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ATTO PRIMO
SCENA II.
LUCIO, GIOVANNI, FELSANI, ZIEGLER, NORA

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Nora

(porta in mano un mazzo di fiori. Ha un'elegante e semplicissima veste bianca dallo strascico molto lungo. La ciarpa che le covre i capelli, e un po' il viso, e il mantello in cui si avvolge, mettono nell'ambiente caldo l'impressione dell'aria fredda della strada.)

Ziegler

(indossa, sbottonato e col bavero alzato, un largo e vecchio paltò svolazzante, sotto il quale il frak inelegante e il nitido cravattone bianco completano il carattere della figura alquanto bizzarra. Ha in mano il violino chiuso nella cassetta e alcune carte di musica avvoltolate.)

Nora

(entrando) Buone notizie, nevvero?

Felsani

Sempre buone quando un medico tiene a darle egli stesso.

Nora

(a Felsani:) Lei qui a quest'ora? Giù, non avevo riconosciuta la sua carrozza.

Ziegler

(andando premuroso verso Lucio) Si va bene, eh? (Mette in un angolo la cassetta, il cappello, le carte.)

Felsani

(a Nora) Io qui a quest'ora. Ma non tema, signorina, non usurpo il suo posto d'infermiera. Glielo abbandono tutto intero il nostro ex ammalato. (Prende di su una seggiola la sua pelliccia. – Giovanni lo aiuta a indossarla.)

Nora

Oh, garbata questa infermiera che entra munita di fiori nella camera dell'infermo! Ziegler, abbiate pazienza, buttateli via. (Glieli dà.)

Ziegler

Lusinghiero pel Comitato che ve li ha offerti. Piuttosto ve li porto in casa. Volete?

Nora

No, no: buttateli via. Tanto, domani saranno secchi.

Lucio

I fiori!.. Colore… profumo… niente altro!

Felsani

(a Giovanni:) Grazie. (A Ziegler:) Dia a me, se non le dispiace, dia a me…

Ziegler

(consegnandogli il mazzo di fiori) Volentieri.

Felsani

Sino a domani li serberò io.

Nora

Così poetico, dottore? (Si toglie la ciarpa, il mantello, i guanti.)

Felsani

Poetico, precisamente, no. Ma mi permetto di fare osservare alla signorina Nora che è una crudeltà il buttar via dei fiori freschi solo perchè domani saranno secchi. Secondo lei, signorina, invece di curare un uomo, noi dovremmo ucciderlo, cioè… buttarlo via, solo perchè, tanto, un giorno o l'altro dovrà morire. Poetico, no. Un po' umanitario, ecco. E l'umanità comincia dove si vuole. Per alcuni comincia dalla scimmia… Benissimo! Per me comincia… dai fiori. «Vivere! Vegetare forse?» si domanderebbe un Amleto a rovescio… E lei, signorina, che ne dice?.. Qual è la sua opinione?..

Nora

Non ne ho, dottore. Sono una ignorante, io.

Felsani

(sorpreso di sentire la stessa dichiarazione fatta poco prima da Lucio) Ah?.. Anche lei?

Nora

Perchè «anche»?

Felsani

Nulla… Non ci badi. (A Lucio:) A rivederci, collega. E si ricordi che la vittoria è nostra.

Lucio

(sorride.)

Felsani

(salutando) Signorina… Signor Ziegler… Signor Giovanni…

Nora, Giovanni e Ziegler

(cortesemente, lo accompagnano.)

Felsani

(uscendo lentissimamente) Chi vedesse uscire a quest'ora da una casa un vecchio medico con un mazzo di fiori in mano, farebbe le più varie e fantasiose supposizioni, ma di certo non sospetterebbe che il vecchio medico abbia voluto salvare il mazzo di fiori… dalla crudeltà d'una infermiera gentile… (Ancora salutando) Signori… (Via.)

Nora

(resta sulla soglia.)

Giovanni e Ziegler

(escono con lui e poi ritornano.)

Il trionfo: Dramma in quattro atti

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