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La scuola primaria in Valle d’Aosta tra Sette e Ottocento

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Gli studi sulla scuola valdostana hanno origine nella seconda metà dell’Ottocento e si inquadrano nella polemica tra liberali ed ecclesiastici che attraversò la regione nei primi anni unitari. Il mondo ecclesiastico valdostano usò la storia per risalire alle origini delle scuole e rivendicare il primato della Chiesa nell’educazione popolare (non bisogna dimenticare che nei censimenti postunitari la Valle vantava tra i più alti livelli di alfabetismo) unito alla bontà di quelle scuole di villaggio (écoles de hameau) accusate dai liberali di essere fomentatrici di ignoranza e superstizione.4 Del resto, osservavano i liberali, le scuole di villaggio non erano vere scuole: più del catechismo e dell’apprendimento mnemonico della firma esse non insegnavano. Da qui l’auspicio di una loro rapida sostituzione con scuole comunali tenute da maestri abilitati e approvati dal Provveditorato di Torino. La polemica investiva anche la lingua francese: identificata con la Chiesa, era percepita dai liberali come un veicolo di bigottismo e di superstizione che si stagliava contro l’italiano, la lingua del progresso e della modernità.5

La contesa con i liberali indusse esponenti della cultura ecclesiastica locale, come Joseph-Marie Treves, a risalire alle origini della scuola valdostana al fine di rivendicare la centralità del clero nell’istruzione popolare. Sebbene un ruolo del clero nell’amministrazione delle scuole e nell’esercizio dell’insegnamento sia innegabile, la realtà, come hanno dimostrato lavori più recenti, si presenta più articolata.6 L’unico intervento istituzionale della Chiesa valdostana a favore della scuola popolare fu attutato dal vescovo Pierre-François de Sales de Thorens, che, intorno al 1770, convertì a favore dell’istruzione popolare le rendite di alcune confraternite cessate o decadute. Tuttavia, gran parte delle scuole di villaggio furono erette grazie ai lasciti testamentari di privati, laici ed ecclesiastici, legati a favore di confraternite o fabbricerie.7 Allorché Treves rivendica il ruolo della Chiesa nella fondazione delle scuole, confonde l’ente amministratore del legato con l’autore dell’atto istitutivo. Inoltre è bene ricordare che, pur nella loro natura ecclesiastica, confraternite e fabbricerie erano istituzioni religiose volte a organizzare e a disciplinare il culto dei laici, con importanti riflessi anche sulla vita civile della comunità.

Una fonte importante per individuare le origini delle scuole, risalire ai loro fondatori e agli enti amministratori sono gli Etats des parroisses (relazioni offerte dai parroci in occasione delle visite pastorali) conservate nell’Archivio vescovile della diocesi di Aosta. Fonti preziose, gli Etats non ci permettono di sapere se la scuola sia effettivamente attiva perché limitano le loro informazioni all’atto di dotazione (legato testamentario o altre forme di finanziamento). Del resto le piccole dimensioni delle rendite rendevano probabile che la scuola non fosse esercitata, almeno finché non si trovasse un soggetto disposto a istruire in cambio di un misero stipendio oppure finché altri legati non venissero a incrementare l’offerta salariale.

Per questo motivo, i primi quadri attendibili sul sistema scolastico valdostano sono ricavabili dalle inchieste dell’età napoleonica. Purtroppo il Dipartimento della Dora8 – al pari di altri dipartimenti piemontesi soggetti alla Francia – non vanta la ricchezza di inchieste scolastiche del Regno Italico. Tuttavia i due censimenti del 1807 e del 1808 risultano soddisfacenti e offrono un buon repertorio di informazioni.9 Da essi è stata tratta la tabella 1. Nell’elaborazione dei dati si è privilegiata una ripartizione geografica secondo le attuali comunità montane, ritenendole più consone a riflettere le differenze socioeconomiche e antropo-umane delle singole valli e della regione rispetto alle distrettuazioni seguite dalle inchieste.10

Comunità MontaneAnni
18071808
C. M. Walser42
C. M. Monte Rosa117
C. M. Monte Evançon2611
C. M. Monte Emilius2319
C. M. Monte Cervino2422
C. M. Grand Combin3219
C. M. Gran Paradis3414
C. M. Valdigne2915
Città di Aosta34
Valle d’Aosta186113

Tab. 1: Scuole della Valle d’Aosta.

Le inchieste napoleoniche registrano 186 scuole nel 1807 e 113 nel 1808. Il dato emergente è la drastica riduzione di scuole tra i soli 18 mesi che separano le due inchieste. La ragione va ricercata negli effetti, sulle scuole di villaggio, della legge Fourcroy del 1 maggio 1802, che definisce l’assetto della pubblica istruzione della Repubblica Francese.11 Nello specifico, se da un lato la normativa scolastica francese imponeva ai comuni di mantenere una scuola elementare, dall’altro esigeva che i maestri fossero tutti abilitati all’insegnamento presso apposite commissioni istituite nei capoluoghi di dipartimento.

Tale disposizione, di fatto, poneva fuori norma gran parte delle scuole di villaggio, tenute da maestri spesso improvvisati e privi di alcuna preparazione didattica, non ultimo anche per la scarsità degli stipendi e per la breve durata (4–6 mesi) delle scuole. È desumibile che molti maestri e, di conseguenza, molte scuole cadessero in una posizione irregolare rispetto alla legge scolastica. Del resto per tanti maestri era difficile mettersi in regola con le normative scolastiche conseguendo l’abilitazione, sia per la scarsa capacità sia, aspetto tutt’altro che trascurabile, per il gravame economico di doversi trasferire ad Ivrea per sostenere gli esami presso le commissioni designate. Purtroppo la documentazione non permette di conoscere quali azioni e quali pressioni esercitò il prefetto della Dora sui comuni affinché si conformassero alla legge. Tuttavia l’esperienza del Regno Italico ci mostra come, proprio negli anni delle due inchieste, le prefetture esercitino pressioni sui comuni affinché regolarizzino la loro posizione rispetto alle leggi scolastiche, non ultimo in merito all’abilitazione dei maestri, usando come strumento di pressione l’eventuale rigetto dei budget comunali.12 Analoghe pressioni potrebbero essere state esercitate anche sui sindaci valdostani; tuttavia, a prescindere da questo, un simile collasso di offerta d’istruzione è spiegabile con un’esistenza carsica di un buon numero di scuole di villaggio. Al fine di conservare i vecchi maestri non abilitati e inscrivere in bilancio compensi per i maestri accettabili per la prefettura è probabile che molti sindaci denunciassero una o alcune scuole tra quelle realmente esistenti, lasciando le altre nell’ombra.13

Per misurare la reale capillarità del sistema scolastico valdostano dobbiamo spostarci alla tabella 2, che offre il numero di scuole per ogni comune, distribuito per l’entità della popolazione. Poiché, per i motivi sopra addotti, il 1808 è un anno poco attendibile, l’elaborazione dei dati è stata realizzata sulla sola inchiesta del 1807.


Tab. 2: Scuole/Comuni.

Come si può evincere i comuni valdostani riescono a garantire la presenza di più scuole nel loro territorio. Il dato più debole, ma comunque superiore a una scuola per comune, è offerto dalla Valle di Gressoney (comunità montane Walser e Monte Rosa). Tuttavia, come vedremo, si tratta di un dato ingannevole e legato alla particolare realtà sociolinguistica di quel territorio. In linea di massima i comuni valdostani mantengono tra le due e le tre scuole. Il dato è molto rilevante, perché dimostra come i comuni puntassero a conservare la tradizione delle scuole di villaggio e a garantire la presenza di un maestro anche nei piccoli centri abitati sparsi su un ampio territorio. Tale volontà è provata dal dato dei comuni con più di 700 abitanti che tocca valori tra le quattro e le sei scuole, con una punta di nove scuole a La Salle, l’unico comune della Valdigne superiore ai 2000 abitanti. Se escludiamo la Valle di Gressoney, notiamo che anche i piccoli e i piccolissimi comuni riescono a garantire la presenza di una o anche più scuole.

La tabella 3 ci permette di approfondire l’analisi della capillarità del sistema scolastico valdostano attraverso il numero di scuole ogni 1000 abitanti.


Tab. 3: Scuole ogni 1000 abitanti per dimensione dell’abitato.

La capacità delle scuole valdostane di garantire una facile accessibilità all’istruzione di base è ribadita. Sempre escludendo la Valle di Gressoney, gli indici si collocano tra le 2,50 e le 4,92 scuole ogni 1000 abitanti. Se consideriamo che si tratta in gran parte di scuole maschili (ma rapportate su una popolazione che comprende anche le donne) possiamo affermare che, potenzialmente, il sistema scolastico valdostano sarebbe in grado di garantire livelli alti, se non universali14, di alfabetismo maschile. Infatti gran parte delle comunità montane si avvicinano o superano quella soglia di tre maestri ogni 1000 abitanti individuata da Carlo Cipolla15 come indicatore di un’offerta di istruzione in grado di sconfiggere l’analfabetismo. In linea di massima in tutte le classi di popolazione inferiori ai 1000 abitanti, i comuni valdostani riescono a superare la soglia di tre scuole ogni 1000 anime. I valori molto alti offerti dai piccoli comuni sono frutto di un’alterazione prodotta dai meccanismi di calcolo (se comuni con 100–200 abitanti hanno una scuola – come prova la tabella 2 – l’indice tenderà a lievitare senza portare a un reale miglioramento dell’offerta didattica) che, tuttavia, non inficia la loro capacità di offrire un facile accesso all’alfabeto.

Valori decisamente inferiori alle tre scuole si registrano, invece, nei comuni sopra i 1000 abitanti. Le forme di insediamento, sparso o accentrato, che caratterizzano il comune giocano un ruolo importante nella determinazione del dato. Un comune a popolazione accentrata non avvertirà il bisogno di moltiplicare l’offerta didattica nelle piccole frazioni; esigenza, invece, avvertita dai comuni a popolazione dispersa. Questa può essere una prima motivazione del dato, tenuto conto che, come già osservato, le scuole sono prevalentemente maschili e un indice superiore a 1,5 scuole può essere sufficiente, in un comune a insediamento accentrato, a garantire comunque un comodo accesso scolastico ai maschi in età d’istruzione. In altri casi può giocare il rapporto tra domanda e offerta di istruzione: i comuni più popolosi e a popolazione accentrata sono spesso ubicati nei fondivalle, dove i livelli di alfabetismo e, presumibilmente, la domanda di istruzione sono più bassi rispetto ai comuni di media e alta valle. Né va trascurato che, nei comuni più popolosi a popolazione accentrata, aumenta il peso dei maestri privati, in genere assenti nei villaggi.

Le inchieste offrono indicazioni anche sulla tipologia di scuola. Nell’inchiesta del 1807 sono 148 le scuole di leggere scrivere e conti destinate ai maschi. Altre 35 scuole sono indicate come “femminili”, in gran parte collocate nella Valdigne (9) e nel Gran Paradiso (17).16 L’anno successivo sono soprattutto le scuole femminili ad essere spazzate via, ridotte a solo sette. La Valdigne mantiene una sola scuola femminile e due sono ancora attive nel Gran Paradiso. Le scuole maschili di leggere scrivere e conti sono ora 103.

Le analisi delle inchieste napoleoniche pendono a favore dei fautori otto e novecenteschi delle scuole di villaggio e del loro legame con la tradizione religiosa e linguistica della regione. Nonostante la povertà del territorio, i comuni valdostani riescono a garantire accessi universali all’istruzione di base alla popolazione maschile. La tabella 4 ci permette di conoscere come questo fosse possibile.


Tab. 4: Spesa (lire imperiali) ogni 1000 abitanti per dimensione dell’abitato.

La tabella fa emergere con evidenza quanto poche fossero le risorse destinate alle scuole. Poiché i costi sono in gran parte destinati agli stipendi dei maestri è evidente che la possibilità di mantenere un capillare sistema scolastico passava attraverso una forte compressione dei salari degli insegnanti. La tabella 5 esprime con nitidezza questa dinamica.


Tab. 5: Fasce salariali (1808).

Purtroppo l’inchiesta del 1807 non offre dati sui salari, circostanza che costringe a ricorrere all’inchiesta del 1808. Come sappiamo, in quest’ultima inchiesta spariscono un buon numero di scuole e, molto probabilmente, i compensi dei maestri di villaggio sono accorpati agli stipendi dei maestri dichiarati dai sindaci. Nonostante queste premesse favorevoli all’aumento nominale dei salari, la tabella mostra come in tutta la Valle solo 4 dei 185 compensi dichiarati riescano ad elevarsi sopra le 150 lire annue. Anche ipotizzando una tendenza degli onorari a collocarsi verso la soglia superiore della fascia salariale più bassa, ci imbattiamo in redditi che, in assenza di altre entrate, non permetterebbero ad un individuo di mantenersi per 5–6 mesi all’anno. Dunque, la possibilità di garantire un facile accesso all’alfabeto della scuola valdostana passa attraverso la disponibilità di insegnanti disposti ad accettare miseri stipendi. Purtroppo le inchieste non offrono dati sullo stato civile dei maestri e sulle loro competenze didattiche. Tuttavia è certo che solo la condizione ecclesiastica o, se laici, lo svolgimento di una seconda attività potevano sottrarre i maestri da una realtà di pesante indigenza, così come sottolinea Marco Cuaz:

“Il recevait un traitement de misère, provenant des revenus des donations ou de la contribution des parents les plus fortunés; un traitement qui ne lui permettait pas d’exercer sa profession à temps plein, et qui l’obligeait à avoir d’autres activités plus rémunératrices, activité de paysan, d’artisan ou de secrétaire de mairie”17.

Del resto, altre fonti non mancano di denunciare le miserabili remunerazioni dei maestri e le loro inevitabili conseguenze.

“Une école communale où tous les gens de la paroisse peuvent envoyer leurs enfants, 3 mois seulement, gage maître 40 livre. Elle n’est pas été enseignée dans les années courantes, il n’y a qu’une personne qui puisse prendre cette peine, Jean Joseph de feu B. Polon, il est a peu près instruit, doué de probité, qui a réfuté d’enseigner dans cette année à cause du modeste du gage.”18

È possibile risalire alle competenze didattiche dei maestri della Comunità montana Evançon e della Valle di Gressoney. In quest’ultima, nel 1807, cinque maestri sono indicati come capable o tres capable, mentre uno solo è ritenuto médiocre; tutti sanno il francese e godono di una buona reputazione morale.19 Le valutazioni attribuite ai maestri della Comunità montana Evançon ci rappresentano una realtà ben diversa. La mediocrità colpisce sei maestri su sette (un maestro è definito très capable), solo due maestri parlano francese mentre gli altri ne hanno una conoscenza superficiale. La situazione migliora se ci spostiamo sulle capacità morali, dove tutti i maestri godono di una buona reputazione.20 La migliore qualità dei maestri della Valle di Gressoney va presa con le dovute precauzioni. Le valutazioni offerte dai sindaci o da altri soggetti incaricati di rispondere ai quesiti delle inchieste possono discostarsi anche di molto dalla realtà, come riscontrato laddove i materiali documentari sono più abbondanti.21

Purtroppo le inchieste non forniscono dati sulla frequenza scolastica, che avrebbero permesso di costruire indici utili per la comprensione dell’efficacia del sistema scolastico valdostano e della sua capacità di avvicinare all’alfabeto importanti quote della popolazione. Possiamo, tuttavia, approfondire tale aspetto attraverso le dinamiche della competenza alfabetica di due aree studiate in dettaglio: la Comunità montana Evançon e la Valle di Gressoney.

Nelle nostre analisi sul sistema scolastico valdostano, non abbiamo considerato la città di Aosta. I dati offrono una scarsa offerta di istruzione pubblica, decisamente inferiore rispetto alle campagne. Ci imbattiamo in un fenomeno piuttosto diffuso, come dimostra il caso del Regno Italico. Nelle città il ruolo dell’insegnamento privato è molto forte e, su di esso, poco o nulla incidono le politiche scolastiche dell’età napoleonica.22 Purtroppo, allo stato attuale, è impossibile conoscere l’offerta di maestri privati ad Aosta, ma è presumibile che, al pari di altre città e grossi borghi dell’epoca, il suo ruolo fosse tutt’altro che gregario all’insegnamento elementare pubblico.

Geschichte und Region/Storia e regione 29/1 (2020)

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