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Indice

Ideologie sfasciate dalla conflagrazione.

1º La conflagrazione ha prodotto lo sfasciamento del concetto religioso della Provvidenza e dell'intervento divino negli avvenimenti terrestri.

2º La conflagrazione ha prodotto lo sfasciamento delle logiche e dei sistemi filosofici quadrati e chiusi. Un sintomo: il suicidio tentato dal filosofo Ardigò.

3º La conflagrazione ha prodotto la glorificazione della forza brutale e del diritto compenetrati.

La conflagrazione cominciò con una aggressione della Forza Bruta al Diritto. Il Diritto, invenzione audace del cervello umano come l'Amore Puro Eterno Unico è un freno ideale creato per contenere nei limiti le forze brutali. Il Diritto però esagerò le sue pretese esagerando in quietismo, pietismo, pacifismo internazionalista, rammollimento fisiologico, ipertrofia del cervello a scapito della muscolatura. Il Diritto così gradualmente minacciava di evirare sviare e ammosciare l'umanità. [pg!30]

Gli Imperi Centrali furono evidentemente scelti dal grande Equilibrio Universale delle forze per ristabilire i diritti della forza brutale contro gli eccessi del Diritto.

Scoppiò la lotta fra il Diritto, gran freno spirituale, e la Forza che ha per ragione d'essere la sua stessa sfrenatezza.

Se gli Imperi Centrali avessero avuto oltre alla forza il genio elastico improvvisatore avrebbero vinto e soppresso le razze avvelenate di pacifismo, che credevano di potersi difendere con l'unica arma del Diritto.

Gli Imperi Centrali avevano invece come zavorra pericolosa il preparazionismo pedantesco professorale, aprioristico della loro razza, che tolse loro ogni divinazione, ogni agilità improvvisatrice.

L'Intesa, formata di razze malate di pacifismo e padrone assolute del Diritto, fu più volte colpita e quasi atterrata imparando così a proprie spese a valutare la forza brutale e la necessità della violenza e imparando inoltre a svalutare un poco la fragile benchè esistente divinità del Diritto.

L'Intesa vinse gli Imperi Centrali poichè seppe — combattendo — imparare da loro quel poco che potevano insegnare. Dall'Intesa vittoriosa nasce una concezione di nuova umanità veramente futurista, fatta di violenza rivoluzionaria, elastica, improvvisatrice, eroica di spirito, muscoli, ferro.

Gli Imperi Centrali servirono unicamente a dare con la loro aggressione una lezione di forza brutale [pg!31] al Diritto. Il Diritto esce dalla lotta agilissimo ma inguainato di duttile acciaio.

Non dimentichiamo il favoritismo esplicito e palese che le forze misteriose dimostrarono nel dosare sui campi di battaglia le temperature, le intemperie invernali alle offensive germaniche. Uragani, pioggie, nevi, collaborarono fino all'ultima fase con Hindenburg e Ludendorff.

Le forze misteriose dirigevano così la guerra, formidabile coito che tendeva a mescolare e ad equilibrare la Forza e il Diritto, compenetrandoli in un corpo a corpo sanguinario.

La Forza doveva sverginare il Diritto, fecondarlo di nuova forza e morire perchè nascesse un Diritto più forte.

4º La conflagrazione ha prodotto coi suoi contraccolpi lo sfasciamento dell'Amor Puro. L'amor puro con tutti i suoi corollarî di fedeltà e di costrizioni matrimoniali è l'esagerazione e degenerazione dell'amore fisico: coito naturale. Così il Pacifismo pietista è l'esagerazione e la degenerazione del Diritto.

La conflagrazione costrinse l'umanità a delle forme d'amore libero, fugace, senza domani.

Abbiamo avuto la fusione delle razze più lontane che si rinforzavano così fisiologicamente.

Molti maschi diversi di razze diversissime venuti da tutte le parti del mondo per unirsi in coiti imprevisti e veloci con una sola donna. Sfasciamento del matrimonio tradizionale, dispersione della famiglia, amore libero e rapido. Sfasciamento [pg!32] delle tradizioni e delle abitudini sentimentali. Bonifica brutale del cuore-pantano dove si ferma la carne-istinto.

La conflagrazione, sintesi di patriottismo accanito, di militarismo, di garibaldinismo improvvisatore, di forza rivoluzionaria, d'imperialismo e di spirito democratico, ha sconfessato tutti i partiti politici, ridicolizzato tutti i calcoli diplomatici, frantumato tutti i quietismi, sgretolato o spaccato tutti i passatismi, e rinnovato il mondo.

La conflagrazione ha liberato igienicamente il mondo da tutti i mediovalismi (Czarismo, Kaiserismo, ecc.).

La conflagrazione ha dimostrato il fallimento inevitabile del concetto di preparazione metodica di quadratura pesante e di cultura.

La conflagrazione ha dimostrato il trionfo del concetto d'improvvisazione elastica intensiva. La preparazione stanca e irrita la Fortuna. L'improvvisazione attira e seduce la Fortuna.

La conflagrazione ha sviluppato tutte le scienze e tutti gli sports, velocizzato e centuplicato le comunicazioni terrestri, marine ed aeree.

La conflagrazione ha sventrato a cannonate i cimiteri; dissodato e arato a cannonate le solitudini romantiche; decapitato a cannonate le montagne; sconvolto, sfasciato e vivificato a cannonate le città morte; scavalcato e rovesciato monumenti e cattedrali; condannato alla fame le città passatiste che persistono a vivere sfruttando il loro passato e svalutato e spaventato per sempre la pericolosa e umiliante industria del forestiero. [pg!33]

La conflagrazione ha massacrato il «buon gusto», le delicatezze effemminate, i bizantinismi psicologici, i decadentismi e gli estetismi (Baudelaire, Mallarmé, Oscar Wilde, D'Annunzio) le estasi mistiche, le nostalgie e tutti i sentimentalismi delle rovine.

La conflagrazione ha snobilitato, svalutato e ridotto l'amore alle sue proporzioni naturali. Tutti i soldati al fronte sapevano di essere, più o meno, traditi dalle loro donne ma se ne infischiavano.

La conflagrazione ha denigrato e preso a calci, col suo vasto massacro a ripetizione, il patriottismo commemorativo che morrà soffocato — lo speriamo — sotto la valanga degli eroi da commemorare.

La conflagrazione ha inspirato ai nostri grandi generali dei proclami duri, veloci, incisivi, balzanti, essenziali, che sono quasi parole in libertà di guerra.

La conflagrazione ebbe per oppositori accaniti tutti i nemici del futurismo: conservatori, quietisti, tradizionalisti, clericali, uomini d'ordine, eruditi, archeologhi, critici, professori e avvocati (tipo Barzellotti, Benedetto Croce, Enrico Ferri, Claudio Treves).

La conflagrazione ha spento a cannonate le lampade dei filosofi e fatto tremare l'impiantito sotto i podagrosi piedi pensanti dei sedentarî che volevano sgovernare l'Italia dal fondo delle biblioteche e dei musei.

La conflagrazione è la nostra prima giovanissima parolibera futurista. [pg!34]

Tutti i partiti politici: conservatori, clericali, democratici, nazionalisti tradizionali, socialisti interventisti, anarchici e socialisti ufficiali si sono trovati a disagio in questa conflagrazione milita-rivoluzionaria.

Noi soli futuristi fummo veramente a posto nella conflagrazione: la prevedemmo, la comprendemmo e ricevemmo le sue confidenze segrete...

La conflagrazione era già tutta contenuta nel 1º Manifesto del futurismo (pubblicato nel «Figaro» di Parigi il 20 febbraio 1909) che sembrò contradittorio e pazzesco, mentre era semplicemente profetico. [pg!35]

Democrazia futurista: dinamismo politico

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