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ATTO PRIMO
SCENA II.
ANNA, SALVETTI, DIONIGI, D'ALMA, ALBENGA, RIVOLI

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Anna

(sporgendo la testa dalla porta a sinistra e nascondendo il capo dietro la portiera, chiama:) Conte Dionigi!

Dionigi

(alzandosi subito) Marchesa? (Tutti s'alzano e s'inchinano.)

Anna

Per un vestito d'amazzone, in campagna, che colore mi consigliereste?

Dionigi

(cercando di vedere) Se potessi indovinare…

Anna

Ah, no! Dovete essere… indipendente.

Dionigi

Ebbene, il grigio.

Anna

E voialtri?

Albenga

Io direi il bleu. C'è una mia protagonista che si veste così.

D'Alma

Il color Valkiria, marchesa!

Anna

Non c'è! E voi, dottor Salvetti?

Salvetti

Le donne a cavallo mi sono odiose in tutti i colori.

Anna

Orso!

Salvetti

(paziente) Orso.

Anna

Uno!.. Due!.. E tre!.. (Viene fuori d'un salto e si ferma.) – (Risatina.) Eccomi qua! (Indossa un vestito d'amazzone grigio. Porta in mano guanti, frusta e cappellino.) Conte, non siete voi che avete indovinato il mio colore, sono io che ho indovinato il vostro.

Dionigi

Molto inglese! (Analizzando seriamente il vestito di lei) Molto chic! molto chic!

Anna

A voi! (Stendendo il braccio) Si procede al baciamano.

(Tutti si dispongono in fila come dinanzi allo sportello d'un bigliettinaio, aspettando il loro turno.

La Marchesa resterà ferma col braccio teso, ed essi le si accosteranno l'uno dopo l'altro, ordinatamente.)

Dionigi

(le prende la mano e gliela bacia con estrema eleganza.)

Albenga

(gliela bacia guardando lei con occhi pieni di pensieri importanti.)

D'Alma

(le solleva le dita con le dita e timidamente indugia accostandovi la bocca.)

Anna

Coraggio, signor Giuliano, coraggio!

D'Alma

Non ne ho mai quando so di profanare quello che tocco. (Le sfiora le dita con le labbra.)

Rivoli

(che era già dietro a Giuliano D'Alma, aspettando il suo turno) Io ne ho sempre quando so di toccare quello che profano. (Le bacia la mano avidamente e vorrebbe continuare.)

Anna

(ritirando il braccio) Ho sentito, ho sentito!

Salvetti

(con subitanea risoluzione) Per conto mio, rinunzio.

Anna

(con lieve moto di dispetto) Lo so che siete astemio!

Rivoli

(a Salvetti) Non ve l'ho detto, io?

Dionigi

Sicchè, il programma di oggi, marchesa, è indicato dalla vostra toilette?..

Anna

Come? Non s'era già stabilito d'andare a cavallo sino al laghetto e di fare colazione alla Capannella d'oro?

Dionigi

No, marchesa…

Anna

Oh, che testa! che testa che ho io! Ma è spaventevole! (Ride) Ah ah ah! Intendo. L'avrò sognato… Da che sono in campagna non faccio che sognare!

D'Alma

(con dolcezza poetica) Come me.

Rivoli

(con un rimpianto di cupidigia lasciva) Come me.

Anna

E sapete, per esempio, l'altra notte che sognai? Sognai… d'averlo finalmente trovato.

Rivoli

Chi?!

Anna

Non so bene chi, ma era lui! Era lui, era proprio lui, era proprio quello che viceversa cerco da due anni (declamando per celia) e che forse non troverò giammai. (Risatina.)

Albenga

(con aria di competenza) Marchesa, dalle mie osservazioni mi risulta che le mogli, che hanno il vostro temperamento, sono avide di libertà, ma non possono vivere che di tirannia. Esse fuggono il marito, sì, come faceste voi, ma cercano un altro tiranno.

Anna

(seria) Aimè! Mio marito non è stato neppure un tiranno.

Dionigi

E poi non sarebbe mica di buon gusto. Voi, marchesa, ça va sans dire, avete il diritto di cercare uno schiavo…

Rivoli

Un amante, che diamine!

Salvetti

Un «reagente»!

D'Alma

Un'anima… parallela!

Anna

(con umorismo) L'anima parallela non mi dispiacerebbe. Ma tutte queste distinzioni sono di ordine secondario. Io cerco, purtroppo, quel che è più raro e più irreperibile, al giorno d'oggi, sulla faccia del mondo. Io cerco… un uomo!!

Tutti

Eh?!!

Rivoli

(non si regge più sulle gambe si ritrae indietro e siede sul bracciuolo di una poltrona.)

Anna

A voi pare una cosa facile?.. V'ingannate. Per gli uomini, si sa, tutti gli uomini sono uomini. Ma per noi donne, è diverso! (Risatina) Ognuna di noi non ammette che un uomo solo: quello che sa conquistarla. Orbene, amici miei, non potete disconoscere che, ai tempi nostri, la galanteria è divenuta molto diffusa, ma punto tentatrice. Ricordate, eh?, tutta quella numerosa schiera di giovanotti che in città ingombravano il mio salotto? Io vi domando: quale poteva essere per me un vero conquistatore? Dieci di essi mi facevano la corte per vendicarsi dei fiaschi ottenuti con le mie nemiche; altri dieci me la facevano per farla… alle mie amiche, ed era un po' come quel grazioso giuoco, quello che voi, conte, conoscete così bene…

Dionigi

(stupidamente) Il bézigue?

Anna

Ma no!.. Un giuoco di bigliardo…

Dionigi

Ah! La carambole

Anna

Benissimo!.. la carambola: urtarne due per non fermarsi, possibilmente, a nessuna… E quelli, poi, che mi facevano la corte per non farla che a me, avevano un'aria così indolente, così pigra, così stanca – peggio di Rivoli, veh!..

Rivoli

(si dirizza d'un subito in piedi, a guisa d'una molla.)

Anna

(continuando)… che non avrei osato di sceglierne uno senza sentire il dovere di dirgli: «Scusi l'incomodo». (Ride) Ah ah ah! Almeno, qui, in questo eremitaggio, non ci sono che io. Marchesa di Fontanarosa a tutto pasto! Voi potete giocare a… carambola sul mio bigliardo; ma nel mio salotto non più; ed io (scherzosa) posso contare sulle vostre intenzioni, perchè… mettiamo le cose a posto… se siete riuniti in questo recondito angolo del mondo, significa che mi ci avete seguìta!

Tutti, meno Salvetti

– Naturale!..

– Senza dubbio!..

– È vero!..

– È evidente!

Salvetti

Domando scusa, marchesa: io non vi ci ho seguita: io vi ci ho incontrata.

Anna

Ma ci rimanete.

Salvetti

Ci rimango…

Anna

E non ci rimanete forse per me?..

Salvetti

In qualità di medico.

Anna

Ma io non sono malata.

Salvetti

La vita di una donna senza marito è sempre una malattia!..

Anna

Che voi non sapete curare…

Salvetti

Mi ci provo.

Anna

(pungente) Ma non ci riuscite!

Dionigi

(mettendo la mano sul petto all'uso schermistico.)«Toccato», dottore!

Salvetti

(condiscendente) «Toccato».

Anna

(con solennità gioconda, salendo sopra uno sgabbelletto)Si mette ai voti il programma della gita a cavallo!

Dionigi

Accettato all'unanimità!

Albenga, D'Alma, Rivoli

(insieme) All'unanimità!

Salvetti

Meno uno!

Anna

Peggio per quell'uno.

Salvetti

(a Rivoli, guardandogli le gambe) Come!! Ci andate anche voi a cavallo?

Rivoli

E perchè non dovrei andarci?

Salvetti

Avete un bel fegato!

Anna

Conte, mi cedete il vostro Black boy?

Dionigi

Mi permetterei piuttosto di offrirvi la mia cavallina. Black boy è troppo duro di bocca e devo lavorarmelo io. Se mi date licenza, vado io stesso a insellare Lady Florence.

Anna

E gli altri?

Dionigi

Noleggeremo i bucefali del Santoro.

Albenga

Ma sin là c'è una tappa di un chilometro.

Anna

Ci andrete voi, Rivoli.

Rivoli

… Con piacere.

Anna

E presto, eh?

Rivoli

Volo, marchesa. (Si allontana, sforzandosi, invano, di affrettare il passo, ed esce.)

Anna

Abbiate pazienza, Albenga: andateci voi pure, perchè Rivoli non mi sembra molto disposto a volare.

Albenga

Vi servo, marchesa. (Esce.)

Dionigi

Io corro alla scuderia.

Anna

Grazie.

Dionigi

Prego… (Esce.)

Salvetti

(accomiatandosi) Ed io, giacchè ho da restar solo, vado a fare un po' di onesta colazione.

Anna

Superfluo il dirvi, dottore, che durante la mia assenza voi siete padrone della mia casa come di solito. Qui, troverete seggiole a sdraio, libri, giornali illustrati: tutte cose di cui difetta il vostro alberghino, esageratamente campestre.

Salvetti

Troppo buona, marchesa. Profitterò. (Via.)

La fine dell'amore

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