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In verde radura

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Si apre una mattina di maggio,

il chiaro solare deste la natura:

ecco ci penetra il primo raggio,

colma di lume la verde radura.


Resta la pace in vicino cerchio,

ed un ruscello per ci solo versa;

noi siamo sotto il pino vecchio,

ed un uccello vola in aria tersa.


La levata ci scontra sul terreno;

sta con me la ragazza amante:

a notte ci trovammo al sereno,

sotto la falce di selene calante…


Si spense da tempo la fiamma,

ed il giorno comincia a rilente:

un pastore da lontano chiama,

ne spezzando la mane silente.


Qui la voce paesana trova l′eco,

e sul prato uno stallone si vede:

al margine boschivo lui ci recò,

però di vista fra poco si perde…


Dalla città noi costì evademmo,

di corsa vincemmo i gendarmi:

una banca noi colà invademmo,

la razzia faccemmo con le armi.


Cerca la polizia un gran pezzo,

pure non scova le nostre orme:

ci nasconde un arcano mezzo;

sono lontane le urbane torme…


La via di paltoni così tenimmo,

casa costante non si deve mica;

ed ora a caccia fuori venimmo,

per la foresta vado con l′amica…


Di nuovo siamo contra i venti,

come un paio insieme vivente;

con onore passiamo gli stenti,

non abbiamo paura da niente.


Una vita pesante noi ci tiriamo,

ma non vale ne tornare in città:

una storia di romanzo viviamo,

in dove cresce la nostra felicità…


Таёжный Волк, 2015

Lo stradone di ladri. Босяцкие баллады на итальянском

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