Читать книгу Nemmeno un bacio: Dramma in tre atti e un epilogo - Bracco Roberto - Страница 8
ATTO PRIMO
SCENA SETTIMA
ОглавлениеEnrico
(entra, recando, con ostentazione, i suoi grossi libri. È pallidetto, d'un pallore di noia e di svogliatezza mal superata. Si avanza mentre Don Giacinto si sprofonda ancora in inchini sulla soglia.) Sono qua, professore. (A traverso il suo contegno reverente e untuoso traspare una certa vivacità contenuta.)
Don Giacinto
(girando su sè stesso) Finalmente, vi siete compiaciuto!
Enrico
(fa per baciargli la mano.)
Don Giacinto
(la ritira con modestia) Meno baciamani, e più studio, figliuolo! Svelto sveltino, al lavoro, al lavoro! (Gli prende i libri e li depone sul tavolino.)
Enrico
… E la mamma?
Don Giacinto
L'ottima signora mamma è uscita in questo momento con l'ottimo signor Corrado.
Enrico
(correndo verso il parco) Mamma! Mamma!..
Don Giacinto
(correndo dietro di lui e afferrandolo per la sottana) Ma dove andate, adesso?
Enrico
La mamma mi aveva promesso di raccomandarvi…
Don Giacinto
(tenendolo pel braccio e avvicinandolo al tavolino) So bene. So bene. So benissimo. Avete bisogno di riposo. Mettetevi a sedere, e riposatevi. Parlerò io, lavorerò io, mi affaticherò io. Ma poi sarete bocciato voi.
Enrico
(con umiltà artificiosa) È interesse mio, professore, di sbrigarmi. Non vedo l'ora di dedicarmi alla missione che m'è stata assegnata.
Don Giacinto
(soddisfatto) Questo è parlar da senno, questo è parlar da senno. Concentriamoci, dunque, mio ottimo Enricuccio, e procediamo.
(Siedono, dirimpetto, presso il tavolino.)
Enrico
(si concentra.)
Don Giacinto
Continueremo, oggi, a lumeggiare il concetto substanziale del razionalismo e dell'idealismo nella dottrina di San Tommaso, che sarà sempre la nostra guida superna nell'immensurabile cammino che dobbiamo percorrere. Dicemmo ieri ciò che, per Lui, sono le «idee». Idea in Deo nihil aliud est quam Dei essentia. Ma… a questo punto soffermiamoci per non incorrere nelle confusioni del vulgo. Per hoc excluditur quorundam error qui dicebant omnia ex simplici divina voluntate pendere absque aliqua ratione. È chiaro?
Enrico
(che non ha capito nulla) … Non molto.
Don Giacinto
(paziente – con una intenzione che vorrebbe essere persuasiva) Voluntas intellectum sequitur. Bonitatem suam ex necessitate…
Enrico
(animandosi a un tratto e spezzandogli la frase) Un'automobile, professore!..
(Si ode, infatti, di lontano, il fragore d'un'automobile a tutta velocità.)
Don Giacinto
Cerchiamo di non distrarci, figliuolo! Bonitatem suam…
Enrico
(tendendo gli orecchi) Si sta fermando!
Don Giacinto
Lasciatelo fermare. Non m'interrompete. Bonitatem suam…
Enrico
Pare che si fermi dal lato superiore della villa. Chi sarà?
Don Giacinto
Che volete che ne sappia, io?
Enrico
Ecco: avete sentito?.. S'è fermata. (Scatta in piedi.)
Don Giacinto
(grida) Ma state cheto, Enricuccio!
Enrico
Vado a vedere dal terrazzino.
Don Giacinto
Io vi proibisco di muovervi!
Enrico
Non arriva mai nessuna automobile fin qui. Un po' di curiosità, professore! (Salta via, precipitosamente, per la porta a sinistra.)
Don Giacinto
(si alza, urla, si congestiona) Enricuccio, dico!.. Voi trattate il vostro maestro come se fosse un citrullo vestito! Non è questo il modo di comportarvi!.. E che San Tommaso vi potete imparare, così? (Poi, tra sè, agitandosi) Io mi vedo perduto. Io mi vedo perduto. Il tempo stringe. La materia è ampia! E fa caldo, per giunta… Fa caldo! (Si soffia col suo cappelletto.)