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In Capri[27] v'era un sacerdote assai attaccato all'interessi, ed ogn'anno al fin del nutricato del verme della seta, grano ecc., tante erano le sue sofesticherie con li maestri, ch'uscivano dalle bacce la seta; molti non potendo soffrire le sofistiche pretenzioni del prete, o se n'avevano da fuggire, o restavano in prigione ad istanze del prete, sicchè niun de' maestri voleva servirlo. Or in un giorno di festa radunati alla Chiesa tutte le genti della vicina campagnia, v'era un giovane forastiero, ed interrogato dal prete chi fosse; gli rispose esser un maestro di seta. Il prete l'indusse ad affittarsi con lui e doppo la Messa se ne sarebbono andati al manganello[28]. Ciò concertato andò a celebrare il sac.te, e mentre si vestiva a Messa alcune persone descrissero al giovane le pessime qualità e sofisticherie del sac.te; ciò udito il giovane aspettò finchè arrivasse il sac.te sino all'Offertorio, e quieto quieto partissene. Quando arrivò il sacerdote all'Orate fratres s'accorge ch'il giovane era alquanto distante dalla Chiesa, che se ne andava altrove. Scende dall'altare così vestito alla sacerdotale, escie dalla Chiesa, cominciò a chiamare il giovane; quello si mise in fuga, ed ecco il sacerdote alzandosi le vesti, cominciò a gran passi ad inseguirlo, e durò questo corso per un miglio continuo per quelle campagne, fintantoche arrivati nella Piana di Pietra di Roma tutta fangosa per risate; allora il sac.te disse: La senti b. f. mi l'ai fattu, mi la paghirai; e tornossene in Chiesa a proseguir la Messa. Il caso non si seppe se non doppo morte, tenendolo occulto quei sac.ti di Capri per proprio decoro, e facendo ivi che quei laici, che furono spettatori di quella comedia, o più tosto tragedia, tacessero anch'essi.

Avvenimenti faceti: Raccolti da un Anonimo Siciliano del secolo XVIII

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