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XII. Le Trinità

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0:12.1 (15.7) La Trinità originale ed eterna del Paradiso è esistenziale ed era inevitabile. Questa Trinità senza inizio era insita nel fatto della differenziazione del personale dal non personale da parte della volontà senza vincoli del Padre, e divenne un fatto quando la sua volontà personale coordinò queste realtà duali mediante la mente. Le Trinità posteriori ad Havona sono esperienziali — sono inerenti alla creazione, nell’universo maestro, di due livelli subassoluti ed evoluzionari di manifestazione del potere-personalità.

0:12.2 (15.8) La Trinità del Paradiso — l’eterna unione della Deità del Padre Universale, del Figlio Eterno e dello Spirito Infinito — è esistenziale in attualità, ma tutti i potenziali sono esperienziali. È per tale ragione che questa Trinità costituisce la sola realtà della Deità che abbraccia l’infinità e quindi dove si producono i fenomeni universali dell’attuazione di Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e Dio l’Assoluto.

0:12.3 (15.9) La prima e la seconda Trinità esperienziale, le Trinità posteriori ad Havona, non possono essere infinite perché abbracciano Deità derivate, Deità evolutesi per l’attuazione esperienziale di realtà create o eventuate dalla Trinità esistenziale del Paradiso. L’infinità della divinità è costantemente arricchita, se non ampliata, dal carattere finito ed absonito dell’esperienza della creatura e del Creatore.

0:12.4 (16.1) Le Trinità sono verità di relazione e fatti di manifestazione coordinata della Deità. Le funzioni della Trinità comprendono realtà della Deità, e le realtà della Deità cercano sempre di realizzarsi e di manifestarsi nella personalizzazione. Dio il Supremo, Dio l’Ultimo ed anche Dio l’Assoluto sono quindi inevitabilità divine. Queste tre Deità esperienziali erano potenziali nella Trinità esistenziale, la Trinità del Paradiso, ma la loro emersione nell’universo come personalità di potere dipende in parte dal loro stesso funzionamento esperienziale negli universi di potere e di personalità ed in parte dalle acquisizioni esperienziali dei Creatori e delle Trinità posteriori ad Havona.

0:12.5 (16.2) Le due Trinità posteriori ad Havona, le Trinità esperienziali Ultima ed Assoluta, non sono ancora pienamente manifeste; esse sono in corso di realizzazione nell’universo. Queste associazioni di Deità possono essere descritte come segue:

0:12.6 (16.3) 1. La Trinità Ultima, attualmente in evoluzione, sarà costituita alla fine dall’Essere Supremo, dalle Personalità Creatrici Supreme e dagli Architetti absoniti dell’Universo Maestro, quegli straordinari pianificatori di universi che non sono né creatori né creature. Inevitabilmente Dio l’Ultimo acquisirà alla fine potere e personalità come conseguenza, a livello di Deità, dell’unificazione di questa Trinità Ultima esperienziale nell’arena in espansione del quasi illimitato universo maestro.

0:12.7 (16.4) 2. La Trinità Assoluta — la seconda Trinità esperienziale — ora in corso di attuazione, sarà costituita da Dio il Supremo, Dio l’Ultimo e dal non rivelato Completatore del Destino dell’Universo. Questa Trinità funziona sia sul livello personale sia superpersonale, sino ai confini stessi del non personale, e la sua unificazione nell’universalità renderebbe esperienziale la Deità Assoluta.

0:12.8 (16.5) La Trinità Ultima si sta unificando esperienzialmente nel completarsi, ma noi dubitiamo molto della possibilità di tale completa unificazione della Trinità Assoluta. Tuttavia, il nostro concetto della Trinità eterna del Paradiso ci ricorda costantemente che la trinitizzazione della Deità può compiere ciò che è altrimenti irrealizzabile. Dunque noi postuliamo l’apparizione a suo tempo del Supremo-Ultimo e la possibile trinitizzazione-attuazione di Dio l’Assoluto.

0:12.9 (16.6) I filosofi degli universi postulano una Trinità delle Trinità, una Trinità Infinita esistenziale-esperienziale, ma essi non sono in grado d’immaginare la sua personalizzazione; forse potrebbe equivalere alla persona del Padre Universale al livello concettuale dell’IO SONO. Ma indipendentemente da tutto ciò, la Trinità originale del Paradiso è potenzialmente infinita poiché il Padre Universale è effettivamente infinito.

Attestazione

0:12.11 (16.8) Nel formulare le narrazioni che seguono riguardanti la descrizione del carattere del Padre Universale e della natura dei suoi associati del Paradiso, tentando allo stesso tempo di descrivere il perfetto universo centrale ed i sette superuniversi che lo circondano, noi dobbiamo essere guidati dalle istruzioni dei governanti del superuniverso che ci ordinano, in tutti i nostri sforzi per rivelare la verità e coordinare le conoscenze essenziali, di dare la preferenza ai concetti umani più elevati già esistenti che riguardano i soggetti da presentare. Noi possiamo ricorrere alla pura rivelazione soltanto quando il concetto da presentare non ha avuto in precedenza alcuna espressione adeguata da parte della mente umana.

0:12.12 (17.1) Le successive rivelazioni planetarie della verità divina inglobano invariabilmente i concetti esistenti più elevati dei valori spirituali come parte della nuova ed accresciuta coordinazione della conoscenza planetaria. Di conseguenza, nel fare queste presentazioni riguardanti Dio ed i suoi associati nell’universo, abbiamo selezionato come base di questi fascicoli più di mille concetti umani che rappresentano la conoscenza planetaria più alta e più avanzata dei valori spirituali e dei significati universali. Dove questi concetti umani, raccolti dai mortali del passato e del presente che hanno conosciuto Dio, sono inadeguati per descrivere la verità quale ci è ordinato di rivelare, noi li integreremo senza esitazione, ricorrendo per tale scopo alla nostra conoscenza superiore della realtà e della divinità delle Deità del Paradiso e dell’universo trascendente in cui risiedono.

0:12.13 (17.2) Noi siamo pienamente coscienti delle difficoltà del nostro compito; riconosciamo l’impossibilità di tradurre completamente il linguaggio dei concetti di divinità e di eternità nei simboli linguistici dei concetti finiti della mente mortale. Ma sappiamo che nella mente umana risiede un frammento di Dio e che con l’anima umana soggiorna lo Spirito della Verità. Sappiamo inoltre che queste forze spirituali cospirano per rendere l’uomo materiale capace di afferrare la realtà dei valori spirituali e di comprendere la filosofia dei significati universali. Ma con certezza ancora maggiore sappiamo che questi spiriti della Presenza Divina possono assistere l’uomo nell’appropriazione spirituale di ogni verità che contribuisce ad accrescere la realtà in continuo progresso dell’esperienza religiosa personale — la coscienza di Dio.

0:12.14 (17.3) [Redatto da un Consigliere Divino di Orvonton, Capo del Corpo delle Personalità Superuniversali incaricate di descrivere su Urantia la verità concernente le Deità del Paradiso e l’universo degli universi.]

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