Читать книгу Racconti Di Habbaassi III - Juan Moisés De La Serna, Dr. Juan Moisés De La Serna, Paul Valent - Страница 11

L’ELEFANTE E LA FORMICA

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Nella Scuola delle Conoscenze di Hab Y Ssinia (Etiopia), al terzo anno insegnano che l’arte del parlare deve essere svolta solo per insegnare o per fare del bene e mai per il male né per esprimere nulla che non sia un elogio o buone parole; per questo, gli studenti apprendono a creare racconti per comunicare con gli altri; uno di questi era di un bambino di dieci anni.

Un giovane, enorme elefante maschio, si cibava da degli alberi all’interno di un bosco. quando, mentre masticava delle foglie, una formica si posò su una delle sue zanne ed esclamò:

«Elefante, per caso credi di essere l’unico essere, qui, che ha diritto a mangiare? Io ho camminato per più di due ore per salire su questo ramo, e quando finalmente arrivo, tu mangi tutte le foglie e mi lasci senza. Me ne devi una e la pretendo»

L’elefante, sorpreso da quella piccola formica che le stava dando ordini, rispose:

«Sono per caso il tuo servo? Credi di potermi dare degli ordini? Ti darò il ramo, ma solo perché lo voglio, non perché me lo chiedi in tale modo»

«Bene, visto che vuoi poggiala a terra laggiù, che è dove abito - disse la formica - e non tornare da queste parti se non per parlare con me»

L’elefante sorpreso dall’autorità rispose:

«Perché gridi? Non sai che abbiamo un udito molto sviluppato? E poi dimmi: perché mi parli come se io fossi il tuo schiavo? Assomigli agli esseri umani con cui fui costretto a vivere fino a quando riuscì a scappare; erano terribili, per caso, anche tu vuoi farmi del male?»

«Gli esseri umani sono terribili mentre le formiche sono civilizzate, non osare mai più paragonare»

L’elefante si fermò davanti alla voce, tanto piccola quanto autoritaria, e se ne andò; un suo fratello che aveva assistito alla scena, gli chiese:

«Per caso quella formica ti ha messo paura? Se così fosse, la strozzo ed è finita»

«Paura! Io non ho paura di nessuno e di niente… Ma aveva una voce così piccola, e piena d’autorità…»

«Quale voce? Io non ho sentito nulla» disse l’altro.

E quello ritornò:

«Per questo motivo ho fatto quello che mi ha chiesto: conosce il modo di parlare senza emettere suoni, e ciò vuol dire che può entrare nella tua mente e dominarla: meglio averla come amica e non farla arrabbiare».

Racconti Di Habbaassi III

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