Читать книгу Modi Di Dire Del Popolo Gaetano - Nicola Ph.D Tarallo - Страница 5
AVVERTENZA
ОглавлениеPer la pronuncia del dialetto si riporta quanto scrive Nicola Magliocca a pag. 12 del volume “Proverbi e modi di dire del popolo gaetano”.
1)La vocale e, come nella lingua francese, è sempre muta se non è accentata: cénere si pronuncia cen’r’, facévene si pronuncia facev’n’. Fa eccezione quando su di essa cade l’accento tonico nelle parole piane e in questo caso è sonora anche se non è accentata: cunzerve si pronuncia cunzerv’, feseste si pronuncia f’enest’.
2)Le vocali e ed o generalmente si leggono chiuse altrimenti portano l’accento grave nei casi in cui si rende necessario.
3)Le sillabe ce e ci prendono un suono che sta rispettivamente tra la ce e la sce e tra la ci e la sci italiane.
4)Il digramma gli prende due suoni gli e ĝli, il primo è uguale a quello italiano, mentre il secondo ha un suono più dolce che si ottiene appoggiando la punta della lingua più avanti e più leggermente sotto il palato.
5)La lettera w prende il suono di una u doppia, presente solo in pochi vocaboli come werre (guerra), awante (guanti) e qualche altro dove la consonante g subisce questa trasformazione.
6)La s impura, cioè quella seguita da consonante, si pronuncia con un suono simile al digramma sci: scarpe si pronuncia shcarp’, spine si pronuncia shpin’. Fa eccezione quando la s è seguita dalle dentali d e t e allora si pronuncia come in italiano.