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Capitolo Sette

Il Video

Aaron si svegliò sentendo il telefono vibrare accanto al proprio viso. Stava sudando, mentre lottava per separare la realtà da quello che stava sognando. Raggiunse il telefono con una mano. Era l'una del pomeriggio. Aveva tredici chiamate perse, venti nuovi SMS e cinque messaggi nella segreteria telefonica. Controllò le chiamate perse. Daniel lo aveva chiamato dieci volte. Le altre tre provenivano da un numero sconosciuto. Farley?

Controllò la segreteria telefonica. Il primo messaggio era proprio di Farley.

“Sono sicuro che pensi di essere intelligente, piccolo ladro che non sei altro. È una fortuna che Silas abbia un cuore grande e tenero e un cervello delle stesse dimensioni di una noce. Peccato che io mi arrabbi molto facilmente e odi, odi, chi non fa niente per guadagnarsi il pane. Hai un'ora per rispondere. Restituiscimi i soldi e ci dimenticheremo che quel piccolo incidente sia mai successo.”

Farley aveva lasciato quel messaggio alle nove del mattino. Il messaggio successivo era sempre da parte sua.

“Sul serio, Aaron, non pensavo che ci avresti dato il tuo vero nome. Abbiamo fatto una piccola scommessa. Io confidavo nella tua intelligenza. Ho perso. Perché non sei intelligente. È la seconda volta nel giro di ventiquattro ore che perdo dei soldi per colpa tua. Comunque, questo è solo un avvertimento. Ti restano dieci minuti.”

Farley ne aveva lasciato un altro alle dieci e un quarto.

“Per fortuna ho trovato un altro piccolo Beaumont online. Si chiama Daniel. È 'amico' di un certo Aaron Beaumont, anche se il povero Aaron non sembra avere una vita virtuale molto attiva. Daniel ti ha taggato in alcune foto, però. 'Festeggiando il mio sedicesimo compleanno con papà e Aaron'. Che ragazzo dolce. Presumo che sia tuo fratello? Sai, gli ho scritto un'ora fa, subito dopo averti chiamato. Gli ho detto che avevo alcune informazioni su di te. Gli ho dato il mio numero. Ha chiamato subito ma non ho risposto. Ho aspettato. Speravo davvero che tu mi chiamassi, fremo per sentire ancora la tua voce. Ma, visto che tu non mi hai chiamato, ho scelto Daniel. Gli ho inviato un bel video. Ora non smetterà più di chiamare. Oh, sento un telefono squillare, potrebbe essere lui. Meglio che vada.”

Il messaggio successivo era da parte di Daniel. Tutti i successivi erano da parte sua. Non c'era niente da Robert e nient'altro da Farley.

Un russare dall'altra parte del divano fece sobbalzare Aaron.

Doveva andarsene. Avrebbe ascoltato il resto dei messaggi in macchina. Le sue mani tremavano mentre scivolava sul materasso. Sgattaiolò in bagno e indossò velocemente i suoi vecchi abiti. Non poteva rischiare di presentarsi a casa indossando il pigiama di un altro uomo. Prese le chiavi e il portafoglio e, finalmente, fu pronto.

I soldi li aveva presi Silas quando erano fuggiti. Ce li aveva lui. Aaron tornò in camera e vide la borsa appoggiata sul bordo del letto. Il denaro era ancora tutto dentro. Con i soldi in mano, se ne andò il più velocemente e silenziosamente possibile.

Hanno rapito Daniel. Dovrò ucciderli. Ma cosa ne so io di come si nascondono dei cadaveri?

Aaron allontanò quei pensieri dalla propria mente e si mise dietro il volante. Tenne il telefono premuto contro l'orecchio mentre si allontanava dalla casa di Silas. Ascoltare i messaggi era l'unico modo per cercare di capire se Daniel era al sicuro. Farley aveva detto di avergli inviato un video. Quello poteva dire una sola cosa. Silas aveva sparato alla telecamera ma questo non significava che avesse distrutto anche la scheda SD o la memoria. Aaron aspettò ansiosamente che il messaggio di Daniel iniziasse. Anche se Farley non lo avesse rapito, Aaron era certo che non lo avrebbe più rivisto, non dopo aver visionato il contenuto di quel video. La sua famiglia lo avrebbe rinnegato.

Aaron decise di ascoltare prima l'ultimo messaggio che gli aveva mandato Daniel.

Iniziò con un sospiro profondo, poi suo fratello parlò. “Non so cosa stia succedendo e perché non rispondi al telefono. Papà continua a non farmi chiamare la polizia. Mi sta facendo davvero arrabbiare. Non so cosa fare. Per favore, torna a casa.”

Aaron si fermò. Le mani gli tremavano troppo per permettergli di tenere il volante in modo saldo. Daniel era al sicuro, ma adesso Robert sapeva quello che aveva fatto. Quanto sapeva?

Fece partire il primo messaggio di Daniel.

“Aaron, questo tizio mi ha scritto circa un'ora fa dicendo che aveva alcune informazioni su di te. Pensavo fosse una stronzata ma poi mi ha mandato… ha mandato… chiamami, okay?”

Aaron deglutì a fatica e scorse i messaggi scritti. Li lesse in fretta, come se prestare solo la metà dell'attenzione necessaria potesse rendere la situazione meno grave. Ascoltò anche l'ultimo audio di Daniel, confermando i propri sospetti.

Farley aveva provato a chiamare Aaron, che però stava dormendo e quindi non aveva potuto cogliere l'unica occasione di sistemare le cose. Daniel aveva quindi chiamato Farley che, alla fine, gli aveva inviato il video.

Nei messaggi Daniel non fu in grado di spiegargli bene cosa aveva visto. Continuava a chiamarlo 'il video'. Dopo aver tentato e non essere riuscito a contattare Aaron, Daniel lo aveva detto a Robert. Robert gli aveva consigliato di aspettare, sperando probabilmente che Aaron tornasse a casa. Nel frattempo Daniel aveva cercato di contattare in qualche modo Aaron.

Il telefono gli vibrò in mano e lui sobbalzò. Era Daniel. Aaron gettò il telefono sul sedile del passeggero e riportò la macchina sulla carreggiata. Doveva prima tornare a casa, poi avrebbe accettato le conseguenze delle proprie azioni, infine avrebbe cercato di capire come rimediare a quel disastro.

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