Читать книгу Si Mr. Evans - Antonina Lentini - Страница 12
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Dopo avermi sfiorato la mano con la sua intreccia le sue dita con le mie.
âPer quale motivo? Perché vuole tenermi per mano?â Non sottraggo la mano dalla sua stretta, anzi, per qualche motivo, mi sento al sicuro, protetta da occhi indiscreti.
Sento il calore del suo arto invadere tutto il braccio fino ad arrivare al basso ventre. Penso a quello che è successo stamattina. à stato intenso, belloâ¦Desideravo da molto tempo sfiorargli le labbra, carezzarle, baciarle. Sono morbide e deliziose. Potrei stare a baciarlo in eternità .
Vorrei chiudere gli occhi per poter pensare alla grande ma non posso, inciamperei sicuramente in qualcosa e non voglio fare la figura dellâidiota. Guardo le nostre mani e rimango senza fiato. Sembriamo due fidanzati ma la realtà mi riporta sulla terra ferma ricordandomi che non siamo niente. In realtà non so cosa siamo.
<<Ti va qualcosa da bere?>> Propongo. Non so per quale motivo gli abbia fatto un invito del genere ma la rabbia verso di lui è svanita. Voglio passare altro tempo con lui. Il mio corpo ha bisogno della sua vicinanza e non posso impedirglielo. Litigare con lui è stato un bene. Nonostante tutto lo desidero ancora di più. à così sexy e in certi momenti, bè cosìâ¦dolce.
<<Si certo.>> Mi guarda allibito. Non penso si aspettasse una proposta del genere.
Entriamo in un bar e non posso che notare gli sguardi degli altri fissi su di me. Cade mi tiene ancora per mano. Mi volto a destra e a sinistra e vedo le persone che si parlano allâorecchio per poi ridere. Cade lo nota e si arresta appena a pochi metri dopo lâentrata.
<<Forse è meglio che andiamo via di qui.>> Ha i lineamenti del viso tesi.
<<No, restiamo.>>
Sento una voce bisbigliare.
<<Guarda, è la pazza di ieri sera.>> Una voce maschile mi mette sotto i riflettori. <<Si, hai ragione. à proprio lei.>> Conferma lâaltra voce, ma stavolta è di una donna.
Sento Cade irrigidirsi sempre di più. Mi stringe la mano, che non ha mai lasciato. Alzo la testa e lo guardo. à furibondo. Se potesse, li farebbe zittire immediatamente.
<<Ora basta.>> Fa per dirigersi da quella coppia che ha commentato ma lo fermo prendendolo per un braccio.
<<No Cade, non ne vale la pena.>> Lo porto al banco e ordino un succo alla pesca.
<<Non desidera un poâ di alcol oggi?>> Chiede il barista con sarcasmo. Un ragazzo dai lineamenti magri con i capelli biondo cenere e occhi neri.
Cade fa un sospiro e gli poggio la mia mano sulla sua per fargli capire che va tutto bene ma nonostante tutto lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo sembra comprendere perché il suo sorriso
scompare allâistante.
<<Un bicchiere di acqua minerale.>> Ordina Cade con tono severo. Il ragazzo annuisce e ci porge i bicchieri.
Per tutto il tempo Cade lo fissa in cagnesco facendo sentire a disagio il minuto barista. Poi si volta a guardarmi.
<<Perché farti umiliare in questo modo?>> Il suo tono si è fatto dolce, pieno di preoccupazione nei miei confronti.
<<A me non importa di quello che pensano gli altri.>> Rispondo in tutta sincerità . <<Nella vita ho imparato a fregarmene di tutto e di tutti.>> Bevo un sorso di succo.
<<Ammiro questo lato del tuo carattere. Ma ciò non vuol dire farti mettere i piedi in faccia dagli altri.>>
<<Il creatore penserà a tutto.>>
Cade alla mia battuta fa un sorriso e mi carezza il viso. Al suo tocco chiudo gli occhi e porto la testa leggermente indietro inclinandola verso la sua mano. Il cuore salta un battito e sospiro. <<Il conto.>> Ordina al barista.
âMa quando ha tolto la sua mano dal mio viso?â Ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta di niente. Ritorno sulla terra ferma e lo blocco. <<Non pensarci nemmeno. Pago io.>> Affermo una volta piombata al suo fianco. <<Non credo che ti lascerò fare.>> <<Ma lâidea di venire qui è stata mia.>>
<<Ciò non vuol dire che dovresti pagare tu. Quindiâ¦>> Porge una banconota di cinque dollari al barista e ci dirigiamo verso lâuscita.
<<Ma tu sei Evans? Cade Evans? Il vigile del fuoco?>>
âQuante domande!â
à una ragazza bionda con occhi azzurri, dal fisico di una modella. Indossa una mini gonna color jeans e un top beige striminzito e scollato, a occhio e croce porta una quinta.
âSicuramente sarà rifatta dalla testa ai piedi.â Piomba di fronte a Cade con un sorriso a trentasei denti.
<<Si sono io. Ti conosco?>> La guarda confuso.
<<Non dirmi che mi hai dimenticata? Hai salvato la mia gattina. Era intrappolata sullâalbero.>>
âCosa? Gattina? Albero?â
<<Si, come dimenticarlo.>> Esclama con un sorriso a sua volta Cade.
âStronza.â Socchiudo gli occhi e la fulmino.
<<Senti, che ne pensi se una sera di queste usciamo?>> Si avvicina di più a lui posando una mano sul petto di Cade.
âScusa? Ci sono anchâio! Non sono mica trasparente.â
In questo momento provo un fastidio enorme. Forse è gelosia? Sarà , ma al solo pensiero che una ragazza lo tocchi e gli parla in questo modo mi irrita.
Cade rimane in silenzio a guardarla. La ragazza prende un biglietto da dentro la borsa e lo inserisce nella cinta dei suoi pantaloni. Come quando una ragazza va in un night club e incastra una banconota nei boxer dello spogliarellista.
<<A presto allora. Aspetto una tua chiamata.>> Dice. Dopo di ciò allontana il suo sedere snello scomparendo alle nostre spalle.
A quanto pare gli ha dato il suo numero.
Guardo Cade con sdegno. Non dice una parola. Prende il biglietto e lo mette in tasca.
<<Ci uscirai?>> Lo guardo minacciosa.
<<Perché questa domanda?>> Sembra divertito.
<<Pura curiosità .>> Non voglio fargli intuire la mia gelosia. Risulterei appiccicosa ai suoi occhi.
<<Intravedo un filo di gelosia per caso?>> Mi guarda maliziosamente.
<<Gelosia? No, ma che dici.>>
âCome ha fatto a capirlo?â Dovevo starmi zitta.
Senza rendermene conto siamo arrivati sotto casa mia. <<Qua è dove abiti?>> Chiede, alzando lo sguardo verso lâedificio. Non posso fare altro che ammirare il suo collo, la sua mandibola ben definita. Improvvisamente ho voglia di divorarlo di baci e morsi. Ma mi torna in mente la ragazza.
<<Non cambiare discorso, allora?>>
<<Allora cosa?>> Finge di non capire.
<<Ci uscirai?>>
âFerma un attimo Noele, stai facendo una scenata di gelosia?â Chiede la vocina. Ma decido di ignorarla. Qualunque cosa sia, mi darebbe fastidio se uscisse con quellaâ¦non so come definirla.
Per quando le ha salvato la âGATTINAâ non significa che ci deve uscire.
Certo io non sono nessuno per impedirglielo ma qualcosa lo porta sempre da me e come ha detto stamattina a Naomi non riesce a dimenticarmi e a starmi lontano, tutto ciò vorrà dire qualcosa, o no? Cade sorride poi mi prende il viso tra le sue mani e mi avvicina a sé.
<<Se ti fa piacere sentirlo e stare tranquilla, no. Non ci uscirò.>>
<<Allora perché hai conservato il suo numero?>> Vorrei baciarlo dalla felicità . Non uscirà con quella stronza. Non riesco a credere alle mie orecchie. Sono così vicina a lui che riesco a sentire il suo respiro caldo che mi sfiora le labbra. <<Perché sono un amante della pulizia e dellâordine. Non mi piace buttare le cose per terra.>> Sorride.
<<Volevo chiederti scusa per come mi sono comportata stamattina.>>
<<Non preoccuparti, capisco perfettamente come ci si
sente a essere rifiutati.>>
Cosa intende dire con âessere rifiutatiâ?
<<Sono stata bene in quei pochi minuti insieme a te, su quel letto.>> Affermo, ma divento immediatamente rossa in volto. Non è da me dire questo genere di cose, ma con Cade è diverso.
Ho ancora il viso tre le sue mani. Dolcemente mi fa entrare dentro lâedificio, mi guarda fisso negli occhi con unâespressione seria. Mi poggia contro la parete del muro, tra le sue braccia. Alzo gli occhi verso di lui, ha lo sguardo pieno di ardore, si trattiene. Ha il fiato corto.
<<Lasciati andare.>> Lo supplico.
Affonda la sua mano tra i miei capelli tirandomi la testa indietro. Ed è in questo momento che la danza del mio cuore ha inizio. La sua mano percorre il mio fianco per finire sotto il mio top e infine nel fondoschiena e con una spinta decisiva mi avvicina il bacino al suo. Mi bacia il collo, la mandibola e infine si ferma sulle mie labbra. I respiri si fanno corti, pieni di desiderio.
Cerco di rimanere concentrata ma la sua mano che percorre tutti i lineamenti del mio corpo, mi confonde. Decido di abbandonarmi a lui, succeda quel che succeda.
<<A domani sera, Noele.>> Sussurra. Mi lascia immobile, poggiata alla parete con le gambe tremanti. Esce dalla porta dellâedificio e io rimango in silenzio. Non ho fatto niente per fermarlo.
Cercherò di essere paziente fino a domani. Prendo fiato e salgo le scale. Raggiungo il mio appartamento e mi catapulto diritto in bagno a farmi una doccia ghiacciata.
Dopo unâora, mentre mangio un panino con prosciutto e salame, mi dirigo da Xavier. Ovviamente Cade non sa che sto andando a lavorare, altrimenti mi chiuderebbe a chiave nel suo appartamento come, dâaltronde, farebbe Naomi, quindi non informo neanche lei.
<<Sei nella modalità cosciente, vero?>> Chiede il capo.
<<Non preoccuparti, non accadrà più.>> Fuggo nello spogliatoio. Mi vergogno da morire per quello che ho fatto ieri sera.
<<Bentornata Noele.>> Mi abbraccia Arizona. Ã felice di vedermi sana e salva.
<<A quanto pare il tuo angelo custode ti ha salvata per lâennesima volta.>>
<<Già .>> Rispondo mentre mi cambio.
<<Raccontami cosa è successo quando ti ha portata via.>> Mi guarda maliziosamente.
<<Mi ha portata nel suo appartamento insieme a Naomi, una mia amica, con Alexavier, suo fidanzato.
Sono stati per tutta la notte a sorvegliarmi mentre dormivo e poi a mezzogiorno mi ha riaccompagnata a casa e ora sono qui.>> Taglio corto, voglio che lâargomento finisca qui.
<<Non mentirmi, con un ragazzo così sexy non credo che non ci abbia fatto niente.>> Esclama con tono scaltro.
Certo ora ti dico tutta la verità . Dunque, lâho provocato sulla soglia della sua stanza, poi dolcemente siamo andati a finire sul suo letto, ci siamo baciati, stavamo per fare il passo successivo ma mi ha rifiutata. Poi mi ha baciata di nuovo sotto lâedificio del mio appartamento ed è andato via.
<<Niente di niente.>> Tra tutte le persone che conosco lei è lâultima a cui posso dire la verità . In meno di mezzo secondo lo saprebbe tutta Hilo, con la lingua lunga che si ritrova.
Di certo, dopo ieri sera, sanno tutti cosa ho fatto e mi derideranno dietro. Sarà una giornata con clienti che rideranno di me e probabilmente piena di battutine o peggio ancora non verranno al bar per causa mia e Xavier mi licenzierà .
Disoccupata e con un estremo desiderio di avere un âcalorosoâ ragazzo che però non riesco a capire cosa abbia.
<<Ma continuerete a vedervi, vero?>>
<<Non lo so.>>
<<Credo che tu gli piaccia davvero.>>
âCome no! Ã pazzo di me.â
<<Non dire simili scemenze.>>
<<Lâho visto ieri sera come ti ha protetta da quel ragazzo che ti ha portata sulla battigia. Noele gli piaci.>>
<<Arizona, è abituato a salvare persone, è un vigile del fuoco.>> Esclamo. Impaziente di terminare lâargomento âCadeâ il più presto possibile.
<<Mm, vigile del fuoco.>> Porta lâindice al meno e alza la testa come per pensare.
<<Non pensarci nemmeno.>> La conosco perfettamente. Starà pensando di stare insieme a Cade e di fare con lui lâinimmaginabile. Ha una mente contorta e mi irrita che pensi di fare determinate cose con lui.
<<Se non ti importa niente, potresti darmi il suo numero?>>
La guardo seria, con il fuoco negli occhi dalla rabbia.
Ma che si è messa in testa?
<<Non credo che te lo darò, nemmeno se mi
torturassero.>>
<<Perché?>>
<<Perché ti conosco benissimo.>>
<<Come sono?>>
<<Lascia perdereâ¦>> Penso che abbia capito perfettamente cosa intendo dire.
Arizona, da quando la conosco, non è mai riuscita a trattenersi.
Si prende tutti i ragazzi che vuole. Tutti cadono ai suoi piedi.
<<Non avete fatto neanche unâeffusione?>>
<<Due volte.>>
<<Solo?>> Rimane allibita.
<<Si. Ora andiamo a lavorare. Se dirai qualcosa a qualcuno ti strozzerò con le mie stesse mani.>> Gliele mostro per bene avvicinandole al suo viso. <<Avete intenzione di rivedervi?>> Chiede mentre usciamo dal camerino.
<<Si.>>
<<Uuuu e come ti vestirai?>>
<<Come mi dovrei vestire?>>
<<Io ho già delle idee.>> Si avvicina a me. <<Devi essere pronta per ogni evenienza mia cara.>> âDevi essere pronta per ogni evenienza, mia cara!â La scimmiotto mentre mi volta le spalle per dirigersi al banco, pieno di persone che attendono di essere serviti con impazienza.
<<Xavierâ¦>> Abbasso la testa a moâ di saluto. Oggi voglio farmi perdonare, comportandomi come una delle migliori bariste.
<<Noeleâ¦>> Xavier mi guarda in modo serio. Sarà sicuramente deluso dal mio comportamento. Come dargli torto.
Arizona mi guarda e mi sorride facendomi capire che domani sera, prima di vedere Cade, dovrò passare sotto la sua supervisione.
Non potrò mai competere contro la sua bellezza. à bionda, la maggior parte dei giorni della settimana tiene i capelli lisci, occhi verdi e un fisico da modella con un seno prosperoso.
Lei si che le indossa alla perfezione le noci di cocco sui seni. Da quando la conosco, la maggior parte dei ragazzi vogliono farsi servire da lei in persona. Di rado si rivolgono a me o a Xavier.
Ritorno a casa con i piedi doloranti, quasi non mi reggo in piedi. La mia mente per tutto il pomeriggio è rimasta impegnata a pensare a Cade, al suo calore che mi riscalda, ai suoi occhi immersi nei miei. Una scossa mi percorre lungo tutta la schiena mentre mi butto sotto il getto dâacqua bollente pensando alle sue mani che sfiorano il mio corpo, lo accarezzano dolcemente, alle sue labbra che emanano ardore, i suoi addominali baciati dalle mie labbra, ai suoi gemiti mentre lo provocavo sul suo letto.
Per porre fine ai miei pensieri sensuali cambio il getto dâacqua da caldo a freddo, calmando così i miei bollenti spiriti.
Esco dalla doccia, mi avvolgo in un asciugamano asciutto e
mi dirigo in cucina a prendere un succo alla pesca. Poi ritorno in bagno ad asciugare i capelli. Dopo di ciò vado a sedermi sul divano e accendo la tv. Il tg delle ventitré sta proiettando dei video in diretta di un incendio, intravedo dei vigili del fuoco immersi nel fumo, cerco di capire se tra loro vi sia anche Cade, ma non riesco a vederlo. Oggi mi aveva detto di avere il turno notturno.
<<In questo preciso istante un terribile incendio si sta imbattendo in un Pub di Hilo dove i vigili del fuoco stanno cercando di domare le fiamme sotto la coordinazione del vigile del fuoco Cade Evans.>> Annuncia la signorina della tv.
Vorrei capire dove si trova il luogo dellâincendio ma non capisco proprio dove sia. Intravedo la scritta âPubâ illuminata con dei led verdi, ma niente di più. <<Mi è appena giunta notizia che un vigile del fuoco è stato ferito, ma ancora non si sa lâidentità .>> La preoccupazione sta avendo il sopravvento su di me.
âE se si trattasse di Cade?â
Il cuore comincia a battere più del dovuto dalla paura che a rimanere coinvolto nellâincidente sia Cade.
Vedo vigili del fuoco che portano fuori dal locale delle persone, chi a braccetto, chi in braccio. Ma non Cade. Nessuna traccia di lui.
Hanno tutti il viso ricoperto di cenere. Allâimprovviso sento delle grida e una cosa cadere davanti il locale, tutta incendiata. Nonostante vi siano quattro mezzi atti a spegnere lâincendio, non riescono ad estinguerlo.
Dopo essermi mangiata tutta le unghie delle mani dal nervosismo per non poter fare niente, vedo un vigile del fuoco che porta sulla spalla un suo collega sommersi dal getto dâacqua. Due operatori dellâambulanza si imbattono in loro, prestando un immediato soccorso al ferito.
Il vigile del fuoco illeso toglie lâelmetto e intravedo un paio di occhi verdi.
Quando un collega chiama il suo nome lui si gira. Non riesco a trattenere le lacrime dalla felicità ,
Cade non è ferito. Mi dispiace per il suo collega ma dentro di me faccio salti di gioia. Il cuore riprende il ritmo abituale e dopo essermi accertata dellâintegrità di Cade, vado a dormire impaziente di incontrarlo. Quella notte sogno noi due insieme. Siamo sposati e abbiamo le guardie del corpo che ci circondano per proteggerci dalle persone. Ci incamminiamo verso la folla e tutte le ragazze pronunciano il suo nome. Lo baciano sulla guancia. Io assalita dalla gelosia dico loro di andarci piano. à il mio uomo e posso baciarlo solamente io. Cade per proteggermi mi tiene stretta tra le sue braccia. Mi sento al sicuro, nessuno può farmi del male. Una cosa però non mi è chiara. Perché siamo circondati da guardie del corpo e le ragazze lo acclamano?
Il suono della sveglia mi porta nel mondo reale e poco dopo sento squillare il cellulare.
<<Non dirmi che stasera ci uscirai?>> Naomi mi grida dallâaltra parte del telefono.
<<Come hai fatto a sapere che stasera dobbiamo vederci?>>
<<Sono la segretaria nonché fidanzata del suo amico se ricordiâ¦>>
Ma certo, che domanda stupida. Ma se anche così non fosse, lo avrebbe scoperto in un modo o nellâaltro. <<Si, ci uscirò.>>
<<Ma comeâ¦>>
<<Naomi, non preoccuparti, parleremo soltanto.>> La interrompo, cercando di tranquillizzarla.
<<Si certo.>> Esclama. <<Conoscendo il tipo, poi passerete ad altro e finirai, per lâennesima volta nel soffrire.>>
<<Devo avere delle risposte, Naomi.>>
<<Se ti farà di nuovo del male, non venire da me a piangere.>>
<<Non lo farò. Devo andare.>>