Читать книгу Il Terrore Privato Il Terrore Politico - Guido Pagliarino - Страница 14
ОглавлениеâHo letto il pezzo della tua collegaâ, mâaveva detto Vittorio, âe sono rimasto un poâ perplessoâ.
âPerché sâè attribuito il merito della scoperta allâAnagrafe?â
âNo, no, lo sai che te lâavevo detto io stesso, di chiederglielo. Intendevo che, in chiusura dellâarticolo, ha azzardato un poâ troppo: anche se non sâesprime con chiarezza, sembra quasi châella insinui che i proprietari della ditta fossero demonisti: potrebbe venirgliene una richiesta di risarcimento per danni morali, sai?â
âNon la teme, è assicurata come lo sono un poâ tutti i giornalisti, me compreso: col nostro mestiere, beccarsi querele non è mica difficile, sai?â
âGià , ma andarsele proprio a cercareâ¦â
Il sostituto procuratore della Repubblica Marcello Trentinotti, forse spinto proprio dallâarticolo di Carla, aveva esortato il vice questore Pumpo, e questi il Sordi, a procurargli al più presto i risultati dei controlli avviati presso lâUfficio di Collocamento. Nel frattempo, aveva dato incarico a un cancelliere di raccogliere, presso gli archivi della Camera di Commercio, tutti i dati relativi alla fabbrica per docce Società Coniugi Corona & Figlio.
Era risultato che non solo due ma tutti e cinque gli assassinati erano stati dipendenti di quellâazienda e, per diverso tempo, avevano lavorato insieme.
La società era stata unâimpresa familiare che aveva cessato la propria attività alla metà degli anni â80. Ne erano stati proprietari madre e figlio, Luigia e Attilio Corona, dopo che il rispettivo marito e padre era deceduto per un ictus verso la fine dei â70.
Mentre la donna era risultata morta da tempo, il figlio, un uomo di cinquantun anni pensionato per invalidità , dottore in architettura, era stato rintracciato e convocato dal pubblico ministero Trentinotti nel suo ufficio, per essere udito quale persona informata sui fatti. Lâappuntamento era stato fissato per il 18 ottobre alle ore 10.
Quella mattina Attilio Corona sâera presentato puntualmente.
Ne era seguita una lunga conversazione col dottor Trentinotti, verbalizzata da un cancelliere.
Grazie alle proprie aderenze in Tribunale, Carla era riuscita a ottenere notizie sul colloquio e, il giorno seguente, era uscito un suo articolo.