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I

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Amore non è cagione di pene, ma di gioia.

Sovente aggio pensato di tacere,

mettendo in obrianza

d'esto modo parlare intendimento,

ma poi mi torna, punge e fa dolere

la sovraismisuranza 5

di quei c'han ditto d'aver sentimento

de l'amoroso, dolce e car valore,

nomandolo signore,

ch'ard'e consumma di gioi' la verdura

del suo fedel: servendolo soggetto, 10

sempre li dá paura:

vantaggio 'i tolle, ch'avemo da fèra.

Eo ne faccio disdetto:

se simil dissi mai, cangio carrera.

Ché non par vegna da molto savere 15

chi sente sua fallanza,

se non volve con vero pentimento.

Né l'altrui troppo si dé' sostenere,

che pare un'acordanza,

come chi dice: stande l'om contento. 20


Unde move adistato lo mio core

d'essere validore,

se posso, difendendo la drittura

d'amor, che solo in gioi' have l'assetto

e di gioi' si pastura, 25

non avendo giá doglia sua rivera.

E, se vo' par defetto,

non è d'amor, ma d'odio è pecca intera.

Poi conoscenza ferma lo piacere,

venendo disianza, 30

l'omo s'alegge ad esso per talento,

e non è, se poi dole, in nel volere,

ma, tardando, li avanza,

soffrendo disioso lo tormento.

Donque n'ha torto ciascun amadore, 35

che si biasma d'amore,

ch'è solo volontate chiara e pura,

che nasce, immaginato lo diletto,

che porge la natura

de la vita, montando in tal mainera, 40

come fa lo 'ntelletto

che di gioi' chere sempre la sua spera.

Amor nell'alma credo uno podere

che si prende d'amanza,

poi lo saver ne fa dimostramento 45

ne le cose partite da valere,

over la simiglianza,

non dicernendo tutto il compimento.

E, se nell'acquistar vene dolore,

non s'ama tal sentore. 50

Come calore incontra la freddura,

cosí la pena l'amoroso affetto.

Ma tanto monta e dura

del plagere avisar la luce clera,

poi che v'aggia sospetto, 55

l'omo affannando segue sua lumera.

Dett'ho parte, com' so, del meo parere, credo fòr la 'ntendanza dei piú, c'han ditto ch'amor bene ha spento; né questionar di ciò m'è piú calere, 60 ché pesami dobblanza, poi non sostene amor lo valimento di quei che 'l contra, né sa suo vigore; perciò istá in errore, biasmando a torto, non ponendo cura, 65 né chi rincontra lui non l'ha dispetto. Nonde voi' piú rancura: vaglia nel saggio e nell'altro si pèra, ché io nel mio cospetto tegno che solo ben sia d'amor cèra. 70 Amor, tuo difensore so' stato: so non è poco ardimento ver' lo forte lamento, ch'è quasi fermo per la molta usanza. 75 Mostr'ormai tua possanza, facendo tuo guerrer conoscidore.

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