Читать книгу Il Regno Unito E La Sua Storia - History Nerds - Страница 5

Оглавление

Capitolo 2: “Più mortali di questi, i Romani”

L’antico storico Tacito parlò per bocca dei Britannici, come un presagio: “Ma ora non ci sono persone al di là di noi, nient’altro che maree e rocce e, più mortali di questi, i Romani”. Gli antichi Romani parlavano della Britannia con disprezzo, dicendo che il tempo era pessimo e c’erano frequenti nebbie e piogge. Apparentemente, trascurando il fatto che i Romani arrivarono come invasori vestiti di armature, lance e spade, essi criticarono i Britannici di essere feroci e inospitali. I Britannici si tingevano la pelle con il guado, che era un colorante blu, o talvolta verde, fatto con fiori essiccati e fermentati.

Nel 55 a.C., Giulio Cesare affermò che questi Britannici stavano aiutando i suoi nemici, i Galli, e sentì di poter porre fine a tutto ciò. Lui e i suoi legionari fecero irruzione nel Kent, ma non era preparato a combattere una grande tempesta che esplose lungo la costa e l’invasione fu rinviata.

Le prime tribù furono terrorizzate dall’arrivo delle grandi navi da guerra romane, chiamate “navi lunghe”. Erano enormi e azionate da remi, con rematori impilati a due o tre altezze. Al centro, ogni nave aveva una vela e un “corvus”, che era una rampa che poteva essere calata sul ponte di un’altra nave o sulla riva.

L’anno successivo, il 54 a.C., Cesare tornò con molte legioni di guerrieri pesantemente armati. Le tribù britanniche avevano armi di gran lunga inferiori alle sue, quindi Cesare ne approfittò appieno. Si scambiarono ostaggi, che era l’usanza a quell’epoca, e lui garantì che non avrebbe mai attaccato le tribù che gli avrebbero pagato un tributo annuale. In sostanza, quella era un’estorsione. Tuttavia, accettarono il tributo e fecero uno o due pagamenti, ma non c’è traccia che ne fecero altri, una volta che Cesare se ne fu andato.

Cesare fu considerato uno pseudo - salvatore, perché un re locale della tribù Cassivellauni, Mandubracius, era stato usurpato dal suo trono da Cassivellauno, che si precipitò da Cesare per chiedere aiuto. Cesare scoprì tuttavia che Cassivellauno era un generale e non il legittimo successore, così Cesare restaurò il trono al suo legittimo erede.

Sebbene Cesare pianificasse incursioni in Britannia, il tempo interferì e non lui mise mai piede sul quel suolo. Tuttavia, Roma e la Britannia stabilirono un commercio proficuo. Il successivo contatto con la Roma imperiale non fu avviato fino al 43 d.C., quando l’Imperatore Claudio intervenne a beneficio di Verica, il re degli Atrebati che era stato ingiustamente esiliato.

Gli Iceni

Quando l’Imperatore romano Claudio invase la Britannia nel 43 d.C., la tribù degli Iceni non lo affrontò in battaglia. Fecero pace con loro e acconsentirono all’invio di ostaggi e al pagamento di un tributo. Mantennero buoni rapporti con i Romani e parteciparono al conio di monete per conto loro. Tuttavia, nell’anno 60 d.C., i Romani che vennero a raccogliere le loro monete erano abusivi e rozzi. Guardarono gli Iceni dall’alto in basso con disprezzo. Quando Boudica, la Regina degli Iceni, si lamentò, la flagellarono e violentarono sua figlia.

La ribellione di Boudica

Boudica si alleò con la tribù dei Trinovantes e con alcuni altri e si ribellò. Il conflitto incluse non solo uomini, ma anche donne guerriere. Con grande shock delle legioni romane, distrussero un insediamento romano a Camulodunum (Colchester). Circolarono indiscrezioni che furono macellati fino a 70.000 soldati romani, anche se potrebbe essere stata una grossolana esagerazione. In realtà, solo diverse centinaia di Romani furono uccisi.

L’Imperatore che successe a Claudio, Nerone Druso, fu così infuriato per la sconfitta romana in quelle battaglie che fece raggruppare e sconfiggere gli Iceni dal suo generale Seutonio. Nessuno sa cosa sia successo a Boudica dopo quella battaglia. Alcuni dicono che si sia suicidata per evitare la cattura. È ricordata come l’eroina britannica del I secolo.

I Caledoniani

Entro l’anno 79 d.C., Roma ottenne il controllo dell’Inghilterra meridionale, compreso il Galles. Tuttavia, molte tribù feroci erano insediati a Nord di quel territorio, in particolare i Picti. Come molti altri Britannici, essi detestavano il governo di questi signori. Alle varie regioni della Britannia meridionale furono assegnati governatori romani, che insistevano ad essere trattati come Re e impartivano ordini a loro piacimento.

I Caledoniani e talvolta i Picti razziarono frequentemente le colonie romane, devastando le loro fattorie e distruggendo i loro villaggi. I Caledoniani, come molte altre tribù, erano di origine celtica, ma erano veri Britannici nel cuore e nello spirito. L’antico storico Jordanes descrisse così i Caledoniani: “hanno i capelli rossastri e grandi corpi sciolti”. Gli Scozzesi di oggi, forse?

I Caledoniani erano feroci guerrieri e avevano costruito numerose fortezze. Molti rifugiati dell’Inghilterra meridionale fuggirono a Nord per unirsi a loro e li incoraggiarono a resistere a un’ulteriore diffusione del dominio romano. Ci furono molte altre tribù minori che abitavano nel Nord dell’Inghilterra - i Vacomagi, i Taexali e i Venicones - che ebbero bisogno della loro protezione. Tra questi la tribù Votadini, ma questa aveva un accordo di lunga data con Roma e quindi si tenne lontana dalla mischia.

Il vallo di Adriano

L’Imperatore romano, a quel tempo, era Publio Elio Adriano, o semplicemente Adriano. A quel tempo ci furono ribellioni anche nel Sud della Britannia. L’Imperatore inviò Quinto Pompeo Falco per sedare i ribelli britannici e ristabilire l’ordine. Pompeo poi raccontò all’Imperatore delle incursioni delle tribù a Nord, in particolare dei Caledoniani e dei Picti. Adriano, come gli Imperatori prima di lui, non aveva alcun desiderio di espandere i confini britannici oltre quelli dell’Inghilterra meridionale, quindi incaricò alcune persone, compresi i Britannici, di costruire un formidabile muro che attraversasse tutta la Britannia.

Il Vallo di Adriano era largo 73 miglia con forti intervallati chiamati “castelli miliari”. In seguito, questi furono presidiati da legionari romani. La costruzione iniziò nell’anno 122 d.C. e ci vollero altri sei anni per finirlo. C’erano fossati su entrambi i lati del muro, che era molto largo, e cumuli extra per rallentare eventuali invasioni militari. Furono anche costruiti dei forti, presidiati da un certo numero di soldati. Le sezioni di quel muro rimangono ancora oggi e sono un’attrazione turistica.

Nel tentativo di impedire altre invasioni dal Nord, l’Imperatore successivo, Antonino Pio, costruì un muro più a Nord, nel 142 d.C., chiamato Muro Antonino, che era per lo più un’ enorme banchina ma arricchito con bagni romani per i soldati, che erano, senza dubbio, annoiati da ore di vigilanza, in attesa di un’invasione che poteva o non poteva arrivare. Antonino pensò che questo muro sarebbe stato un simbolo del grande potere dell’Impero Romano.

Quando l’Impero Romano iniziò a declinare, così fece il Muro Antonino e vent’anni dopo cadde in disuso. A poco a poco, gli insediamenti romani in Britannia furono abbandonati. Il legno cedette alle intemperie e rimasero solo porzioni di muri di pietra mentre l’Impero Romano scivolava nel suo ciclo discendente, verso la sua fine amara avvenuta nel 476 d.C.

Il crollo del sistema economico

Dopo che i Romani se ne andarono, alla Britannia mancava l’organizzazione imposta dai Romani. Pertanto, tornarono alle loro abitudini precedenti. Il conio non fu più utilizzato, poiché i Romani non erano lì per acquistare monete e questo abbassò il reddito di tutti. Gli archeologi hanno riferito di aver trovato vecchie monete romane con buchi, indicando che le persone avevano iniziato a usarle come gioielli. La vita della città cambiò, gli edifici furono abbandonati quando l’insediamento romano si svuotò. Fu deprimente, ma fu interrotto da nuove minacce.

Nuove invasioni sostituiscono l’occupazione romana

Campi aperti e fattorie romane giacevano abbandonate, facilitando le incursioni delle tribù barbariche, la maggior parte delle quali proveniva dalle province germaniche, e comprendeva gli Angli, i Sassoni e i Frisoni. Nelle città più piccole, scoppiarono lotte di classe tra i Britannici, poiché mancavano di una leadership coesa. La Britannia si stava frammentando in regni più piccoli, dove i tiranni, così come i buoni re, governavano le loro limitate regioni. Questi cosiddetti “Re” erano in realtà signori della guerra, uomini con buone capacità militari abituati a guidare altri uomini, nel bene e nel male.

Uno di questi capi era Vortigern. Fu chiamato tiranno dai suoi contemporanei, ma riuscì a organizzare le forze per combattere i Picti e gli Scozzesi dal saccheggiare le terre nel Sud dell’Inghilterra, nonostante il Muro Antonino e il vallo di Adriano. Gli stessi uomini di Vortigern si ribellarono contro di lui, poiché divenne più avaro e disattento nel suo governo. I suoi uomini si stabilirono poi in quello che ora è chiamato Kent e Vortigern, come raccontano gli antichi, fuggì da un posto all’altro, finendo infine in Galles.

Secondo lo storico Gildas, quelli furono giorni bui permeati di ulteriori disordini, alcuni dei quali furono causati dai nuovi capi delle vecchie tribù, che si sollevarono di nuovo per dominare il popolo, come Gildas scrisse nel suo tomo On the Ruin of Britain: “La Britannia è una terra fertile di tiranni”.

Arthurus: il glorioso Re Artù

Molte polemiche circondano la storia di un eroe storico nominato Re Artù, ma la storia in realtà fa registrare l’esistenza di un eroe di nome Arthurus. Un archeologo del XVIII secolo, Guglielmo Stukeley, affermò di aver trovato reperti del leggendario regno di Camelot di Artù, che era anche associato a un forte chiamato Camulodunman nel Somerset.

La gente amò Re Artù, anche se molti dubitarono della sua esistenza. Anche gli storici contemporanei del XV secolo, come Polydore Virgil, indicarono che la storia di Re Artù fosse un mito. Ciò fece arrabbiare un altro studioso del XVII secolo, Edoardo Littleton, che disse: “Che cosa dobbiamo fare con Polydore Virgil? Un Virgilio era un poeta e un altro un bugiardo”.

L’apparizione di Re Artù illuminò i giorni cupi del V o VI secolo, quando Roma se n’era andata da tempo. La sua storia è stata raccontata e riproposta da menestrelli, insieme a storie esagerate nella storia antica, quando i cronisti redigevano il loro lavoro. Questo non fu un lavoro invano, ma un mezzo per accrescere le speranze di un popolo sepolto nel caos e nel conflitto. Durante quei giorni caotici, i Sassoni e altri barbari sciamarono in tutta la Britannia, attaccandoli in ogni occasione.

Artù nella battaglia di Mount Badon

Intorno al 500 o forse 560 d.C., la dodicesima battaglia delle guerre con gli Anglosassoni avvenne nel Sud-Ovest della Britannia, quando i feroci e sanguinari Anglosassoni per la prima volta “immisero le loro lingue rosse e selvagge nell’Oceano Occidentale”, secondo Gildas. Un altro storico contemporaneo, Nennio, parlò della stessa battaglia, dicendo che “sono caduti in un giorno 960 uomini per una carica di Artù e nessun altro li ha abbattuti tranne Artù stesso!” Si può vedere l’iperbole di Nennio, ma fu per una buona causa. Dissero che Artù portò con sé un’insegna della Vergine Maria e portò la sua spada, che chiamò “Caliburnus”, latino medievale per “Excalibur”. Altri resoconti citano che ne ha ucciso solo 470 - una quantità schiacciante in ogni caso.

I racconti arturiani narrati nella Cronaca Anglosassone raccontano che Artù uccise Ceawlin, il re anglosassone del nuovo regno del Wessex.

Le guerre nel corso dei secoli

Mentre i Britannici combattevano contro gli Anglosassoni, i Picti e gli Scozzesi a Nord scesero sui territori a Sud. Nel corso di due secoli, gli Anglosassoni si stabilirono in Essex, Wessex, Mercia ed East Anglia nelle Midlands, nel Sussex e nel Kent. I Frisoni, menzionati all’inizio, rappresentavano solo una frazione del popolo e si mescolarono agli Anglosassoni nel Kent. I Frisoni, un tempo, erano per lo più soldati mercenari per i Romani e molti tornarono nelle province germaniche da cui erano emigrati.

Per lo più, gli Anglosassoni raggrupparono i loro insediamenti a Est delle isole britanniche, mentre i Britannici vivevano lungo le coste occidentali. Anche le aree della Northumbria furono colonizzate dagli Anglosassoni.

Il Regno Unito E La Sua Storia

Подняться наверх