Читать книгу Jeremy (Angelo Spezzato #4) - L.G. Castillo, L. G. Castillo - Страница 4
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ОглавлениеJeremy passò con tenerezza le dita sul braccio dell’angelo dormiente. I suoi occhi color zaffiro osservarono con meraviglia ogni dettaglio dei lineamenti perfetti: la mano delicata appoggiata sul suo petto, le lunghe ciglia che incorniciavano le guance rosa, le labbra piene curvate in un sorriso dolce. Era la perfezione.
Jeremy non aveva capito quanto il suo cuore fosse vuoto fino a quando non l’aveva trovata. Aveva trascorso una vita serena come arcangelo della morte. Non gli erano mai mancate le attenzioni femminili. Al contrario, più era cresciuto di rango, più ne aveva ricevute, ma gli era sempre mancato qualcosa. Guardandolo circondato da angeli donna, nessuno avrebbe mai pensato che si sentisse solo. L’aveva nascosto bene con sorrisi smaglianti e strizzatine d’occhio, fino al giorno in cui lei era entrata nella sua vita. Aveva smosso in lui qualcosa che non provava da secoli. Con una sua semplice inclinazione della testa, uno scintillio di luce nei suoi occhi, e un suo tocco gentile, il cuore di Jeremy si colmava.
Fece scorrere le dita lungo la pelle vellutata della sua schiena, lungo le curve dei suoi fianchi, e poi di nuovo su. Jeremy non poteva ancora credere che lei si trovasse fra le sue braccia.
Aveva immaginato questo momento da quando l’aveva vista per la prima volta, ma non aveva mai osato sperare che sarebbe diventato realtà. In qualche modo, era stato baciato dalla fortuna. E adesso lei era nel suo letto, ad amarlo.
Immergendo la testa nei suoi capelli folti, inspirò. Sentì i sensi inebriarsi per il profumo di gelsomino e muschio. Ogni cellula del suo corpo si risvegliò. Era totalmente pervaso da quest’angelo: dal suo profumo, dal suo corpo premuto contro il suo petto nudo, dalle sue gambe avvinghiate intorno alla sua vita.
Lei si stirò, emettendo un piccolo mugolio di piacere mentre si rannicchiava più a fondo nelle sue forti braccia. Le sue labbra soffici si posarono sulla pelle di Jeremy, facendogli scorrere un calore dal cuore a tutto il corpo. La strinse più forte.
“Jeremy” mormorò l’angelo dai capelli neri.
“Sì?”
“Ti devo dire una cosa.”
Lui contemplò la sua bellezza, trattenendo il respiro. Era la fine? Era tutto qui ciò che poteva avere da lei? Il cuore cominciò a battergli contro il petto mentre lei sollevava lentamente le ciglia. Occhi azzurri profondi come laghi incontrarono i suoi, calmando le sue paure prima ancora che la dolce voce di lei pronunciasse le parole.
“Ti amo.”
Amava lui. Lui. Non avrebbe mai pensato di sentire quella frase da parte di qualcuno come lei. La prima volta che l’aveva sentita, aveva pensato che si trattasse di un’allucinazione. Ma quando lei aveva ripetuto quelle parole ad ogni bacio, ad ogni tocco, Jeremy aveva saputo che il sogno di tutta una vita, un sogno che era iniziato agli albori dei tempi, si era finalmente avverato.
Naomi lo amava.
Naomi. Naomi. Naomi. Ripeté il nome, riempiendo la mente del suo amore, come se avesse paura di lasciare entrare qualunque altro pensiero. Per quanto ci provasse con tutte le proprie forze, non poteva dimenticare. Non poteva togliersi Lash dalla testa. Il fratello rimaneva sempre ai confini della sua mente, a ricordargli che, mentre Naomi colmava il suo cuore e le sue braccia, un altro cuore era vuoto.
La baciò profondamente, respingendo il senso di colpa che rischiava di rovinargli il momento. Voleva dimenticare il fatto che Naomi fosse l’amore della vita di Lash, l’unica persona su tutta la Terra e in Paradiso per cui il fratello aveva vissuto ed era morto. Tutto ciò che Jeremy desiderava era stare con Naomi e che lei si svegliasse fra le sue braccia ogni giorno, guardandolo come se lui fosse il sole.
“Jeremy” mormorò, passandogli le dita fra i capelli. Ripeté il suo nome mentre baciava ogni centimetro del suo bellissimo viso—le palpebre, le guance, e alla fine le labbra. I suoi baci lavavano via il mondo.
“Jeremy?” Si fermò. Lui poteva sentire il suo respiro calmo sulla guancia.
Jeremy aprì gli occhi e guardò in quelli di lei che lo interrogavano, in attesa di una risposta.
“Ti amo anch’io.”
Girandosi, la spinse più profondamente nel letto con il peso del suo corpo. Passò le labbra sulle sue, facendo mulinare la lingua nella sua dolce bocca, assaporando ogni fessura. Lei emise un altro mugolio di piacere, facendo tendere ogni muscolo del suo corpo. Voleva prenderla di nuovo, sentirsi dentro di lei e guardare il suo bel viso che si perdeva nell’estasi mentre gridava il suo nome.
Aveva cercato di non amarla. Aveva lottato contro i propri sentimenti ogni secondo di ogni giorno da quando lei era arrivata in Paradiso. Non poteva reprimere l’attrazione che lo spingeva verso di lei. E, miracolo dei miracoli, lei ricambiava il suo amore. Lo poteva sentire nella sua voce ogni volta che pronunciava il suo nome.
“Jeremy.”
Le lunghe gambe di Naomi gli si avvinghiarono intorno alla vita, tenendolo stretto a sé. Le sue dita gli accarezzarono le larghe spalle e scesero lungo la schiena muscolosa. Naomi si dondolò lentamente contro di lui.
“Jeremy.”
Si sentiva perso dentro di lei, perso nel suo respiro, nel battito del suo cuore, nella sua voce.
“Jeremy? Pronto? Terra a Jeremy. Cosa gli hai fatto, Lash?”
“Io? È lui che prima ha voluto andare a nuotare. Non è stata mia l’idea di scoprire chi avrebbe trattenuto di più il fiato sott’acqua. Oh no, aspetta… è stata mia.”
Jeremy sbatté le palpebre. La stanza, il letto, e Naomi stavano lentamente scomparendo e stavano venendo rimpiazzati da un paio di occhi color nocciola che lo studiavano dall’altra parte del tavolo.
Da quanto tempo lo stava chiamando? Non poteva credere di averlo fatto ancora—sognare di lei, di loro due insieme, ad occhi aperti.
“Stai bene, fratello?” Lash lo guardò con curiosità.
Gli occhi di Jeremy passarono dal fratello a Naomi, completamente vestita. Lei aggrottò la fronte, ovviamente preoccupata per lui.
“Sì” disse, ignorando la sensazione, che ancora indugiava, delle labbra di Naomi sulle sue. Era un sogno che non se ne voleva andare, per quanto lui si sforzasse di toglierselo dalla mente. Sebbene in fondo al cuore non sapesse se voleva davvero lasciarlo andare.
Ma cosa gli era venuto in mente? Andare a nuotare nel ruscello davanti a casa era stata una pessima idea. Aveva dovuto fare appello a tutte le proprie forze per non fissare Naomi con adorazione mentre lei nuotava. Aveva pensato che giocare a poker sarebbe stata un’attività più sicura. Aveva pensato che guardare un mazzo di carte invece della figura perfetta di Naomi che fendeva l’acqua con grazia l’avrebbe tenuto a bada. Sarebbe stato così se la sua mente malata non avesse deciso di trasferirsi a Fantasilandia per sognare ad occhi aperti mentre Lash gli lanciava le carte dall’altra parte del tavolo.
Potrei essere più folle?
Lash inclinò la testa, studiandolo con attenzione. Jeremy guardò velocemente le proprie carte.
Magari non se ne è accorto.
Jeremy si agitò nervosamente sulla sedia sentendo il peso dello sguardo del fratello finché, alla fine, le parole di Lash risuonarono nell’aria.
“Finiscila con le cavolate, Jeremy. Non mi freghi.”