Читать книгу Come Una Preghiera - Diego Maenza, Diego Maenza - Страница 15
ОглавлениеPRIMA STAZIONE
La bocca si apre in un enorme sbadiglio che termina in un grido gutturale. La lingua sporca e pesante lo costringe a deglutire per l’amaro che si sente in bocca, come tutte le mattine. Ricorda il tormento della notte precedente. Non era la prima volta che emulava l'antica pratica di Onan, ma era convinto di essersi allontanato dal peccato, e fortificato con quei lunghi giorni di espiazione e penitenza. Tuttavia, il bisogno fisiologico si è incarnato in una folle smania di godimento che la sua anima non è disposta ad accettare. E da lì si origina la sua condanna. Il suo corpo si sente sporco, la sua anima è contaminata, odia il cavallo dei suoi calzoni. Le sue mani sono macchiate di sperma e lui osserva con disgusto l’alone appiccicoso che vi è sopra. Si butta giù dal letto e corre a lavarsele con un’enorme quantità di sapone. E mentre lo fa, prega.
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SECONDA STAZIONE
Perdonami, amato Padre, se i miei peccati sono così grandi: la tua clemenza è infinita. Accogli la mia preghiera, non allontanarmi da te. Cerco davvero di sopportare, Padre, questo peso che grava sulle mie spalle e che mi opprime. Aiutami a restare in piedi, non lasciare che i miei passi si confondano, non permettere che la mia anima affoghi nel peccato. Proteggimi, Signore. Sii la mia guida. Aiutami a rimanere saldo nella tua Parola.
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TERZA STAZIONE
È bello, in effetti, percepire il rispetto degli altri nei confronti di un rappresentante di Dio sulla terra. Queste donne hanno colmato con successo la mia assenza nei preparativi della Celebrazione e oggi sono stato testimone di una rappresentazione completa della Via Crucis, interpretata goffamente dai nostri ragazzi. Che comunque sono stati bravi. Soprattutto quello che ha interpretato la parte che avrei dovuto interpretare io, trasmutato nell'uomo ferito e seminudo appeso sulla croce. Un torbido impulso mi spinge ad soffermarmi su quelle gambe bianche e tese, sui piedi che si flettono in maniera provocatoria, su quello strano rigonfiamento dei suoi lombi che scatena nella mia mente un’immagine perversa, che cerco di strappare da me con l’arma della preghiera. Sento una parte di me risvegliarsi. Che il Cielo perdoni la fragilità del mio corpo!