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LA RIVELAZIONE DELL’ANNO NUOVO
Seconda Novella
CAPITOLO TERZO

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Nash arrivò a casa e posò sul tavolo la bottiglia di vino che Leilia gli aveva regalato. Si scrollò la neve di dosso dal cappotto e lo gettò su una sedia…o almeno ci provò, perché non prese bene la mira e la giacca finì a terra. Rimase a fissarlo per qualche attimo, riflettendo se gli conveniva appenderlo al suo posto nell’armadio o lasciarlo lì per terra. Alla fine, con un sospiro lo raccattò e lo ripose.. Non era colpa di nessuno se la sua intenzione di dichiararsi a Leilia era andata a farsi benedire.

Guardò la bottiglia di vino, e si chiese se avrebbe dovuto scolarsela da solo per dimenticare, ma poi pensò che probabilmente gli ci sarebbe voluto qualcosa di più forte per affogarsi nell’alcool.

Andò al suo angolo bar e ne tirò fuori una bottiglia di whiskey, e se ne versò un bicchiere pieno. Se lo scolò d’un botto, e l’impatto del liquore con la sua gola fu così violento che rimase un attimo senza fiato per il bruciore. Se ne versò un altro, e poli un altro ancora. Al terzo bicchiere, la stanza cominciò a vorticargli intorno e non si sentiva più tanto lucido.

Afferrò la bottiglia di whiskey e si trascinò sul divano. Non c’era motivo di mantenere la compostezza; poteva scolarsi il liquore direttamente dalla bottiglia.

Più che sedersi, crollò sul divano, tenendosi aggrappato alla bottiglia. Prese il telecomando e accese la tv: sullo schermo c’erano un uomo e una donna. Nash ringhiò, quando l’uomo salutò gli spettatori dicendo :

“Salve, sono Gawain Daly e la mia adorabile compagna è Jocelyn Stacy!”

“Brutto bastardo!” mormorò Nash alla sua direzione. Gawain si scostò una ciocca di capelli dalla fronte e si rivolse alla donna. ““Stasera si gela, ma hai notato quanta gente si è radunata qui per festeggiare insieme il Nuovo Anno?” E sfoderò il suo famoso sorriso a trentadue denti tipico dell’uomo di successo. “Allora, se potessi modificare qualcosa dell’anno che sta finendo, cosa cambieresti?” chiese ancora alla co-conduttrice.

“Pensa ai cazzi tuoi, stronzo!” ringhiò Nash, resistendo all’impulso di lanciare la bottiglia contro la tv. Invece se ne fece un altro sorso. Nash credeva di aver steso un velo pietoso sui brutti anni del liceo, ma a quanto pare non era così.

“Credo che non cambierei nulla – stava rispondendo la donna – E tu?”

“Oh, è una domanda da non fare alla Perfezione in persona!” scherzò Gawain, facendo l’occhiolino alla telecamera – E il bacio di mezzanotte? Hai pensato con chi lo scambierai?” continuò quello.

Nash s’infastidì: era chiaro che quel pallone gonfiato si aspettava che la donna rispondesse che voleva darlo a lui! Sperò che quella gli facesse una bella doccia fredda, e si fece un altro sorso di whiskey. Ormai mezza bottiglia era andata. A quel ritmo, per mezzanotte sarebbe stato bello che stecchito!

“Mah…ci sarebbero vari candidati…” civettò la papera bionda in tv. Ma, da come si umettava sensualmente le labbra guardando Gawain, era chiaro che alludeva a lui.

“Quel bastardo ha sempre avuto una fortuna sfacciata…” mugolò Nash. Ma perché cavolo aveva acceso la tv? L’ultima cosa di cui aveva bisogno, quella sera, era vedere quello stronzo che si pavoneggiava con la stellina di passaggio del suo ultimo film!

Del famoso trio di cavalieri, Gawain era stato il leader. Gli altri due erano almeno passabili, quando lui era fuori dalle palle! Nash era felice che si fosse tolto dalle scatole, e che fosse andato a cercare fama e onori in California! Non gli ci era voluto molto per affermarsi: il fato gli aveva sempre dato una mano!

L’inquadratura si spostò sul fascio di luce pronto a brillare allo scoccare della mezzanotte. La voce di Gawain ormai rimbombava sullo schermo.

“Come potete vedere, qui tutto è pronto per brindare insieme al Nuovo Anno, che ci auguriamo sarà splendido per tutti noi! E ora, colleghiamoci con le emittenti di Los Angeles e di Corbin Vale!”

Nash spense la tv. Era convinto di essere ormai abbastanza ubriaco da dimenticare che Leilia avrebbe festeggiato la mezzanotte con Percival, ma lei era sempre lì, nei suoi pensieri. Avrebbe baciato il suo bellimbusto, come Gawain di sicuro avrebbe baciato la sua paperella? A questo pensiero lo stomaco si rivoltò, e Nash concluse che era il momento di ubriacarsi sul serio. Tanto, cosa aveva da perdere? Si attaccò alla bottiglia e tracannò altro whiskey. Ormai non gli faceva più effetto, quando gli scivolava giù per il palato.

A un tratto, gli parve di sentire un sommesso bussare. Pensò di esserselo sognato, e continuò a bere. Ma poi un ennesimo colpo alla porta lo costrinse a tirarsi su e a mettersi a sedere sul divano. Non riusciva a distinguere bene la porta, e di sicuro non sarebbe stato in grado di alzarsi per andare ad aprire.

“Chi è?” gridò, dal divano. Non aveva la più pallida idea di chi potesse essere, a quell’ora. E sicuramente non era preparato, quando la porta si aprì e Leilia entrò nell’appartamento. Ma che diavolo ci faceva lì? E Percival? Se quello stronzo avesse solo osato sfiorarla con un dito…

Nash gli avrebbe fatto sputare l’anima, non appena fosse stato in grado di mettersi in piedi! Nessuno poteva permettersi di fare del male all’amore della sua vita!

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