Читать книгу Rimatori siculo-toscani del dugento. Serie prima - Pistoiesi-Lucchesi-Pisani - Anonymous - Страница 7
II
ОглавлениеNella donna, piú che la beltá, è da stimare la saggezza.
Madonna, vostr'altèra canoscenza,
e l'onorato bene,
che 'n voi convene — tutto in piacimento,
mise in voi servir sí la mia 'ntenza,
che cura mai non tene, 5
né pur sovene — d'altro pensamento;
e lo talento — di ciò m'è lumera.
Cusí piacer mi trasse in voi compíta,
d'ogni valor gradita,
di beltade, e di gioia miradore, 10
dove tutt'ore — prendeno mainera
l'altre valente donne di lor vita.
Perciò non ho partita
voglia da intenza di star servidore.
Star servidore a voi non sería degno, 15
ma voi, sovrapiagente
in vostra mente, — solo nel meo guardo
conoscete che 'n cor fedele regno,
e ch'eo presi, servente
di voi, tacente — l'amoroso dardo. 20
Per mevi tardo — palese coraggio
fatto sería: sacciatelo per certo.
Perzò mostrare aperto
vorria vostro sentir, dico d'aviso:
vedreste priso — me di tal servaggio, 25
per la qual donna mai fôra scoperto.
Tanto scur ho proferto,
ch'odio, servente in core, amore 'n viso.
Viso sovente mostra cor palese 30
d'allegrezza smirata,
perch'a la fiata — monta in soverchianza;
ma quello di piacere over d'ofese
covra voglia pensata.
Perché, doblata, — grav'è la certanza,
donque dobblanza — tenete 'n sentire. 35
Perciò vo' dico, amanti: non beltate
solo desiderate,
ma donna saggia, di beltate pura;
né di natura — signoria soffrire
alcun di pari pregio no' stimate, 40
ma di grand'amistate
che poggia d'onor quanto chin' d'altura.
D'altura deggio, dir come poss'eo,
lo guigliardon sovrano
benedir sano — di vostra 'ntenzione.
Donna, ch'avete sola lo cor meo, 45
ricevestemi 'n mano:
ah! non istrano — d'altro guigliardone, ché di ragione — mi donaste posa d'affanno, di disio, d'attessa forte. 50 Sed eo prendesse morte a vostro grado, me ne plageria, si 'n meretria — voi d'alcuna cosa. Poi che m'avete tolto e preso in sorte, non dubitate, tort'è, 55 di mio coraggio, ch'esser non poría. Essere non poría, che 'l core vòle istar dove valor ha la sua dimora — di gioioso stallo; e, se 'l cor pago giá nente si dole, 60 dunque 'l partire fôra solo mez'ora — sovra ogn'altro fallo. Cosí intervallo — non sento potesse nel mio servir fedel porger affanno, né 'n voi alcuno inganno. 65 Ché 'l gran valore prima si provede che dia merzede, — che poi non avesse loco né presa, che trovasse danno. Ché molti falsi stanno coverti, pronti parlando gran fede. 70