Читать книгу Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo - Bracco Roberto - Страница 9
ATTO PRIMO
SCENA OTTAVA
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(di fuori, vociando) Zia Clotilde!.. Zia Clotilde!.. (Indi, più velocemente) Zia Clotilde! Zia Clotilde! Zia Clotilde! Zia Clotilde!
Don Giacinto
Oh Oh! Che carrucola!
Nanetta
(entra a passi rapidi, ripetendo:) Zia Clotilde! Zia Clotilde! Zia Clotilde! (Vede Don Giacinto e, senza badargli, senza fermarsi, lo saluta appena) Buon giorno, signore! (Fa un giro per la stanza continuando vertiginosamente) Zia Clotilde, zia Clotilde, zia Clotilde, (infila la porta a destra) zia Clotilde, zia Clotilde… (La sua voce si allontana.)
Don Giacinto
(l'ha seguìta con lo sguardo, intontito.)
Enrico
(tornando) Ho visto slanciarsi dal cancello superiore del parco una signora; ma non ho capito chi è.
Don Giacinto
Io, invece, l'ho capito. È una maniaca. Sicuro! Una maniaca che ripete cento volte in un minuto «zia Clotilde».
Enrico
Una maniaca?!.. Ma no… Dov'è?!..
Don Giacinto
Sta perlustrando liberamente tutta la casa. Eccola qui!..
Nanetta
(di dentro) Zia Clotilde, zia Clotilde, zia Clotilde… (Venendo diritta, s'incontra, di faccia, con Enrico e gli si ferma davanti) Oh oh!.. Il cuginetto prete, forse?.. (Vivacissima) Io so d'avere un cuginetto prete, o quasi prete. Siete voi?
Enrico
(guarda impastoiato.)
Nanetta
Se è certo che siete mio cugino, vi do subito del tu e vi abbraccio.
Enrico
(sempre più impastoiato) … Io sono Enrico.
Nanetta
Io sono Nanetta.
Enrico
Ma sì… Ora vi riconosco. Da che sono entrato in seminario non ho avuto più l'occasione di vedervi. Là per là, non potevo riconoscervi.
Nanetta
E io, ugualmente. Mi ti ricordavo un puttino, ti ritrovo uomo. Cioè… cioè: uomo non è la parola esatta. Vestito in cotesta maniera!..
Enrico
È vero.
Don Giacinto
(preso da una specie di spavento, si agita più che mai, tentando di appartarsi. Sembra un pappagallo che, in allarme, si rabbuffi.)
Nanetta
(a Enrico, con brio crescente) Intanto, non ti ho abbracciato. (Fa per abbracciarlo.)
Enrico
(evitando, arrossendo) No, no… Grazie…
Nanetta
Guarda lì. Sempre lo stesso!.. Nemmeno quando eri un mocciosetto ti lasciavi abbracciare da me. (Si scioglie il fitto e abbondante velo che le avvolge la testa.) E ricordo che me ne arrabbiavo, perchè i bambini erano la mia adorazione e la mia aspirazione. Avevo poco più di vent'anni e già avrei voluto esser madre di tre o quattro marmocchi. (Con capricciosa mutevolezza, indicando Don Giacinto, abbassa la voce, ma non tanto che egli possa non udire.) E dimmi: quel signore, che è più prete di te, chi sarebbe?
Enrico
(sulle spine – presentandolo) Il mio maestro di teologia: il professor Tabarra.
Nanetta
(affrettandosi a presentarsi da sè e a stringergli la mano) Nanetta d'Altuna, felicissima di conoscerla! Io non so bene di che si tratti, ma deve essere interessante la teologia…
Don Giacinto
(con una gran voglia di svignarsela) Sì… È probabile.
Nanetta
Assisterò volentieri a qualche lezione. Purchè sia roba per signorine, beninteso… come, per esempio… Il padrone delle Ferriere, Il romanzo d'un giovane povero…
Don Giacinto
(storce il viso, fa gli occhi d'un bue.)
Nanetta
(gettando, a molta distanza, sul canapè, il velo che s'è tolto e la borsetta di viaggio) A scanso d'equivoci, professore, io sono ancora una signorina. Forse lei ne ha dubitato vedendomi giungere qui, tutta sola, in automobile. Ma io, oramai, americaneggio, sa. Ho fatto per troppo tempo la signorina italiana. N'ero stufa! Due piedi in una scarpa… Capirà!.. E poi ce l'ho nel sangue un po' d'America. Mia madre – la moglie dello zio di Enrico – è un'americana. A lei, professore, evidentemente, non piacciono le signorine americaneggianti come me.
Don Giacinto
Se non ho aperto bocca!..
Nanetta
Scusi: perchè non le piacciono?..
Don Giacinto
Chiedo licenza… I miei rispetti, i miei rispetti, i miei omaggi, i miei ossequi… (Se la svigna verso il parco, tenendosi con una mano la pancia, mettendosi con l'altra il cappelletto sul cocuzzolo.)
Enrico
E la lezione, professore?!
Don Giacinto
(allungando le gambe e uscendo) Tornerò! Tornerò, figliuolo! Tornerò. Tornerò.