Читать книгу Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo - Bracco Roberto - Страница 6
ATTO PRIMO
SCENA QUINTA
ОглавлениеCorrado
(dopo averli seguiti con gli occhi, umoristicamente, si rivolge a Clotilde) Carini tanto!
Clotilde
(si leva minacciosa, piegando le braccia, dimenando il corpo dalla cintola in su.)
Corrado
Che hanno quei due?
Clotilde
Siete un portento d'innocenza!
Corrado
È probabile.
Clotilde
Con i vostri capelli grigi e con i vostri dolori articolari dovreste vergognarvi di persistere nella professione del seduttore!
Corrado
I dolori articolari li confesso quotidianamente, e non nego i capelli brizzolati, che, con gratuita esagerazione, vi compiacete di chiamare grigi; ma non ho di che vergognarmi, perchè la professione del seduttore, ammesso che io l'abbia esercitata, non la esercito più.
Clotilde
Seducete, oramai, involontariamente?
Corrado
Non ho detto questo.
Clotilde
Peggio! Vorreste farmelo credere senza dirlo. Il colmo della vanità e della ipocrisia!
Corrado
Ho inteso. È una di quelle giornate in cui sentite il bisogno di vilipendermi. Mi esibisco con l'abituale mansuetudine; ma permettetemi, vi prego, di sedere. I suddetti dolori articolari non mi consentono di ascoltare altrimenti che seduto le vostre insolenze. (Si sdraia nella più comoda seggiola a dondolo.)
Clotilde
Come mi diverto di vedervi invecchiare!
Corrado
Questa, poi, è malvagità. Io, invece, vedendovi invecchiare, mi rattristo.
Clotilde
Impertinente!.. Io sono vedova, e le vedove non invecchiano!
Corrado
Per il marito morto, è indubitato che non invecchiano.
Clotilde
(stizzita) Ma parliamo delle vostre nuove gesta, piuttosto!
Corrado
Parliamone. Non sono io che ho scantonato.
Clotilde
(sedendogli vicina, con bruscheria) Per le brevi, caro signore! Iersera, nella mia carrozza, durante tutto il tempo della passeggiata, i vostri piedi non cessarono mai di tormentare quelli della signora De Planes.
Corrado
Se erano i suoi che tormentavano i miei! Mi dava delle pestate da farmi bestemmiare.
Clotilde
Bugiardo! Quella è una povera marionetta insospettabile.
Corrado
Vi dico che è così. La signora De Planes ha le estremità intraprendenti.
Clotilde
Il fatto è che lei vi ha accusato a suo marito.
Corrado
È furba la marionetta! Si vede che ha capito che io non ne ho voglia.
Clotilde
Siete stato capace d'aver voglia di tanta minutaglia che valeva meno di lei!
Corrado
Ecco la vecchia storia!.. Mi favorite questa calunnia fin dall'epoca dei nostri famosi amori: da circa un quarto di secolo! Io ero, allora, un certo omino che, via, poteva darsi il lusso di scegliere e che, scegliendo voi, aveva scelto tra quel che la piazza offriva di meglio, perchè voi eravate un fiore di bellezza, un fiore di eleganza…
Clotilde
(interrompendolo, con ironia) Grazie, troppo gentile!..
Corrado
(proseguendo ed esasperandosi al ricordo) Ebbene, ciò non ostante, anche allora, mi credevate disposto a ogni più sconcio passatempo.
Clotilde
Dispostissimo.
Corrado
Il che sarebbe stato in completa antitesi con le mie abitudini e con la mia indole. È strano che le donne imparano subito a conoscere l'uomo, e non possono mai imparare a conoscere… gli uomini! Fanno una confusione maledetta. Di ciascuno, finiscono col sapere sempre la stessa cosa: cioè… che è un uomo. E, in fondo, non c'è caso che ne sappiano altro.
Clotilde
Per fortuna!
Corrado
Avete torto. Conoscendoci meglio, le donne si procurerebbero non di rado qualche dispiacere di meno e qualche soddisfazione di più.
Clotilde
(sbottando) Vi sarei molto grata se mi diceste quale dispiacere di meno mi sarei procurato io, per esempio, conoscendo meglio la vostra pregevolissima persona! Mi piantaste da un giorno all'altro dopo d'avermi trascinata a tradire mio marito fino al punto di mettere al mondo un figlio vostro!.. Avessi pure scoperte in voi le più peregrine virtù, non avrei potuto farmene che un empiastro! E poi, che ce ne importa, a noi donne, che ce ne importa delle virtù invisibili dell'uomo che a noi rivela, intanto, tutta la sua turpitudine, e che si regola con noi come l'ultimo dei mascalzoni?
Corrado
(placidamente) Oserei osservare che oggi le vostre escandescenze offensive scoppiettano d'una terminologia alquanto più energica del solito.
Clotilde
(con una frivolezza interiore che traspare dalla rabbia ostentata) Sì, caro signore, perchè oggi, ritrovando in voi, più evidente del consueto, la bricconeria del donnaiolo ch'io sperimentai, mi sento salire alla gola tutto il fiele che mi faceste ingoiare e mi accorgo che, a traverso circa un quarto di secolo, non ho ancora digerita l'infamia che mi commetteste!
Corrado
Avete la digestione lenta.
Clotilde
Come siete spiritoso! (Con una alzata di spalle, levandosi) Ma, già, è naturale che queste cose non vi facciano nessuna impressione. Avete perduta ogni sensibilità. Dentro di voi, siete mummificato! (Fa una smorfia di disgusto) Ih!.. che roba!.. Basti dire che non date segno d'una qualunque commozione nemmeno quando vi nomino vostro figlio, nemmeno quando egli stesso vi è innanzi! Io credo perfino che non vi ricordiate mai d'avere un figlio, in lui.
Corrado
(diventando serio, senza smettere la sua aria di pigra placidezza) Siete sempre una gran chiacchierina, mia buona amica!
Clotilde
Chiacchierina, io?
Corrado
E sì! Parlate sempre un po' troppo e un po' a vanvera. La vostra loquacità scorrazza come un puledro sul prato e va a sbattere spesso… dove non dovrebbe.
Clotilde
Non vi fa comodo ch'io vi parli di vostro figlio?..
Corrado
Proprio no.
Clotilde
Il rimorso!
Corrado
(urtato) Ma che rimorso!.. Rimorso di che?.. Vostro marito, per il quieto vivere o per quella sua floscezza di bigotto, finse di credersene il padre, e, grado grado, gli si affezionò come un padre autentico. Sicchè, a questo ragazzo, l'essere nato di straforo non ha arrecato e non arrecherà nessun danno. (Accalorandosi) Il doloroso è per me che addirittura lo perderei di vista se non simulassi di villeggiare tre o quattro mesi dell'anno in questo paesucolo infetto, dove egli è appiccicato al vischio d'un seminario. Il doloroso è per me, è per me, che, non potendo influire su lui, debbo rassegnarmi a saperlo avviato, dal bigottismo del suo falso padre, verso una vita che è fuori la vita!.. Voi, amica mia, non comprendete nulla di tutto ciò, perchè… vivete soltanto delle vostre parole, come le cicale vivono del loro gridìo. Di tanto in tanto, vi eccitate a freddo per una qualche scempiaggine, e, con quella inconsapevolezza che vi distingue, nello sfogo ozioso, spifferate una frase che mi colpisce dove si nasconde una piaga.
(Pausa.)
Clotilde
(mortificata, mite, e, purtuttavia, volontariamente caparbia) Io come io non vi ritengo sincero. Sarò… una cicala, ma una cicala con parecchie dita di cervello, checchè sembri a voi. E ragiono a fil di logica, io. Se ci fosse un fondo di sincerità nelle vostre smanie paterne, perchè non avreste cercato di legarvi un poco di più a quel ragazzo?, perchè non avreste cercato di acquistare il diritto di trattarlo diversamente da come si tratta un estraneo?
Corrado
(guardandola, dubitoso) Che diamine dite?
Clotilde
(con la leggerezza che le è propria) Dico… che vi sarebbe stato facile diventarne, almeno… il secondo padre.
Corrado
Adesso, parola d'onore, sono io che non comprendo.
Clotilde
(affrettandosi per non perdere il coraggio d'esprimere il suo pensiero) Quando morì mio marito, nessuno vi avrebbe vietato di sposarmi…
Corrado
(tornando alla sua calma umoristica) Questo è innegabile; ma, cosa volete!.. non ci pensai.
Clotilde
(con prosopopea burlesca) … Potreste… pensarci ancora.
Corrado
(si alza immediatamente) Vi saluto, amica mia.
Clotilde
(d'urgenza) Badate che ho scherzato.
Corrado
(flemmatico) Lo so, lo so. Ma sono di quegli scherzi che fanno venire i brividi della febbre terzana!.. Vo' a prendermi qualche raggio di sole. Mi sentirò meglio.
Clotilde
(rintuzzando per chiasso) Sono brutti scherzi davvero! Non mi ci mancherebbe altro che di finire i miei giorni con voi!
Corrado
I giorni, poco male. Ma le notti!.. Quelle, le finireste male assai!
Clotilde
E voi troppo bene!
Corrado
Custode notturno di antichità nazionali! (Fa per andare) A rivederci.
Clotilde
Aspettate un momento, «ultimo dei mascalzoni». Mi metto un cappello ed esco anch'io. (Con un'aria misteriosamente solenne per stuzzicare la curiosità di lui) Ho da recarmi alla Stazione. Voi mi accompagnerete soltanto per un tratto di strada. E, tra un'ora, vi permetterò di far colazione con noi. Siete invitato.
Corrado
Vi recate alla Stazione?.. Chi è che arriva?
Clotilde
Se non ve l'ho detto, è chiaro che non ve lo voglio dire.
Corrado
(animandosi e turbandosi) Vostra nipote Nanetta?!
Clotilde
Ah? Lo sapevate, furfante?
Corrado
(con una certa dissimulazione) Un mese fa, a Napoli, mi annunziò che sarebbe venuta, ma io non le prestai fede.
Clotilde
(caricatamente) Ci viene! Ci viene! Sissignore!.. E ci viene in piena funzione di signorina emancipatissima: sola e libera come una farfalla al vento!
Corrado
Sarà una semplice visita di qualche giorno.
Clotilde
No, caro, perchè, in una lettera che ho ricevuta stamane, mi dà le seguenti notizie. Quel rammollito, che lei ha per padre e che io ho per fratello, va a scoprire la Scandinavia e la Russia; quella matta di mia cognata va a imperversare in casa dei suoi parenti a Boston; e lei, Nanetta – che dovrebbe volersi un po' sbizzarrire anche lei per consolarsi dei suoi crudeli trentasei anni – ha deciso invece (sottolineando) di passare tutta la stagione estiva in questa misera cittaduzza campestre, dove non è mai stata.
Corrado
(sempre più turbato e nervoso) Tutta la stagione estiva?!
Clotilde
Ma io ne sono felicissima! Le voglio molto bene, a Nanetta, per regola vostra.
Corrado
Non ne dubito…
Clotilde
(con intensione maliziosa) E le ho fatto preparare un bel quartierino civettuolo, a cui si accede dal parco per una scaletta speciale. Così, la mia bella nipote potrà lasciarsi rapire comodamente, senza che il suo rapitore adoperi la scala di seta…
Corrado
(irritandosi) Ma smettete, Dio buono! Smettete!
Clotilde
(vuotando il sacco all'improvviso) Se lei stessa mi ha scritto che spasima per voi!
Corrado
(preso da un'intima agitazione) La signorina Nanetta ha, in certo modo, l'imprudente frivolezza di tutta la vostra famiglia, e, come voi, attribuisce poca importanza alle parole. Stupisco, non pertanto, che neppure questa volta le sia sembrato opportuno di misurarle!
Clotilde
Oh, questa poi è nuova!.. Ce l'avete con lei?.. Ne parlate con voce adirata!.. Siete perfino diventato pallido!..
Corrado
(ha tutti i nervi in sussulto e prorompe) Non ce l'ho con lei, ma non posso dissimulare che il suo arrivo mi preoccupa, mi sconcerta, mi dà fastidio. Lei non è per me una donna come un'altra. Fa male a venir qui ed è incredibile e deplorevole che non ne abbia la coscienza!
Clotilde
(lo guarda stupita. Indi, levando gli occhi e le mani al cielo, con comicità) Santi del paradiso, se veramente quest'uomo ha trovato una donna che gli mette la tremarella addosso, vuol dire che è venuta la fine del mondo! (Esce a destra.)
Corrado
(tra sè – dandosi rabbiosamente un pugno al petto) Con venti anni di meno, forse non tremerei!