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IL NAUFRAGO ULISSE

Pare a Ulisse canuto mentre un latte

di cocco sorbe, ardire nuove rotte

fluttuanti sulla nave dalle matte

vernici, teso in gonfie strenue lotte

colle correnti e coi cicloni australi

sulla prora estenuata; ma le cotte

bocche del personale, degli eguali

diversi, non respirano più fiato

dall’ampio teso giro dei fondali

eurafricani: il re solo è approdato

sulla calida riva e non li tiene

piú ai remi e non li spinge trafelato.

Adesso è lui che canta alle sirene,

e la sua voce stenta, senescente,

rammemorando le avventure piene

del suo sapere che non volle niente

ma lasciò Ulisse solo avvinto all’asta

e, negli orecchi, cera alla sua gente.

Cercare senz’amare mai non basta.

I COLORI DI DIO

Oh, questo Dio invisibile,

l'Iddio ultravioletto!

e noi confusi nell'arcobaleno

di miraggi, sul limine,

rosso, arancione, giallo, verde... IRIDE!

Dio qui, Dio padre, Dio caro fratello,

Dio unico possibile , Dio e uomo,

Cristo fratello Amore, Arcobaleno,

Idëa d'ogni cosa;

e sì, quel sì

che la mente non osa

SOFFIO

(Ruàch)

Vivida sei

bell'anima di Dio

sotto la cenere.

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