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ALLE NUOVE LEGGITRICI

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Trent'anni or sono quel brioso ingegno di Defendente Sacchi dedicava alle Signore gentili, come strenna nuovissima, l'illustrazione del vecchio mondo quando si credeva ancora alle streghe. Quel suo spiritoso lavoro era accolto come un benefico presagio della caduta delle antiche superstizioni e se ne teneva il ricordo come quello di una storia di vecchie paure.

Queste sozze scritture dovevano portare il loro frutto, e mentre scriviamo queste pagine, le nostre magistrature stanno istituendo processi contro poveri fuorviati, che tentarono uccidere infelicissime vecchierelle credendole fattucchiere.

Pur troppo l'arte dello stregare è salita di nuovo in fama e solo chi la professa ha ricorso a mezzi meno spaventosi. La vecchia dottrina di Mesmer e del truffattore Cagliostro è risorta col sonnambulismo magnetico, e la povera scienza medica che conta pur tanti martiri si trovò ad un tratto ecclissata da una nuova razza di ciurmadori. Nè qui arrestavasi la inesauribile credulità umana. Quegli astuti prestigiatori che vengono dal nuovo mondo per beffare l'antico trasferirono in Europa i tavolini parlanti e le evocazioni degli spiriti.

I fabbricatori di apparecchi elettrici danno ai giuocatori di bussoli il mezzo di rivelare i segreti di questa magìa, ma il pubblico credenzone non vi abbada, e mentre si vanta di aver demolito tutte le tradizioni della fede de' suoi padri, si fa seguace dei nuovi misteri della evocazione dei poveri morti.

Leggitrici gentili che succedete a quelle che lessero, trent'anni sono, le Streghe di Defendente Sacchi e che leggeste, ora sono due anni, la Strega di Michelet, fatevi coraggiose esorcizzatrici delle vecchie e delle nuove follìe dei negromanti. Io vi insegnerò a nome del mio defunto parente la via più sicura.

Ormai questo nostro paese ha riconosciuto che tutta la sua potenza educativa è riposta in quel sesso che ha su questa terra il duplice ufficio di destare nella umana famiglia l'istinto dell'amore e la carità che allevia e che consola. Defendente Sacchi nel chiudere questo suo scritto vi ha consigliato a trasfondere negli uomini che ora vi apprezzano e vi stimano un nuovo ammaliamento che non li porti a cose vane, ma li spinga a far del bene alla patria ora redenta.

Ecco il campo delle vostre nuove malìe; stregate pure gli uomini col fascino de' vostri vezzi per renderli buoni, operosi e cordiali. Non concedete loro un sorriso se non quando vi recano per tributo un'opera buona. Amateli come figli nella speranza di farli eroi.

Con queste affettuose aspirazioni rileggete intanto la vecchia storia delle streghe e ricordatevi qualche volta dell'autore dell'Oriele e della Pianta dei sospiri che vi amò tanto.

1.º Novembre 1869.

Giuseppe Sacchi.

Le streghe dono del folletto alle signore

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