Читать книгу Racconti Di Habbaassi III - Juan Moisés De La Serna, Dr. Juan Moisés De La Serna, Paul Valent - Страница 6

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LA CAPRA E LA CHIOCCIOLA

Un alunno della Scuola delle Conoscenze di Hab Y Ssinia (Etiopia), quando è al suo terzo anno di corso, viene addestrato a scrivere storie che, una volta diventato Guida, racconterà alla propria comunità; in questo libro sono state raccolte storie tra i vari studenti che, entrati da bambini, raggiungeranno il grado di Gran Maestro. Uno di questi è il seguente, scritto da un bambino di otto anni:

Un bambino nel campo sentì due animali parlanti, e la cosa insolita era che erano una capra e una chiocciola. La prima diceva alla seconda:

«Io sono più intelligente di te. Guarda! Ho la testa più grande, quindi ho più cervello, e mi posso allontanare quando c’è un pericolo, e posso difendermi»

Mentre parlava, muoveva la testa per metterla in mostra

La chiocciola sembrava non fare caso alla sua amica, e le disse:

«Non c’è bisogno che gridi e neanche che parli: so leggere la mente degli altri animali, e so già di tutte le tue abilità, ma pensa un attimo: sai perché muoiono pochissime chiocciole a causa di altri animali?»

La capra rispose di no;

«Perché sappiamo leggere il pensiero e trasferiamo il nostro nella mente degli altri»

«Non è vero. - rispose la capra - L’altissimo Signore Della Vita ha creato noi più grandi, più forti e possiamo mangiare di tutto. Inoltre, la mia pelle, la mia carne, il mio latte e la pelliccia sono ricercati, quindi dimmi: è successo lo stesso anche con te? O hanno dato tutto il buono a noi, animali superiori, e lasciato appena un po’ per voi?»

La chiocciola, alquanto disturbata per l’insistenza, rispose:

«La verità è che con gli occhi che hai riesci a osservare solo le cose fisiche; noi vediamo le energie. Tu ascolti solamente il rumore fisico; noi molto di più, perché esistono suoni che tu non percepisci. Voi alimentate gli esseri umani con tutto: esistete affinché non ci sia spazzatura né decomposizione in giro; noi ci prendiamo cura delle piante e ci cibiamo di esse; le proteggiamo da altri esseri superiori come voi, comandandovi di lasciarle in pace».

Racconti Di Habbaassi III

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