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CAPITOLO III

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La vita quotidiana non sembra così monotona come si potrebbe pensare; dopotutto, dipende da come si è abituati, e queste persone erano nate in una società unica nel suo genere. Sono perfettamente soddisfatti della propria vita, poiché non hanno mai messo un piede su nient'altro eccetto il pavimento metallico dell'area abitabile dell'astronave.

I bambini sono educati dentro i limiti della propria età, e gli istruttori prendono nota delle loro inclinazioni col passar del tempo. Una volta cresciuti, forniscono già il proprio aiuto nelle aree che più si adattano al proprio talento naturale. Quando sono pronti per cessare il rapporto di tutela con gli istruttori, assumono a tutti gli effetti i propri ruoli per esercitare gli incarichi assegnati e promuovere la società.

Per i membri originari dell'equipaggio, come testimoniato dai diari di bordo, fu piuttosto difficile adattarsi a questo inedito stile di vita. Per i discendenti dei primi membri, invece, si tratta del proprio stesso stile di vita. L'equipaggio originario includeva con la qualifica di consulenti, e tale professione, come le altre, è stata tramandata dando istruzioni. La consulenza è cruciale in ambienti dove vivono così tante persone ammassate. Come già detto, le dimensioni complessive dell'astronave sono enormi, ma l'area abitabile è assai limitata.

Nel momento in cui si osserva in un bambino un particolare talento, egli viene guidato dal resto dell'equipaggio verso il tipo di servizio corrispondente. Alcune persone a bordo si specializzano in certe aree e sono apprezzate e ammirate per la propria eccellenza. A queste stesse persone si affidano operazioni sulla nave. Chi li assiste, lo fa seguendo un orario a rotazione, finché un giorno (al momento del bisogno) si seleziona un sostituto.

Alcuni sistemi comprendono un addetto alla raccolta della condensa, che circola di volta in volta attraverso piccole turbine per alimentare luci, strumenti, ecc. La propulsione non era più stata usata dal lancio iniziale di secoli prima, ma, ora che la meta è così vicina, viene usata. La conoscenza delle esigenze e delle funzioni dei sistemi di propulsione la si dovette tramandare attraverso quelle numerose generazioni, affinché venisse usata ora.

Un altro settore di servizi è il prendersi cura dei membri più anziani dell'equipaggio. Ciascuno vuole e deve contribuire il più a lungo gli sia possibile, ma alla fine non si è più in grado di far ciò. Malgrado, durante il lancio, non fosse stato portato sull'astronave alcun patogeno, il corpo umano ha dei limiti innati, e il tempo ha inevitabilmente un costo. L'unica malattia conosciuta a bordo della nave è la vecchiaia. Quando dei membri dell'equipaggio diventano troppo vecchi per partecipare alla routine dell'equipaggio, di loro si prende cura gente di buon cuore, che cerca di metterli a proprio agio e assisterli. Non essendoci medicine da distribuire, queste persone che si prendono cura dell'elite semplicemente li tranquillizzano e gli stanno vicino. Vegliano così su di loro e gli tengono compagnia, finché la persona non è più in grado di bere o prendere gli integratori alimentari.

Questo ci conduce a un altro settore di servizi: coloro che hanno il compito di tirar fuori e mettere dentro le cose nell'unità di stasi dell'astronave. Quando qualcuno perisce, il corpo viene conservato in stasi. Gli scarti come i panni igienici vanno anch'essi nell'unità di stasi. Essa contiene più di quanto fosse necessario per affrontare il viaggio, e visto che tali beni sono stati usati, tale spazio viene riempito di rifiuti. Questi oggetti usati vengono conservati perfettamente in stasi fin quando arriva il momento di smaltirli.

Le varie operazioni sull'astronave sono tutte vitali, perché tutte connesse e dipendenti l'una dall'altra. In ogni settore operativo c'è una persona o più persone che supervisionano il sistema. I numerosi supervisori comunicano costantemente l'uno con l'altro, discutendo eventuali necessità o problemi. Di recente c'è stata preoccupazione nei confronti di Cal Montgomery, da poco aggiuntosi alle file di quelli troppo deboli per continuare le proprie mansioni. Egli stesso sapeva che fosse la cosa migliore da fare. Era stato a capo degli scienziati specialisti ed era il meglio informato su tutti i sistemi della nave. Inoltre, doveva essere lui a portare l'astronave nell'orbita giusta attorno al pianeta, per poi guidare la discesa in superficie, giunto il momento. Aveva servito molto a lungo, fedelmente e mettendoci l'anima; benché la sua mente era acuta come prima, il suo fisico non ce la faceva più. Richard Domingez, il suo sostituto, e chi lavora con lui sono discretamente in grado di eseguire tutte le manovre necessarie, ma hanno tutti lo stesso pensiero: “Che peccato che Cal non abbia potuto prendere parte”.

C'è poi un sistema a bordo di quest'astronave che non consiste di metalli e cavi. Ha funzionato alla perfezione per quasi trecento anni, senza mai un problema. Se coloro che hanno progettato e lanciato quest'astronave avessero potuto mostrarlo alla gente sulla Terra, questo viaggio forse non sarebbe stato necessario. Questo sistema è la loro società, della quale nessuno è a capo. Benché in certi campi ci siano persone che comandino, essi lo fanno dando il buon esempio e istruendo chi i principianti del medesimo campo in cui essi sono specializzati.

Quando i primi membri dell'equipaggio furono radunati per la missione, coloro che la finanziavano sapevano che avidità e vanità erano alla radice di ogni disastro sulla Terra. Coloro che essi consideravano la culla dell'umanità non potevano essere spediti negli angoli più lontani dello spazio solo per permettere a una serie di dittatori di sottomettere le altre persone. A meno che non avessero instillato nei passeggeri l'importanza del rispetto reciproco, della cooperazione, dell'interesse comune e della lealtà, sarebbe stato tutto vano.

Così, abbozzarono un documento poi presentato all'equipaggio, che avrebbe dovuto firmarlo e rispettarne i contenuti. Dopotutto, stavano cedendo la propria cittadinanza di membri di varie comunità terrestri per divenire cittadini del Cicala (il documento inizia, infatti, con “NOI, CITTADINI DEL CICALA...”)

Il documento definiva poi il modo in cui ogni persona adulta avrebbe preso decisioni di gruppo. Ogni giorno e per l'intera giornata, un Consiglio di individui selezionati casualmente avrebbe ricoperto tale incarico. Se anche fosse venuto fuori qualcosa da decidere, sarebbe stato comunque l'equipaggio a decidere. Il Consiglio esiste solo per assolvere il compito di raccogliere le decisioni della gente, assicurandone il rispetto ed evitando la nascita di fazioni. Naturalmente, fu da subito ovvio che l'accordo originario sarebbe potuto essere alterato in qualunque modo ritenuto ragionevole, se l'avessero voluto, ma esso aveva funzionato alla perfezione.

Moltissimi anni e generazioni erano passate, e nessuno aveva mai pensato in termini di ambizione o potere. In mancanza di valuta corrente, non c'è avidità. Non c'erano oggetti personali dati in lascito, né furti o atti criminali. Si potrebbe pensare che lavorare fianco a fianco possa, a un certo punto, far infiammare gli animi, ma sono tutti abituati da sempre così.

Un aspetto alquanto comico della vita quotidiana (ciò che più è simile a una valuta o a possedimenti familiari) è l'accumulo di codici a barre di oggetti tolti dalla stasi e tirati fuori da imballaggi e confezioni. Una volta prodotti e imballati sulla Terra, agli oggetti veniva attribuito, naturalmente, un codice a barre. Per le prime generazioni, collezionarne il più possibile divenne una gara, e sono addirittura tramandati in famiglia. Vengono custoditi all'interno dell'unità di stasi, in container che riportano i nomi delle varie famiglie.

Perfino nell'oscurità e profondità dello spazio, insomma, si è trovato il modo di divertirsi e riempire le proprie giornate

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