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CAPITOLO CINQUE

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AVEVA MANGIATO UNA banana per pranzo e stava per addentare un kiwi quando Cliff telefonò, sembrando irritato come sempre, la sua voce che diventava energica e severa nel chiederle quanto tempo ancora avrebbe protratto la cosa con David prima che iniziasse a fruttare.

Quando Janice era più giovane era solita lasciare il posto di lavoro se qualcuno alzava la voce con lei — era qualcosa che non sopportava, avendone a sufficienza a casa con suo padre. Era un bullo con la gente del posto a Dalkeith, lavorava nei cantieri con in mano una pala dal manico corto, la portava a casa da sua madre con le tre figlie, le minacciava alzando la pala al primo segno di disaccordo.

Una mattina, un’esuberante diciassettenne non più disposta a subire si alzò presto, chiamò un taxi, poi portò la pala nel cortile sul retro e ci fece un bel falò. Prima che suo padre scendesse le scale urlando in maglietta e pantaloncini, lei aveva già sbattuto la porta d’ingresso e detto all’autista di portarla alla stazione Waverley di Edimburgo, dove comprò un biglietto di sola andata per Londra, domandandosi cosa avrebbe fatto con settecento sterline che aveva messo da parte lavorando da Greggs due giorni a settimana, più i duecento che aveva rubato dal barattolo per il tè in cui suo padre teneva i soldi per bere.

Stette da sua zia Glinnie per due settimane finché non trovò un lavoro in un ufficio legale a Twickenham, poi prese un appartamento in affitto sopra ad una compagnia assicurativa mentre lavorava al suo progetto. L’avvocato stava salendo la china e voleva qualcuno perspicace che lavorasse alla reception. Come chiunque altro lei sapeva scrivere al computer perché lo usava dai tempi della scuola, e ci mise poco a convincere quell’uomo di una certa età.

Ormai sapeva di essere scaltra e non si faceva problemi a mentire alle persone, così mentre accoglieva clienti e dattiloscriveva testamenti durante il giorno, di notte iniziò a lavorare online, a quel tempo truffe in internet tanto per cominciare, usando nomi e foto false su siti di incontri, sostenendo di essersi innamorata di una serie di tizi di mezza età via email e mettendosi d’accordo per incontrarli … a condizione che mandassero i soldi per il viaggio, prima.

Più tardi comprò una lista di email su CD da un lettone in un locale, e spedì migliaia di email offrendo pagamenti alle persone che volevano lavorare da casa nei crediti assicurativi. Tutto ciò che dovevano fare era mandare un assegno per coprire il costo del congegno laser che avrebbe verificato il numero di richiesta cliente, e sarebbero stati pagati ad ogni cento esaminati. Gli assegni finivano in una casella postale da cui lei prelevava due volte a settimana e depositava in un conto sotto falso nome.

Ormai aveva imparato da autodidatta come creare siti web rudimentali con Dreamweaver, impostare Naturograin.com, usare immagini di integratori di vitamine che trovava online per offrire un eccezionale prodotto per la prevenzione del cancro a un prezzo stracciato se acquistavi entro l’ora successiva. Il denaro iniziò a entrare da tutto il mondo e cambiò il suo monolocale per qualcosa di più spazioso, nel contempo rimodernando il suo guardaroba e comprandosi la sua prima macchina, un maggiolino giallo.

Dopo qualche anno si era lasciata l’avvocato alle spalle e gestiva una mezza dozzina di siti web vendendo prodotti falsi, e chiedendosi cosa fare dopo.

E dopo fu il momento in cui qualcuno le disse che gli sbirri stavano iniziando ad interessarsi a lei.

Era sempre stata fortunata e una sera incontrò Robbie, un uomo intrigante che era un poliziotto ma anche un appassionato di tecnologia, impiegato in un nuovo distretto istituito per indagare esattamente il tipo di truffe che lei portava avanti. Inizialmente lui non sapeva come lei si guadagnasse da vivere, ma dopo essersi frequentati per tre mesi lei se ne fregò e glielo disse — a quel tempo era troppo preso per rinunciare a vederla. Un mese più tardi le accennò che i nomi dei suoi siti web erano comparsi in un rapporto e stava per essere tenuta ‘sotto osservazione’.

Quella notte preparò i suoi tre computer portatili e un paio di valige di vestiti e prese un taxi per la stazione di Euston, dove salì sul primo treno verso nord. Coventry era la prima fermata e il bigliettaio l’aiutò a scaricare le sue cose sul binario, e lei ricominciò, questa volta come Araminta Smith, giornalista.

L’unica cosa che le dispiacque fu abbandonare il suo maggiolino giallo.

ORA CLIFF SI stava agitando per un progetto a lungo termine a cui lei stava lavorando da mesi, accusandola di avere dei ripensamenti, di non voler prendere una decisione. Con il telefono vicino all’orecchio, riusciva a immaginare la fronte corrugata di lui stringersi serrata, le sue labbra assottigliarsi, i suoi occhi freddi con le rughe di contorno sempre più scure, mentre le diceva di darsi una mossa e fare funzionare le cose.

Lei disse, ‘Non è ancora il momento giusto, è sotto pressione a lavoro, ci sono ispettori in ufficio — guarda, perché non lasci questa parte a me mentre tu te ne vai a ciondolare in giro con i tre moschettieri? Se ho bisogno di consigli ti chiederò.’

‘Non ho dimenticato quello che mi hai detto la prima volta, quanto pensavi che fossi speciale, che grande team saremmo stati. Tutto quello che dovevo fare era aiutare a sistemarti, darti delle credenziali così questo consigliere comunale avrebbe acquistato all’ingrosso. Ti sei dimenticata tutto ora? I piccoli favori?’

‘Va bene, hai fatto la tua parte, lasciami fare la mia. Ha abboccato. Non lo sa, ma l’amo è già nella sua bocca.’

‘Dunque te ne sei andata e torni con questo armadio d’uomo, Storey, che storia è questa?

‘Ha del potenziale, non trovi? Non te ne sei accorto?’

‘È furbo, non è sincero. Crede di prenderci in giro ma ho in serbo qualcosa per lui.’

‘Ecco,’ disse lei. ‘Non mi sbagliavo. Semplicemente tienilo d’occhio.’

‘Oh, lo osservo eccome. Lo terrò d’occhio davvero da vicino. Quindi quand’è che David avrà il suo primo assaggio?’

‘Presto, un paio di giorni. Sto ancora preparando il terreno. Continua a non fidarsi di me. Ci vediamo presto.’

‘Non chiudermi il telefono in faccia. Non ho finito.’

‘È un tuo problema, Cliff, tu non hai mai finito. Parli fino a sfinirmi — parli con tutti fino allo sfinimento. Vorrei avere avuto un centesimo per ogni parola che è uscita dalla tua bocca.’

‘Un giorno ti pentirai di non avermi dato più attenzione. Sei troppo impulsiva, non rifletti mai sulle cose. Ti metti in dei casini da cui non riesci a uscire.’

‘È vita vera, Cliff,’ sentendo la sua rabbia salire, ‘non uno spettacolo televisivo.’

‘Che diavolo vuol dire? Dai i numeri?’

‘Significa che non me ne andrò a sedere in giro aspettando che le buone opportunità mi vengano incontro. Mio padre era un rompipalle, ma almeno ci provava, sapeva quello che voleva. Non se ne stava seduto a guardare le altre persone prendersi quello che lui non poteva avere. Lo faceva per se stesso. Era troppo stupido per farlo bene, ma almeno ci provava.’

‘Pensi troppo a te stessa, ragazza. Sei una truffatrice in cerca di un affare, tutto qui. Non ti montare troppo la testa.’

‘Se non lo faccio io, chi altro lo fa?’

Buttò giù il telefono prima che lui avesse il tempo di obiettare. E non voleva l’opinione negativa di Cliff su di lei a girarle in testa proprio ora.

Il problema era che Cliff l’aveva portata a ripensare a Paul Storey.

E se da un lato non fu contraria a ciò inizialmente, ancora non era sicura se lui rappresentasse un po' di divertimento o un segno. E questo le dava fastidio.

Storey

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