.)
(Entra anche Annita, che tra la piccola folla si distingue per i suoi abiti e per il suo portamento signorili.)
Sebastiano
(a Barbarello, che non cessa di mugolare e di stringere minacciosamente i pugni) Hai sentito tutto il putiferio che abbiamo fatto e non hai voluto aprire?!.. Dov'è il reverendo? Dov'è? (Infila la porta a sinistra, chiamando:) Fiorenzo!.. Fiorenzo!.. Fiorenzo!..
Il Cieco
(avanzandosi, urta col bastone nelle gambe di Remigio.)
Remigio
Queste sono gambe mie, santa Lucia benedetta!
Il Cieco
Eh, caro amico, se io avessi riavuti i miei occhi come tu hai riavute le tue gambe!..
Sebastiano
(ritornando più allarmato) C'è da perdere la testa! Quando mai è in giro a quest'ora?!.. E poi, senza avvertirmi? È inverosimile! È inverosimile! (A Barbarello:) Insomma, che è accaduto? È uscito? È crepato? Si è squagliato? Si è volatilizzato?
Barbarello
(resta nel suo atteggiamento ostile, ma con l'aria di non occuparsi più di quel che accade.)
Sebastiano
Rispondi, perdiancine!
Il Dottor Finizio
In fede mia, siete più scemo voi che lui! Pretendete che egli vi risponda, come se non sapeste che solamente Don Fiorenzo riesce a fargli pronunziare qualche parola.
Sebastiano
(abbassando la voce) Per me, ho sempre sospettato che, se volesse, potrebbe parlare benissimo anche senza il miracolo del santo. La dà a bere allo stesso Fiorenzo per campargli addosso e scansare il lavoro.
Il Dottor Finizio
Ecco una corbelleria!
Sebastiano
Ho bell'e capito! Da un certo tempo in qua avete cominciato a crederci anche voi ai miracoli del nostro amico!
Il Dottor Finizio
Ma che miracoli e miracoli! Si tratta di un semplice fenomeno che non ha nulla di comune col soprannaturale e che, oramai, entra perfettamente nell'orbita della scienza.
Sebastiano
Sia quello che sia, io, oggi, provvisoriamente, (levando un po' il martello) gli romperei il muso a questo ragazzaccio. Il suo mutismo non mi ha mai irritato come oggi. (Rivolgendosi ai poverelli) Da stamane, nessuno di voi lo ha visto, il reverendo? Nessuno di voi lo ha incontrato per il villaggio?
Il Cieco
Io non l'ho visto affatto.
Sebastiano
E volevi vederlo proprio tu che sei orbo?! Che imbecille!
La donna col bimbo
Nemmeno io l'ho visto.
Remigio
Nemmeno io.
Annita
… Io non lo conosco il reverendo; ma, verso le nove, da lontano, ho scorto un prete sulla strada maestra… Non so poi se…
Sebastiano
Com'era? Grasso? Magro? Lungo? Corto?
Annita
Era un prete piuttosto grasso…
Sebastiano
(brusco) E allora la ringrazio tanto! Quello era Don Candido, il parroco. – Don Fiorenzo è magro come un'acciuga. (Rivolgendosi al Dottore) Io vi confesso che sono preoccupatissimo! Vi confesso che sono sui carboni ardenti!
Il Dottor Finizio
Ma sul serio?!.. Decisamente, la malattia di vostra moglie vi ha scombinate le cellule cerebrali. Ho paura che, tra breve, dovrò curare più voi che lei. Vedete una tragedia in ogni nonnulla, mio caro!
Sebastiano
In ogni nonnulla?! Lo chiamate un nonnulla, voi?! Don Fiorenzo, all'improvviso, mi scomparisce, e io dovrei infischiarmene? È sempre così buono con me quel tanghero di prete che io gli ho perdonato perfino di essere prete.
Il Dottor Finizio
(canzonandolo un po') Avete fatto bene. L'indulgenza non è mai troppa!
Sebastiano
E se lo perdo, me lo impastate voi un altro come lui?
Il Dottor Finizio
Adesso poco ci manca che non lo piangiate addirittura per morto!
Sebastiano
Le disgrazie ci sono per tutti.
Il Dottor Finizio
Ma, santodio, su questa montagnella Don Fiorenzo è adorato come un nume: vi pare che, se davvero qualche disgrazia gli fosse incolta, il villaggio non sarebbe già sottosopra? E poi, non vi rassicura il contegno del ragazzo? Egli è ancora un po' scosso per la violenza che avete fatta forzando l'uscio, ma si capisce che, in fondo, è tranquillo. Miracoli mai; ma che questo poveretto sia una specie di barometro o una specie di apparecchio sismico di maravigliosa sensibilità in rapporto a tutto ciò che riguarda la persona del suo benefattore, è certissimo. Gli basterebbe che Don Fiorenzo corresse un pericolo per convellersi e guaire come un cagnotto ferito.
Sebastiano
«Miracoli mai»; ma, intanto, voi non fate che costatare miracoli!
Il Dottor Finizio
E voi non fate che dire corbellerie! Io non costato miracoli: io cerco e costato le ragioni scientifiche – suggestione, telepatia e via discorrendo – di alcuni fatti non comuni che possono passare per miracoli agli occhi di questi ignoranti.
Remigio
Posso dire una parola io?
Il Dottor Finizio
Parla, parla, papà Remigio. Tu vuoi parlare in difesa degl'ignoranti e ne hai il diritto, perchè sei fedelmente ignorante da ben settant'anni, se non erro.
Remigio
E in questi settant'anni, per campicchiare, ho praticato una dozzina di mestieri…
Il Dottor Finizio
Io ne pratico uno solo, e in ciò riconosco, senza discussione, la mia inferiorità.
Remigio
Dunque, ignorante sì, grullo no.
Il Dottor Finizio
Lo so che sei un furbacchione. Concludi.
Remigio
Vi servo súbito. Io ho due gambe che da quando Dio volle se n'erano scordate di camminare. Non un passo, anche a darci sopra con l'accetta. E non le faceste camminare nemmeno voi che ci passaste il telegrafo per dentro…
Il Dottor Finizio
(con serietà comica) La corrente elettrica ci passai, non il telegrafo.
Remigio
Come va che Don Fiorenzo le ha fatte camminare? Egli mi comanda di venire da lui una volta la settimana e le gambe camminano. Il miracolo c'è o non c'è?
Il Dottor Finizio
Dimmi un po': tu perchè ci vieni, qui, una volta la settimana?
Remigio
Perchè ci vengo?! Io sono il primo pezzente del paese. Ogni settimana Don Fiorenzo mi dà tre lire.
Il Dottor Finizio
E allora, senti: il miracolo c'è; ma credo che senza quelle tre lirette la settimana, Don Fiorenzo avrebbe fatto fiasco come me.
Sebastiano
(che si è avvicinato al balcone per guardare a traverso i vetri, scatta all'improvviso:) Dottore! Venite un momento qua!
Il Dottor Finizio
Perchè?
Sebastiano
(arrabattandosi per aprire in fretta il balcone, la cui serratura arrugginita non cede all'urgenza) M'è parso di vedere giacente, in un solco del burrone, una piccola massa nerastra e bislunga!.. Accidenti anche alle serrature!..
Il Dottor Finizio
Una piccola massa nerastra e bislunga?!
Sebastiano
(riuscendo ad aprire con una forte strappata) Eccola lì: è come il corpo di un morto tutto vestito nero!
Il Dottor Finizio
(accorrendo) Ma che diavolo dite?!
(Tutti si agitano con sul volto un'espressione di vivissimo orgasmo.)
Sebastiano
(animandosi di terrore e affacciandosi, sbraita:) Non c'è dubbio! Quello è il corpo di Fiorenzo!
Barbarello
(si serba impassibile.)
(Ma gli altri, unendo le lor voci in un grido solo, simultaneamente, come trasportati da un'onda, si gettano alle spalle di Sebastiano e del Dottore.)