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ATTO PRIMO
SCENA I.
Il dottor SALVETTI, il conte DIONIGI, GIULIANO D'ALMA, RENATO ALBENGA, GUSTAVO RIVOLI, poi ANTONIO

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(Tutti sono seduti, con aria di persone di casa. Giuliano D'Alma ha un libro in mano, e legge estasiato. Renato Albenga ha in mano un taccuino ed un lapis con cui scrive. Il più appartato è Gustavo Rivoli.)

Salvetti

(ad Albenga) Non perde tempo il nostro drammaturgo!..

Albenga

Eh!

Salvetti

Scrivete sempre?

Albenga

Butto giù degli appunti. Noialtri artisti psicologici siamo gli apparecchi sismografici dell'umanità.

Salvetti

Scusate se è poco!

Dionigi

(Si alza, si avvicina a uno specchio e comincia a tormentare la sua cravatta.)

Albenga

Noi osserviamo tutto. Valutiamo tutto. In ogni più piccolo movimento, l'uomo ha per noi una rivelazione.

Salvetti

Attento! Attento!

Albenga

Che è?

Salvetti

Occhio al conte Dionigi! Egli è dinanzi a uno specchio. Chi sa quante cose può rivelare!..

Albenga

(disdegnosamente, continua a scrivere.)

Dionigi

(sincero) Io rivelo che questa cravatta non va con questo colletto.

Salvetti

Che disgrazia!

Dionigi

Sì, sì, mi sento infelice! Ed è una cravatta di Boivais!

D'Alma

(entusiasticamente, sempre con gli occhi sul libro)Oh, bella! Molto bella!

Dionigi

(mirandosi) Bellissima, ma ci vorrebbe un altro colletto! (Torna a sedere.)

D'Alma

(a Dionigi) Ma che colletto?!.. Parlavo di questa pagina, che è stupenda. Sentite voi, dottor Salvetti.

Salvetti

Son tutto orecchi.

D'Alma

(legge ritmicamente) «La caducità della materia implica l'imperfezione dell'amore carnale. Ciò che è costituito da una combinazione chimica e che è destinato a dissolversi non può essere la sede dell'amore. (Con enfasi) Due esistenze che si amano male sono due linee convergenti, ma quando la donna…

Antonio

(venendo dalla porta a sinistra) Si sta vestendo… e viene subito. (Attraversa la stanza ed esce dalla porta comune.)

D'Alma

(leggendo)… e l'uomo si amano bene, le loro esistenze sono due linee parallele, le quali non s'incontrano che all'infinito. Ed ecco l'amore spirituale ed eterno, ecco la perfezione!».

Albenga

Ho già messo io qualcosa di simile in bocca al protagonista del mio dramma psicologico «la Vittoria».

Dionigi

(un po' distratto) Io, una volta, avevo un yachtche si chiamava così. Filava sedici nodi all'ora con vento fresco.1

Albenga

(alzando le spalle) Oh! (Scrive di nuovo.)

Salvetti

(a Dionigi) Voi invece, con la marchesa, filate anche senza vento…

D'Alma

Dunque, dottore, non vi va questa specie d'amore?

Salvetti

Grazie, no. Non ne prendo. Ma lo consiglio spesso agli altri: «soluzione di amore spirituale». È una delle mie ricette.

Rivoli

(pigramente) Per quali malattie?

Salvetti

Per la vostra, ad esempio.

Rivoli

Ma io sto benone. (Si alza con lentezza da una poltrona e si sdraia in un'altra più bassa e più comoda: la sua schiena è alquanto curva e le sue gambe sono visibilmente fiacche nelle giunture.)

Salvetti

Si vede!

Rivoli

Che si vede?

Salvetti

Una schiena e due gambe che sembrano di pasta frolla.

Rivoli

Dovreste vederle alla prova!

Salvetti

Non ci tengo.

Rivoli

Per invidia?

Salvetti

Forse.

Rivoli

Difatti, la marchesa vi ha già qualificato: «astemio».

Salvetti

Meglio.

Dionigi

Non vi fidate, Rivoli. Il dottore è come un buon cavallo da corsa montato dal più astuto dei fantini. Lungo la pista, ha l'abitudine di lasciarsi distanziare, ma «tiene la corda», come diciamo noi, e all'ultimo giro, in vista del palo d'arrivo, guadagna terreno. Voi lo quotate dieci contro uno; ma io, se faccio da book-maker, nella peggiore previsione, lo do alla pari.

Salvetti

Risparmiatevi questa pena, perchè io non corro.

Dionigi

Play or pay, dottore!

Salvetti

Questo non so che significa, ma non importa! Il certo è, giovanotto mio, che sulle piste femminili, il palo d'arrivo muta di posto a seconda delle condizioni fisiologiche d'una donna. Non si tratta di correre; si tratta di aspettare. Nella vita di lei c'è sempre un quarto d'ora in cui non si ha che a stendere la mano per afferrarla… come un frutto maturo.

Dionigi

Oh, oh, dottore! Poco elegante tutto questo, poco di buon gusto! Poco comme il faut!

Salvetti

Ma molto vero.

D'Alma

Io sostengo che è assurdo!

Albenga

(con importanza) Nè assolutamente vero, nè assolutamente assurdo. Sono fenomeni che io ho approfonditi. Il quarto d'ora della vulnerabilità arriva ma esso è determinato da una influenza, da un fluido, da una forza fascinatrice…

Rivoli

(si alza lentamente e si sdraia meglio in un'altra poltrona anche più bassa e più soffice, stendendo le gambe sopra uno sgabello e respirando:) Ah!

Albenga

(continua) E questa forza, signori miei, può essere la bellezza, può essere la bontà, può essere l'astuzia, può essere… non spetterebbe a me il dirlo… ma può essere, ed è, spesse volte, l'arte…

Rivoli

Dio buono! Meno teorie e più fatti!

Salvetti

E dire che sono i fatti quelli che vi hanno liquidato!

Rivoli

Uhm! Non ancora.

1

«Con vento fresco», in gergo nautico, significa: con vento vivace.

La fine dell'amore

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