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L'EDITORE AI LEGGITORI.

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L'autore di questi viaggi, il signor Samuel Gulliver, è mio antico ed intimo amico; anzi vi è qualche parentela fra noi dal lato di madre. Circa tre anni fa, lo stesso signor Gulliver, noiato dalla folla di tanti curiosi che andavano a visitarlo nella sua casa di Redriff, fece acquisto di un podere cui era annessa una conveniente casa, presso Newark, nella contea di Nottingham, paese ov'è nato; quivi or conduce vita ritirata, benchè lo tengano in molta considerazione i suoi vicini.

Se bene sia nato, come vi ho detto, nella contea di Nottingham, ove dimorava suo padre, io per altro ho udito raccontare dal medesimo signor Gulliver che la sua famiglia procedeva in origine dalla contea di Oxford; e ciò si combina coi molti sepolcri e monumenti d'individui di questo casato che ho veduti a Baubury ov'è il cimitero della contea.

Prima di partirsi da Redriff, depositò in mia mano gli scritti che leggerete, lasciandomi la piena facoltà di disporne come avrei creduto opportuno. Gli ho letti diligentemente per ben tre volte: semplice e piano me ne è parso lo stile, nè vi ho trovato altro difetto fuor quello che l'autore, secondo il solito dei viaggiatori, particolarizza troppo i suoi racconti. Di mezzo ad essi trapela una grande apparenza di verità; e realmente l'autore è sì conosciuto per la sua veracità, che ogni qual volta sia occorso autenticare un fatto presso quei di Redriff, è passato in proverbio il dire: «La cosa è vera come se il signor Gulliver l'avesse narrata».

Non senza aver prima consultato più d'un degno personaggio, cui il signor Gulliver mi ha permesso comunicare tal manoscritto, m'avventuro darlo alla pubblica luce, nella speranza che possa, almeno per qualche tempo, offrire alla nobile nostra gioventù un intertenimento migliore di quanto essa può aspettarsene dai soliti libercoli ove non si parla d'altro che di politica e di fazioni.

Questa edizione sarebbe riuscita voluminosa almeno dodici volte di più, se non mi fossi presa la libertà di stralciare dall'originale una farragine di tratti che si riferiscono ai venti ed alle maree, alla direzione e variazione delle coste nei singoli viaggi, o che contengono minute descrizioni del modo di governare i bastimenti al sopravvenire della burrasca, genere di rinfresco che i viaggiatori marittimi non vi risparmiano mai, così pure i ragguagli delle longitudini e delle latitudini; del qual mio arbitrio ho ben paura che il signor Gulliver non si chiami molto contento; ma venuto nella determinazione di pubblicare questi viaggi, io doveva anche studiarmi d'adattarli all'intelligenza del maggior numero de' miei leggitori. Nondimeno, se la mia ignoranza, in quanto concerne affari di mare, mi è stata cagione di cadere, nel far tali stralci, in qualche sproposito, me ne prendo io, com'è ben giusto, tutta la colpa; e se qualcuno della professione avesse la curiosità di esaminare in grande tutta l'opera quale uscì dalle mani dell'autore, m'offro pronto ad appagar la sua brama.

Quanto agli altri particolari che riguardano personalmente l'autore, i leggitori potranno tosto conoscerli dalle prime pagine di questo libro.

Riccardo Sympson.

Viaggi di Gulliver nelle lontane regioni

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