Читать книгу Il trionfo: Dramma in quattro atti - Bracco Roberto - Страница 7
ATTO PRIMO
SCENA IV.
LUCIO e NORA
ОглавлениеNora
(si accinge a mettere in ordine gli oggetti che sono sulla tavola.)
(Un lungo silenzio.)
Lucio
Fa freddo, fuori?
Nora
Un poco. Voi avete freddo?
Lucio
Sento che fa un poco di freddo, ma io non ho freddo.
Nora
Invece, io credo che abbiate freddo. Volete uno scialle?
Lucio
No.
Nora
Lo volete?
Lucio
Siete voi che volete darmelo. Ebbene, io lo voglio.
Nora
(stende sul letto uno scialle bianco, e ritorna a rassettare gli oggetti sulla tavola.)
(Un silenzio breve.)
Lucio
Nora…
Nora
Signor Lucio?
Lucio
Perchè odo la vostra voce meglio di quella degli altri?
Nora
(con lieve celia gentile) Perchè le medicine che momentaneamente potevano indebolirvi l'udito ve le ho somministrate io. È giusto che esse abbiano fatta una eccezione per me.
Lucio
(sorride) Ah?.. Ho inteso. (Pausa) E adesso che fate?.. Sedete, adesso… Raccontate.
Nora
Un momento… C'era una gran confusione quassù… Tutta colpa del signor Giovanni! (Seguendo il zig-zag del suo pensiero) Un po' matto, ma vi vuole molto bene anche lui.
Lucio
Sì. Giovanni e Ziegler sono due amici eccezionali.
Nora
Ed io? (Poggia il paralume verde davanti alla candela. Si volta, e ascolta.)
Lucio
Voi, no.
Nora
No?!
Lucio
Voi, non siete… un'amica.
Nora
E che sono, io?
Lucio
Ecco. Pocanzi il dottor Felsani diceva che la scienza mi ha ridata la vita…
Nora
È vero!
Lucio
Io sono convinto che me l'avete ridata voi.
Nora
Oh Dio! In che modo? (Ascoltandolo, muoverà impercettibilmente verso di lui, e si fermerà un po' discosta dal letto.)
(Sono tutti e due in un'atmosfera di sogno.)
Lucio
In che modo?.. La vita è la vita. Si sa come si scompone il corpo d'un uomo; non si sa… o, meglio, io non so di che si componga la sua vita. Quel che io so è di averla riavuta a guisa d'un dono… di averne sentita la trasfusione. (Pausa.) Ricordate?.. (Pausa.) Agonizzavo… Cominciavo a morire… La mia anima, liberandosi a poco a poco dalle sue spoglie, già si affacciava al mondo dì là… Vedeva!… Vedeva!… Comprendete?
Nora
Sì.
Lucio
Poi… un alito dolce, in cui era una segreta intercessione, un segreto richiamo, la trattenne, la fece retrocedere, me la ricondusse… e la congiunse, di nuovo, completamente, a questo misero corpo… restituendogli la vita, che – demeritata – gli si era dispersa. (Come in una ispirazione) Chi aveva richiamata l'anima mia?
Nora
Chi?
Lucio
Voi. E, difatti, mentre essa mi ritornava dentro, mentre io… rinascevo, voi mi stavate vicina, vigilando… aspettandomi… Mi stavate vicina…
Nora
(intenta, si accosta ancora un poco e, a piè del letto, resta fissa, dinanzi a lui, suggendone ogni parola.)
(Il biancore del suo abito, il cui strascico si distende, e quello del letto compongono, nell'ombra, tutta una vaga forma bianca.)
Lucio
… Così… Così… come state ora: secura, diritta, solenne, grande, eppure umile… Assai umile… assai umile…
Nora
(assorta) Lucio…
Lucio
(spalancando gli occhi che diventano d'una luminosità soave) E così, con questa voce, con una voce che è soltanto vostra, mi dicevate: Lucio… Lucio…
(Muti, immobili, si guardano. – Il silenzio incombe.)
(Sipario.)