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CAPITOLO DUE

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‘MR STOREY, SE vuole la mia opinione professionale, il prezzo che ha stabilito è veramente troppo alto per la casa di suo padre. Le abitazioni nella sua bella area di Coventry hanno subito duri colpi nell’ultimo paio di anni. Lei sta cercando novellini in cerca di un punto di appoggio e il prezzo che chiede li disincentiverà persino dal dare un’occhiata all’interno.’

‘Disincentiverà? Cavoli.’ Disse, ‘Non è un mio problema, no? È il suo lavoro vendere.’

‘Certamente —’

‘Le dico una cosa — scenderò del cinque per cento se sono interessati a una compravendita.’

‘I compratori sono molto più scaltri oggigiorno. È probabile che offrano il quindici-venti per cento in meno del prezzo richiesto, specialmente nella sua area. La scuola locale non ha una grande reputazione e come lei sa, è stato denunciato un certo numero di reati nell’ultimo anno. Stupidaggini, cose insignificanti, ma hanno lasciato un segno, diciamo così.’

‘So cosa vuole dire, ma non mi interessa. Devo vendere.’

L’agente immobiliare si chiamava Jeremy Frost e a Paul non piaceva. C’erano troppe falsità nel suo comportamento. Fingeva di essere realistico mentre si atteggiava da amico. Forse quello era il modo in cui lavoravano al giorno d’oggi.

Ora Frost stava appoggiato allo schienale della sua sedia di pelle lucente, descrivendo i loro piani: mettere le foto online così sarebbero state distribuite tramite i loro vari partenariati nazionali, inserire i video sui loro tabelloni elettronici rotanti esposti in vetrina, e pagando un po' di più potevano dargli uno spazio pubblicitario premium sul sito, che si traduceva in un’immagine più grande e un incremento del trenta per cento di visualizzazioni garantito …

L’occuparsi della vendita della casa di suo padre aveva tirato fuori il peggio di lui. Era la casa dove era cresciuto e ora doveva venderla. Era come se gli fosse stato chiesto di togliersi un braccio e metterlo all’asta su eBay.

Frost disse, ‘Ha in mente una data di scadenza entro cui vendere? Prima del ritorno a Londra?’

‘Non ho intenzione di tornarci.’

‘Oh, ma pensavo —’

‘Dovrà sopportarmi.’ Sogghignò. ‘Il suo cliente preferito.’

Frost ricambiò il sarcasmo. ‘Tutti i nostri clienti sono i nostri preferiti.’

‘Certo che lo siamo. Ma alcuni sono più preferiti di altri, eh? Alcuni sono favoriti dalle vostre mani magiche e vendono velocemente, mentre altri sono lasciati a deperire. Non diventerò uno di quelli, vero, Jeremy?’

L’espressione dell’agente sembrò congelarsi e iniziò a parlare della soddisfazione del cliente e di questionari e di quanti clienti restassero con loro attraverso svariate vendite …

Paul si estraniò, pensando, E che mi dice di lui? Che cosa ha venduto a se stesso? Sapeva che la situazione lo stava divorando – di ritorno ogni sera in una casa vuota che odorava ancora del deodorante per ambienti che usava suo padre. Aveva deciso di vendere e poi trovare qualcos’altro … un bell’appartamento vicino al centro della città magari, o qualcosa nella periferia più chic, Styvechale o Cheylesmore. Nel frattempo trascorreva meno tempo possibile in quella casa. Faceva colazione, poi usciva per tutto il giorno, rientrava la sera e cucinava qualcosa per cena con pentole e padelle che suo padre aveva usato per trent’anni. Quindi andava a coricarsi nella stessa stanza in cui aveva dormito finché non aveva lasciato casa per andare all’università. I ricordi … la serenità … questi erano parte dei discorsi che si era fatto a se stesso: era un luogo temporaneo per riorganizzarsi. Dopo tutto il delirio giù al sud.

Frost disse, ‘Come le sembra?’

Paul non aveva sentito quasi nulla ma non gli importava. I dettagli non erano importanti per lui quanto lo fossero per Frost. O ai compratori piaceva la casa e il prezzo, oppure niente. Sarebbe stato lì finché doveva. Di sicuro non sarebbe tornato a Londra, e senz’altro non a lavoro. Una volta che lasci la polizia i contatti sono bruciati. Volti le spalle al fuoco e cerchi nell’ombra qualcos’altro per occupare il tempo.

Disse ‘Faccia quello che deve fare. La venda ma non la svenda.’

‘Non lo farei.’

‘So che non lo farebbe, Jeremy. Conto su di lei per vendere la casa, ma non dovrei dal punto di vista economico. Capisce? Quindi desidero l’accordo migliore che può ottenere senza intimorire le persone. Se non ricevo nessuna offerta nelle prossime tre settimane, riconsidererò chi mi fa da agente. Non ne ho voglia perché sarebbe una seccatura e non voglio affrontare nuovamente queste conversazioni strane. Venda la casa a un buon prezzo, prenda la sua parte. È piuttosto semplice. Perciò non stia là a sedere con la bocca aperta a inghiottire mosche. Lascerò la casa libera quando vuole venire a mostrarla in giro, e non interferirò. Ma dovrà dare il meglio di sé, lo sappiamo entrambi.’ Notò che Frost era sbiancato, la sua spavalderia svanì. Paul disse, ‘Non si preoccupi, non sono una cattiva persona. Sono solo un po' impaziente di tanto in tanto. Perciò mi dia una mano e tutto andrà bene. D’accordo?’

Era in piedi ora, guardava la faccia sconvolta di Frost. Pensò che la confusione e la paura che vi leggeva probabilmente rispecchiava la sua, sebbene non lo avrebbe mai ammesso, a se stesso né a nessun altro.

Disse, ‘Ha i miei numeri di telefono. Non abbia paura di usarli.’

GUIDÒ VERSO CASA attraverso strade che trovò più affollate di quel che ricordasse e parcheggiò fuori dalla casa di suo padre. C’era un garage sul retro ma era di difficile accesso e inoltre era pieno di roba che suo padre non aveva mai spostato per buttarla via – una vecchia lavatrice Hotpoint, un tavolo con una gamba rotta, una poltrona. Aveva detto a suo padre di liberarsi di tutto quel disordine, ma a quanto pare non trovò mai il tempo. Troppo occupato al pub o nel suo terreno. A coltivare roba che non aveva mai mangiato.

Stava scaldando un pasto al microonde quando squillò il telefono.

‘Milly.’

‘Storey. Non chiami, non scrivi …’

‘Quando tuo padre muore ci sono cose da fare. Socializzare non è una di quelle.’

‘Non provare a farmi sentire in colpa. L’ultima volta che mi sono sentita davvero in colpa è stato nel duemilaquattro, quando mi sono scontrata con un anziano con il deambulatore.’

‘Stavi guidando?’

‘Camminando troppo veloce, senza guardare dove stavo andando. Non è per questo che ti ho chiamato.’

‘Perché mi hai chiamato?’

Lei emise un sospiro profondo e Paul la vedeva appoggiarsi allo schienale del divano nell’appartamento che aveva in affitto di fianco al suo a Battersea. Avrebbe indossato un body nero e sudato per gli esercizi di danza di fronte alla televisione, i suoi trofei scintillanti accumulati sullo scaffale sopra. Praticava balli da sala nei fine settimana con un tizio di Fulham, ripassava i movimenti da sola come meglio poteva.

Storey era un progetto per lei. C’era stato un momento in cui ci sarebbe potuto essere qualcosa tra loro, ma lui sbagliò la tempistica e smisero di parlarsi per tre mesi. Poi ripresero, ma in modo diverso. Apprezzava il fatto che lei avesse ancora voglia di parlargli nonostante fosse partito con due soli giorni di preavviso e lasciando a lei il compito di vendere i mobili prima che il padrone di casa li desse via. Era piena di risorse – avrebbe gestito la cosa.

Lei disse, ‘Un tipo è passato di qui per parlare con te ieri sera. L’ho sentito bussare alla tua porta ripetutamente, sono uscita. Ha detto che lavorava con te, voleva parlare.’

‘Che aspetto aveva?’

‘Poco più alto di te, capelli chiari rasati, grandi labbra, molto rosse, come se portasse il rossetto o qualcosa del genere.’

‘Rick. Immaginavo sarebbe venuto.’

‘Grazie per avermi avvertito.’

‘Cosa gli hai detto?’

‘Ora guarda, qui viene il bello, sai? Sono quasi sempre stata una ragazza piuttosto tranquilla, ma così mi fai perdere la pazienza, Storey. Non ho bisogno di tutta la tua storia passata a riversarsi all’entrata di casa mia. Ho la mia vita, sai? Capisco se devi occuparti dell’organizzazione del funerale e tutto, ma non dovevi mollare tutto di colpo. Non mi interessa il tuo stress, non mi interessa del tuo lavoro. Non mi interessa delle tue librerie. Non hai il diritto di buttarmi tutto addosso e andartene nel Midlands.’

‘D’accordo. Mi sono comportato male. Quindi, cos’hai detto a Rick?’

Ora la poteva vedere a fissare il soffitto, cercando di ricordare cosa le aveva detto il consulente riguardo al controllo della rabbia. Stava contando fino a dieci. O immaginando gli angeli. Lui non aveva idea di cosa fece per calmarsi.

Disse, ‘Gli ho detto che te ne eri andato. Non ho detto dove o perché. Ho fatto finta di non sapere. Non è quello che volevi?’

‘Non hai menzionato mio padre? O Coventry?’

‘Ho seguito le tue istruzioni.’ Sembrava roba forte ora, era un po' arrabbiata, un tono che riconosceva bene. ‘Cosa vorrebbe questo Rick, in ogni caso? Pensavo avessi dato le dimissioni.’

‘L’ho fatto. Probabilmente pensa che può farmi cambiare idea. Si è sempre creduto un po' uno strizzacervelli. Pensava di conoscermi meglio di quanto mi conoscessi io.’

‘Dai, Storey, tu non ti conosci affatto. Brancoli nel buio.’

‘Mi inchino al tuo sapere superiore.’

‘Guarda la tua storia recente. Ti dirà tutto quello che devi sapere.’

‘Devo andare. Il microonde ha appena suonato.’

‘Sì, giusto, non lasciare raffreddare il tuo hamburger.’

‘E’ un polpettone.’

‘Così ti sei già integrato. Mi fai paura, davvero.’

‘Ti chiamo quando mi sono sistemato meglio.’

‘Pare che andrà così,’ disse, attaccando il telefono.

Storey

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