Читать книгу I gatti di Sallustio - Salvatore Algieri - Страница 5
3. Ma è tutto vero?
ОглавлениеGli antichi storici e scrittori non si sono solo occupati di guerre, fondazioni di stati e gesta eroiche, essi hanno spesso condito le loro storie con dettagli più o meno piccanti dalla vita dei loro famosi personaggi. L’hanno fatto anche Sallustio e Cicerone ma naturalmente non potevano evitare che quelli che sono venuti dopo di loro abbiano fatto altrettanto a loro spese. Ma è tutto vero quello che si racconta di Sallustio? Gli storici di oggi provano un certo piacere a smontare i pettegolezzi più interessanti della storiografia antica. Nessuno vuol fare la figura dell’ingenuo garante di una fonte poco attendibile e così nella sfera degli storici si coltivano parecchi dubbi sull’autenticità di alcune storie che hanno Sallustio come protagonista, p.es., sulla scappatella con Fausta, la moglie di Milone: il racconto viene da Aulo Gellio che però si rifà allo storico Varrone, una persona di grande affidabilità e autorità. Anche il supposto kick-back che Cesare avrebbe ricevuto da Sallustio per liberarlo dai guai processuali viene messo in dubbio; solo lo pseudo-Cicerone menziona la somma esatta: 12000 sesterzi. Gli storici non indietreggiano nemmeno davanti a un santo e padre della chiesa come Girolamo: la sua informazione su un matrimonio di Sallustio con Terenzia, l’ex-moglie di Cicerone, è considerata come un’invenzione. Cicerone aveva divorziato da Terenzia e aveva poi sposato la quindicenne Publilia. Girolamo racconta che Terenzia, dopo il divorzio dal famoso oratore, aveva sposato il suo “rivale” Sallustio, dopodiché aveva sposato Messala Corvino che era anche attivo come scrittore ma che evidentemente non godeva di grande fama letteraria. Nessun’altra fonte conferma questa carriera di Terenzia ma Girolamo osserva con piacere che Terenzia era, per così dire, capitombolata con i tre matrimoni diversi gradini giù per la scala dell’eloquenza. È vero che san Girolamo è uno dei fondatori della teologia anti-sesso della chiesa cattolica e il suo racconto su Terenzia si trova nel libello antifemministico Adversus Iovinianum insieme ad altre impertinenze come quella su Xantippe, la moglie di Socrate. Questo libello aveva per scopo di tener lontani gli uomini, in particolar modo i preti, che allora potevano ancora sposarsi, dalle macchinazioni delle donne. Forse lo zelo religioso ha preso il sopravvento sull’obiettività storica di Girolamo.