Читать книгу Morrigan - Laura Merlin, Laura Merlin - Страница 17
11 POTERE
ОглавлениеSara ci portò in uno stanzino che non sapevo nemmeno esistesse.
Aveva tirato fuori da non so dove unâaltra maglia enorme blu, e me la diede. Avrei dovuto chiedere se nellâarmadio dove teneva lo stock di maglie blu câerano anche dei jeans. O almeno dei pantaloni di qualsiasi tipo.
Spostò qualche scatolone pieno di cianfrusaglie e afferrò qualcosa dal pavimento. Non capii subito che cosa stava facendo, ma poi notai che stringeva fra le mani una maniglia.
Tirò e una parte di pavimento legnoso si alzò. Era una specie di porta, una botola.
â¹â¹Ta-da!âºâº, disse Sara in tono soddisfatto, e con un gesto secco del braccio ci fece cenno di scendere.
â¹â¹Scendo prima io, non si sa mai. Preferisco essere sicuro che là sotto non ci sia niente di pericolosoâºâº. Calien dimostrò di essere un vero cavaliere dâaltri tempi.
â¹â¹Sara, hai una pila o una torcia?âºâº.
â¹â¹Certoâºâº. Si diresse verso gli scatoloni, frugò un poâ e poi trovò una pila che porse al mezzelfo.
Calien scese qualche gradino. Sparì per qualche secondo e poi la sua testa riemerse.
â¹â¹Via libera. Potete scendereâºâº.
Sonia mi superò e sparì nel buco sul pavimento.
Poi toccò a me.
Guardai dentro. Vedevo solamente pochi gradini e poi il buio. Fortunatamente la scala non era come avevo immaginato, verticale e a strapiombo nel nulla, ma aveva una pendenza dolce e i gradini erano in marmo.
Man mano che scendevo, una luce leggera illuminava lâingresso di quella che sembrava essere una galleria.
â¹â¹Ragazzi, guardate quaâºâº, dietro di me Sara stava trafficando con un accendino e un pezzo di legno con una pezza legata allâestremità .
Un leggero odore di benzina scivolò sotto il mio naso. Appena la fiamma toccò la pezza, questa prese fuoco immediatamente con un bagliore caldo e rosso.
Sara si avvicinò alla parete destra e piegò leggermente la torcia verso qualcosa che era attaccato al muro. Era una ciotola che prese fuoco allâistante appena entrò in contatto con la torcia improvvisata.
Una scia calda avanzò velocemente come acqua che scorre lungo il percorso che le è stato imposto dalla natura accendendo, ogni due metri, altre ciotole attaccate al muro.
Sara si spostò verso il lato sinistro della galleria e compì lo stesso rito del fuoco.
Tutto si illuminò e quello che a me poco prima era sembrato un buco stretto, piccolo e buio, era in realtà un enorme tunnel illuminato.
â¹â¹E questo cosâè? Sara, perché non ne sapevo nulla? Avresti potuto dirmi che sotto casa nostra câè una galleriaâºâº.
Sonia si guardava attorno stupita mentre rimproverava la piccola Sara, la quale si limitò a sollevare le spalle e a dire: â¹â¹Beh, questo posto devo conoscerlo solo io, fa parte del mio potere. Vedi, qui⦠qui câè la fonte della conoscenzaâºâº, disse allargando le braccia con enfasi. â¹â¹Io devo proteggerla e nasconderla, come mi è stato detto dalla Deaâºâº.
La Dea aveva comunicato anche con lei?
Quindi si era manifestata anche alle mie sorelle, non solo a me.
Il ricordo di Morrigan si fece vivo di fronte ai miei occhi. Non ricordavo il suo viso, ricordavo solo il contorno sfumato del suo vestito bianco e i suoi capelli corvini. Nel vero senso della parola dato che erano veramente formati da corvi.
â¹â¹Quindi anche tu hai visto Morrigan?âºâº chiesi, lieta di poterne parlare con qualcuno.
Sara sgranò gli occhi e Sonia trattenne il respiro. â¹â¹No, non lâho mai vista. La Dea non mi ha parlato di persona, ho ricevuto il suo messaggio spiritualmente. Maâ¦âºâº Si guardò attorno e si avvicinò a me parlando sottovoce. â¹â¹Vuoi dire che tu lâhai vista?âºâº.
Un alito di aria fresca si posò sulle mie gambe nude. Ebbi un fremito.
Che dovevo fare?
Mentire o dire la verità ?
Optai per la seconda opzione, sfidando la sorte di nuovo. Loro erano le mie sorelle, dopotutto, dovevano sapere.
â¹â¹Sì, io⦠lâho vista quando sono caduta da cavallo ieriâºâº.
â¹â¹E perché non lâhai detto subito? Così avresti evitato quella scenata con Gabrielâºâº. Sonia era su tutte le furie.
Fu Sara a risponderle e gliene fui grata. â¹â¹Non si fida, non lâhai ancora capito? Lei preferisce qualcun altro. O non hai capito nemmeno quello?âºâº
Sonia mi trapassò con lo sguardo. â¹â¹Che diavolo, Sofia! Da quantâè che conosci Ares? Un giorno? à un immortale, per la miseriaâºâº.
La vocina fastidiosa si ripresentò nella mia testa, chiara e limpida.
Non ascoltarla, è solo gelosa. Ares è tuo.
Una rabbia improvvisa cominciò a ribollirmi dentro.
â¹â¹Che câè, sorellina? Sbaglio o sei stata tu a dirmi che ci si poteva fidare di lui?âºâº.
La voce mi uscì con un timbro diverso. Sembrava una brutta imitazione della mia. Più⦠malvagia. Non saprei come altro descriverla.
â¹â¹Sì, ammetto di aver detto che è lâunico immortale di cui ci si può fidare, ma non ho detto che mi fido ciecamente di lui! Gli immortali sono imprevedibili. La loro natura può essere repressa, nascosta in qualche angolo della loro mente, ma può uscire quando meno te lo aspettiâºâº. La voce di Sonia si era alzata di unâottava.
Era talmente tanto arrabbiata che i capelli le si erano rizzati in testa come attirati da unâinvisibile scarica elettrica.
â¹â¹E allora perché mi avete portato da lui se non ti fidi ciecamente?âºâº. Le mani cominciarono a tremare leggermente.
Mi volevano vendere al nemico? Ero convinta che di loro potevo fidarmi.
Mi stavo sbagliando?
In quel caso, Sonia doveva darmi una spiegazione convincente.
â¹â¹Ti abbiamo portato da lui perché può aiutarti. Infatti ti ha spiegato un sacco di cose e ti ha dato quelloâºâº. Con il dito indicò il medaglione di cristallo con i draghi.
Era vero, me lâaveva dato per proteggermi.
Nonostante ciò, la rabbia non voleva sbollire. Anzi, cresceva ogni secondo di più.
â¹â¹Voglio solo che tu stia attenta. Non si sa mai cosa potrebbe succedere se tu ti innamorassi di luiâºâº.
Nessuno può impedirti di provare qualcosa per Ares.
La vocina insisteva e fu come soffiare sul fuoco alimentandolo sempre di più.
Qualcosa mi punzecchiò i piedi e salì, salì, fino a raggiungere le mani.
Un battito dâali invisibile si poteva udire in lontananza.
â¹â¹Tu. Non. Devi. Dirmi. Cosa. Devo. Fare. CAPITO?âºâº.
Alzai le mani come per lanciare qualcosa in direzione di Sonia e una forza invisibile si sprigionò dalle mie braccia.
Udii un cra cra e il battito dâali sempre più vicino.
Immaginai un corvo scendere in picchiata verso quella che era diventata mia sorella.
â¹â¹Attenta!âºâº. Calien si precipitò verso Sonia e la buttò a terra nellâistante stesso in cui lâondata di potere esplose nel punto esatto in cui lei si trovava pochi attimi prima.
Feci un respiro profondo e il pizzicore che avevo sotto la pelle sparì velocemente comâera arrivato.
Guardai Sonia ancora a terra, Calien che la teneva delicatamente abbracciata. Ogni tanto le dava un bacio in testa smettendo per un secondo di accarezzarle i rossi capelli.
â¹â¹Che mi sta succedendo?âºâº. Ero inorridita da quello che avevo appena fatto e allo stesso tempo attirata dal potere che mi era esploso dentro.
â¹â¹Non preoccuparti, forse so che cosa sta succedendo, ma non voglio accusare nessuno. A questo puntoâ¦âºâº. Fece una pausa, tenendo in sospeso il discorso. â¹â¹Credo che dovresti parlare con la sibillaâºâº. Sonia mi parlò dolcemente.
Forse capiva lâondata di pensieri e dubbi che avevo dentro. Ero lieta che volesse aiutarmi.
â¹â¹Come posso raggiungerla?âºâº
â¹â¹Tramite il corvoâºâº, disse Calien senza staccare gli occhi dalla sua amata.
â¹â¹No, devo parlarle di persona. Il corvo mi accompagnerà âºâº.
Avevo bisogno di parlare con la sibilla a quattrâocchi. Lei mi avrebbe finalmente spiegato tutto.
Forse.
â¹â¹Non puoi, è pericoloso e ne va della tua vitaâºâº. Sonia era preoccupata, ma non alzò la voce.
Mi resi conto che potevo percepire cosa provava. Aveva paura di una mia reazione come la precedente.
â¹â¹Lâaccompagnerò ioâºâº, disse Calien spiazzando tutti. â¹â¹Ne ha bisogno e in questo caso⦠ha visto la Dea. Che ti ha detto a riguardo?âºâº.
Ripassai mentalmente la conversazione. â¹â¹Ha detto che le parole della sibilla sono vere e che devo ascoltare sempre cosâha da dirmiâºâº.
Calien annuì. â¹â¹Questo dovrebbe bastare per convincerti. Lasciami andare, tesoro. Con me sarà al sicuro, fidatiâºâº. Teneva il viso di Sonia tra le mani e le diede un bacio delicato sulle labbra.
â¹â¹Okayâºâº, disse Sonia con le guancie in fiamme. â¹â¹Andrai con leiâºâº.
â¹â¹Ehi, ragazziâºâº, sâintromise Sara. â¹â¹Vi siete dimenticati perché siamo qui? Dobbiamo rispondere a una domandaâºâº.
In realtà avrei voluto una risposta allâintero caos di domande che mi gironzolava in testa, ma era meglio fare un passo alla volta.
Un mattoncino dietro lâaltro e forse sarei riuscita a risolvere tutto.