Читать книгу Il trionfo dell'amore sull'ego - Saeed Habibzadeh - Страница 12

Vivere è un continuo crescere e diventare. Chi non aspira a una crescita spirituale rimane fermo e conduce una vita insensata. Purtroppo, questo si verifica anche all'interno di molte relazioni sentimentali, amicizie e rapporti interpersonali.

La legge eterna della vita è l'eterno diventare.

Per tutte le persone questa legge è molto importante per capire che la vita è un continuo maturare. Vivere significa anche imparare. Chi non è pronto ad apprendere soffrirà. Raccogliamo sfortuna, malattia, separazione e dolore solo quando non abbiamo imparato le lezioni necessarie.

Diventare significa superare i limiti e le restrizioni della nostra coscienza per maturare e aumentare le nostre conoscenze, ma vuol dire anche lasciarsi poco a poco alle spalle il proprio ego per intraprendere la strada dell'altruismo e della bontà. Solo in questo modo possiamo diventare sempre più generosi, buoni e gentili.

La morte corporale non è l'unico modo per morire. La maggior parte di noi soccombe giorno dopo giorno senza rendersene conto. Se lavoriamo per sopravvivere significa che non viviamo, ma che tiriamo avanti. Quindi di fatto viviamo, ma non proviamo più alcuna gioia nei confronti dell'esistenza, perché impieghiamo tutte le nostre forze per lottare contro i nostri problemi. È così che gli schiavi vivevano nell'antichità, l'unica differenza con l'epoca moderna è che i servi di oggi sono invisibili. Se limitiamo la nostra esistenza alla risoluzione di problemi, la qualità della vita peggiora giorno dopo giorno e ci avviciniamo alla morte piuttosto che alla vita, poiché la vera vita porta con sé gioia, crescita, ricchezza e felicità. Potremo cogliere la bellezza e lo splendore dell'esistenza solo nel momento in cui smetteremo di combattere per la sopravvivenza, ma inizieremo a vivere e a goderci questo immenso dono di Dio, ottenendo felicità, armonia, ricchezza e amore.

Molte persone desiderano morire, credendo di trovare la redenzione nell'aldilà, ma la realtà è ben diversa. Solo il nostro corpo terreno se ne va! Ci svestiamo delle nostre spoglie terrestri e materiali, diventando così invisibili agli occhi dei nostri simili, ma non per questo non esistiamo più! La redenzione non ha niente a che vedere con l'abbandono della vita, poiché si tratta di due situazioni differenti. La morte sopraggiunge perché la materia è effimera e il nostro tempo sulla Terra è scaduto, invece la redenzione si manifesta dopo aver liberato gradualmente l'anima dagli elementi negativi accumulati (Karma). Pertanto, la morte è conduce automaticamente alla redenzione.

Molte persone, soprattutto quelle più giovani, pensano di poter risolvere i propri problemi togliendosi la vita. In realtà accade il contrario! Se scegliamo questa strada, gli stessi problemi ci seguiranno e li dovremo risolvere in altri mondi, quindi non è una soluzione. Il suicidio crea più difficoltà della morte naturale, poiché togliersi la vita è pur sempre un assassinio e causa un enorme accumulo di elementi negativi nella nostra anima, la quale incontrerà, poi, maggiori difficoltà in altri mondi. Quindi consiglio vivamente di tenersi alla larga dall'idea di suicidio e dal desiderio di morte.

Non siamo venuti al mondo per morire, ma per imparare. Ciò che non impariamo, resterà un problema irrisolto.

Prendiamo decisioni contro la vita quando ci concentriamo sui problemi senza cercare di risolverli, oppure quando ascoltiamo le lagne del nostro ego ed esprimiamo il nostro scontento nei confronti di un'esistenza che non vorremmo. Vivere significa iniziare la giornata con gioia e gratitudine e terminarla con una sensazione di amore e armonia. Chi decide di vivere lavora su sé stesso e saluta ogni minuto della propria esistenza con amore e riconoscenza, senza soffrire a causa dei propri problemi, ma provando gioia nel risolverli. Chi vivrà in questo modo, riceverà energia vitale, gioia di vivere e la vera forza, inoltre verrà ripagato con salute, ricchezza, successo e felicità!