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 Capitolo 1 - Sandrine Martignon

<<Che cosa??? Ma è impossibile….! Ci deve essere un grosso errore!>>

Justin sbatte la porta così forte che piccoli pezzi di intonaco bianco si staccano e si spargono per terra. Come una furia, irrompe nell’ufficio di Spiazzi e gli getta sulla scrivania un folto dossier azzurro, quasi rovesciando un bicchiere di plastica mezzo pieno di caffè.

Il grande capo sussulta sulla sedia, mentre è impegnato in una conversazione telefonica senza fine, ma Justin se ne infischia.

<<Non ci posso credere, Gera, che tu mi abbia fatto una cosa del genere>> si mette quasi a gridare, abbassandosi fino a toccare quasi il mento di Gerardo, per fissarlo negli occhi.

<<E spero proprio che ci sia una spiegazione logica, magari un grosso errore, perché sennò io non te la perdono!>>.

<<Scusa amore mio, perché non ne parliamo tra una mezz’oretta, ti chiamo io, ora ho Justin qui con me e sai bene com’è … si sto attento … si ho mangiato … si ho preso la pastiglia per la pressione … Ciao tesoro, anch’io ti voglio b …. Sì i paccheri alla bottarga vanno benissimo per stasera. Ok ti voglio tanto bene zuccherina, ciao ciao ciao!>>

Con un sospiro di sollievo, Gerardo Spiazzi, CEO di Touché Comunicazioni, riattacca e si appoggia alla sedia, asciugandosi la fronte.

Ha piccoli occhi iniettati di sangue e una calvizie avanzata che, insieme alla pancia impressionante, lo fanno piuttosto assomigliare a Bud Spencer in “Non c’è due senza quattro”.

<<Allora?>> ripete Justin spazientito, alzando ancora di più la voce Ora sicuramente lo possono sentire da almeno cinque uffici di distanza.

<<Cos’è questa storia che Sandrine Martignon è stata nominata capo progetto per le pasticcerie “Pesca & Cioccolato”? Il progetto vale settanta mila euro o più, e Sandrine è solo una studentessa che fa pratica per la laurea!!>>

<<Justin …>>

<<Ma siete tutti impazziti qua dentro? Ieri Annalisa le ha fatto un sacco di complimenti per la fantastica idea di introdurre la macchinetta con cioccolato caldo mescolato al rhum, così ci ubriachiamo tutti e nessuno lavorerà più ..>>

<<Justin, ascolta>> cerca di interromperlo Gerardo, sgranando sempre più gli occhi che lo -fanno assomigliare ad un grosso orso o a qualsiasi cosa, meno di un CEO.

<<… e l’intero ufficio grafica e design si è complimentato con me per l’idea della carta da parati con fiori di lavanda dicendo quanto il morale di tutti sarebbe sollevato se la si usasse, ma questa non è assolutamente un’idea mia benché della signorina Martignon! Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso stamattina…… Lo spazio per la siesta? Per la SIESTA? Ma siamo tutti impazziti a dare ascolto ad una ventiduenne, ad una ventiduenne, anche se studentessa alla Bocconi???? Dormire durante la pausa pranzo, dove mai si è sentita una cosa del genere??? E Forse non hai sentito la sua ultima mirabolante idea: le mascotte di Touché!!!! Vuole che la ditta adotti un porcellino d’India e un coniglietto! I Maya avevano sbagliato: la fine del mondo non era del 2012 ma avverrà nel 2016, proprio perché esiste gente come Sandrine Martignon e come te che le dai ascolto, che ci farete andare giù di testa e fallire in quattro e quattro otto!!>>

<<Senti Justin, con Sandy non te la prendere, okay? Forse è un pò stravagante …>>

<<Un po’? Si sta parlando di trasformare questa ditta in una fattoria ia-ia-o. Conigli e porcellini d’India correranno per i corridoi peggio di un cartone animato, ma in fondo chi se ne frega se i nostri occhi saranno incantati da infiniti campi di lavanda incollati sui muri, peggio di come usava la mia bisnonna nel Novecento!>>

<<Forse è un po’ stravagante>> ripete Gerardo tamburellando con le dita grassocce sulla scrivania, <<ma è una brava ragazza. E ha bisogni di imparare. Finora le sue idee sono state amate da tutti, ed effettivamente per me il porcellino e la zona siesta vanno anche bene, Perché dopo un buon pisolino la testa lavora meglio, ci sono anche degli studi in proposito.>>

<<Ho capito, a te sta tutto bene, pure i fiori di lavanda e il cioccolato al rhum>> dice Justin, gettandosi su una poltroncina e sbottonandosi la camicia . <<Basta che Sandy Bell abbia labbra succose, gambe da urlo e un decolleté da capogiro …>>

<<E’ solo una bambina, Justin, ha bisogno di imparare, dalle tempo!>>- fa Gerardo spazientito, e si mette a giocherellare con il mouse del suo portatile.

<<Ok … Posso anche chiudere un occhio a porcellini d’India e fiori di lavanda, ma Pesca & Cioccolato???? Come hai potuto farmi una cosa del genere Gera, come???>> nello sguardo scuro di Justin c’è rimprovero e quasi disperazione.

<<Ma se starà a te a supervisionarla?>>

<<Quel progetto erra mio!>> tuona Justin sbattendo il pugno contro lo schienale che quasi lo spacca. <<Ci avevo lavorato per delle settimane e non accetto che una secchiona con treccina che sembra la versione rimbambita di Sandy Bell me lo venga a rubare! E’ qui da soli due mesi, per l’amor del cielo!!>>

<<Ed è molto brava … non te lo volevo dire, ma sinceramente il cliente ha scelto la sua idea invece che la tua, Justin, mi spiace>> ammette Gerardo con un lungo sorriso di arresa perché sa di aver appena scatenato il finimondo.

Sicuramente è già abituato a queste discussioni da un po’. Più precisamente da circa cinque anni, quando Justin Bennett è arrivato nella sua ditta da giovane neolaureato a Chicago, e con il suo ego alle stelle ma anche con talento e durissimo lavoro l’ha praticamente ristrutturata, rendendola una delle migliori sul mercato. Justin era un talento nato per quel lavoro, non glielo poteva contestare. Ma Sandrine Martignon era … in quasi quarant’anni di carriera lui non aveva mai visto qualcosa del genere. Sandy, come la chiamavano tutti, era un uragano nascosto dietro ad un paio di occhiali e treccine fuori moda. Sembrava una specie di Britney Spears – ragazza – di – ghiaccio, invece quel ghiaccio nascondeva puro acciaio. E tocco di genio.

<<Dì la verità>> fa Justin in tono più basso, sporgendosi in avanti per fissare il suo capo e collaboratore negli occhi. <<Da quanto tempo c’è qualcosa tra te e la piccola Sandy? Cosa ha fatto, ti ha agganciato in una chat di minorenni che la regalano in cambio di favori particolari? Come diciamo … una carriera al top?>>

<<Ehmm … scusate se interrompo… >>

I due uomini saltano come se le poltrone li avessero morsicati al sedere.

<<Ho bussato ma nessuno rispondeva!>>

Sullo stipite della porta c’era la silhouette esile di Sandrine Martignon, meglio nota come Sandy.

Gerardo sgrana gli occhi come se avesse appena visto un fantasma, mentre Justin si sta passando ripetutamente la mano nei capelli, con la schiena verso l’entrata.

Quando si gira lentamente, cercando di darsi un’aria arrogante e con una replica tagliente pronta sulla lingua, si accorge che sullo stipite della porta in vetro non c’è solo Sandrine Martignon ….. ma praticamente l’intera ditta. O quasi.

Rimane spiazzato e apre la bocca per dire qualcosa, ma Sandy è più veloce, facendo un passo avanti nell’ufficio.

<<Chiedo scusa di aver interrotto una conversazione talmente interessante, ma, Signor Gerardo, desidero parlarle.!>>

Porta come sempre i suoi biondi codini alla Britney Spears, camicia bianca leggermente sbottonata e una gonna corta grigio scuro che sarebbe del tutto insignificante, se da sotto non sbucassero due gambe sottili e quasi troppo bianche, avvolte in calze colorate che le danno un’aria da allieva di liceo ma allo stesso tempo la rendono inspiegabilmente molto ma molto…

“sexy”

Justin solleva lo sguardo dalle gambe di Sandy giusto per vedere il suo capo e amico diventare rosso al complimento della ragazza dagli impertinenti codini d’oro.

Sandy ha appena detto al grande capo di avere l’aria … sexy???

Si sta parlando di Gerardo Spiazzi, l’uomo che ha battuto un record nazionale a mangiare salsicce tirolesi e che ogni anno va in vacanza a Cannes e finisce in ospedale per intossicazione con ostriche.

Che ora sta fissando Sandy con viso paonazzo, come se avesse appena ingoiato una delle sue famose salsicce e le fosse rimasta incastrata nella gola.

Leggermente intontito, Justin apre la bocca per dire qualcosa, ma non ne esce alcun suono.

<<Ha un’aria fantastica signor Gerardo, si è fatto qualcosa ai capelli? (quelli praticamente inesistenti) O forse ha cambiato modello di camicia?>> continua a cinguettare Sandy, strisciando distrattamente avanti e indietro una di quelle sue gambe che, per chissà quale ragione,Justin avrebbe voglia di afferrare solo per un attimo.

Gerardo sta balbettando qualcosa mentre da dietro la porta aperta a metà si sento risate di sottofondo. Gli altri colleghi e impiegati della ditta stanno seguendo attivamente la conversazione, per aver dopo in interminabile argomento di chiacchiere e risate nei loro uffici.

<<Ciao Jus, come stai?>>

Justin sussulta, mentre nell’ufficio si è appena insinuata la silhouette di Annalisa, la sua fidanzata, spargendo dappertutto un’ebriante ondata di J’Adore. La ragazza avanza sui tacchi vertiginosi, in un vestito verde aderente che le mette in risalto gli occhi di gatto e le forme generose, gli getta le braccia al collo e lo saluta con un bacio appassionato al sapore di cicche alla menta. Come se non si fossero visti da settimane, mentre proprio la sera scorsa, dopo le ore di lavoro…

Quanto si erano divertiti.

”Dolce Settembre”

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