Читать книгу Cuori Svelati - Dawn Brower - Страница 10

CAPITOLO SEI

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Claire fissò il telefono. I minuti erano trascorsi lentamente, e la facevano sentire come se si fosse trovata fuori dallo studio di Ren da ore, piuttosto che da venti minuti. Perché Matt le aveva ordinato di uscire? Le faceva più male di quanto volesse ammettere. Era stata al suo fianco per tutto il tempo, eppure sembrava irrilevante. A volte si domandava perché si disturbasse. Niente che lei faceva lo rendeva felice.

Subito era stata in grado di accantonare tale sensazione. Lui era ferito, spaventato e stanco. Tutti esageravano quando vivevano un periodo stressante. Non poteva incolparlo per quello. Oh, ma voleva. Esalò e si appoggiò al muro. Camminare avanti e indietro non aveva aiutato, e non le sembrava sensato proseguire con il futile esercizio.

“Claire, che ci fai qui?”

Si voltò al suono del suo nome. Accidenti. Doveva proprio essere lui. “Ciao, Nolan”. Il suo stupido, buono a nulla, traditore e complessivamente un coglione di un ex fidanzato. Si guardò attorno, e poi riportò l’attenzione su di lui. “Rincorri ancora le ambulanze? Hai bisogno di altri clienti?”

“Non è nemmeno lontanamente divertente”. Alzò il mento. “Lavoro per una compagnia molto rispettabile, come tu ben sai. Non dobbiamo cercare i nostri clienti. Loro vengono da noi”.

Claire era al corrente della reputazione della compagnia per la quale Nolan lavorava. Lo studio legale era stato il primo luogo in cui aveva fatto domanda quando si era laureata. Era una buona compagnia. Se non fosse stata per la disastrosa relazione con Nolan, forse sarebbe ancora lì. Ovviamente non avrebbe mai lavorato con Matt e Dani. Alcune cose succedono per un motivo.

Guardò dietro di sé e vide che la porta era ancora chiusa. Come mai ci stavano mettendo così tanto? L’incontro improvvisato con Nolan non era di suo gradimento. Prima se ne sarebbero andati meglio sarebbe stato. Guardò nuovamente il suo telefono—Ren le aveva scritto che Matt aveva finito. Come mai ci stava mettendo così tanto? Perché era ancora dentro?

“Aspetti di vedere il Dottor Sousa?” domandò Nolan. “Ho sentito che è fidanzato. Forse dovresti trovare un altro uomo da tormentare”.

Claire alzò gli occhi al cielo. “Sì, infatti è fidanzato con il mio capo. Prova ad indovinare chi non è invitato al matrimonio?” alzò ed abbassò le sopracciglia. “Ti do un indizio. Il suo nome inizia con la N, e oh sì, finisce anche con una N”. Poi si guardò le unghie comportandosi con più disinvoltura possibile. “Che peccato, veramente. Sarà l’evento mondano della stagione. Dani è la Brady persa—pensa quante mancate opportunità per lisciare qualcuno” sospirò. “Che peccato”.

Le sue narici si dilatarono. “Come se avessero invitato te. Non sei niente”.

“Aw”. Si mise la mano sul cuore. “Che cose dolci che mi dici. Perché ci siamo lasciati?”

Claire si rifiutò di permettergli di farle ancora del male. Sarebbe stato uno spreco di tempo. Se avesse potuto tornare indietro ai sei mesi in cui si erano frequentati, l’avrebbe fatto. Era stato un errore, ed era rimasta abbagliata dal suo bel viso. Nolan aveva dei bellissimi capelli biondo oro e caldi occhi color cioccolato. Quando l’aveva visto per la prima volta ne era rimasta colpita. Ora si rendeva conto di quanto lui fosse sbagliato per lei. La sua ambizione significava di più di quanto Claire significasse per lui. La vedeva come un modo per ottenere di più. Ciò di cui lei non era al corrente era la sua inclinazione ad essere un arrampicatore sociale. Sua madre era stato il suo biglietto d’ingresso ad eventi esclusivi. Claire non si era resa conto che Nolan l’aveva utilizzata per ottenere la conoscenza di sua madre. Poi, quando Reese era tornata a casa dalla scuola di medicina, Nolan si era trovato una nuova preda.

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