Читать книгу Robert Johnson Figlio Del Diavolo - Patrizia Barrera - Страница 16

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Fantasticare sulla sua morte è sicuramente facile ed eccitante, soprattutto se ci si crogiola nella leggenda del patto col Diavolo. Tuttavia la realtà è molto meno poetica e, sicuramente più amara, tale da gettare un’ombra oscura non tanto sulla sua persona quanto sulla società dell’epoca e sulle credenze popolari che a volte possono contribuire alla morte del singolo individuo.

Molti hanno messo bocca su quanto è accaduto in quel maledetto agosto del 1938. Beth Thomas, una delle tante amanti vessate e picchiate da Johnson, afferma che fu suo padre a ucciderlo sul ponte di Quito, vicino a Greenwood, pugnalandolo alla schiena la sera del 13 agosto. Il padre sembra fosse stufo dei maltrattamenti subiti dalla figlia, che tornò a casa tumefatta e sanguinante mentre Johnson se ne stava a suonare in uno dei locali sul fiume.


Questo è il più famoso certificato di morte di Johnson, in cui si afferma che era morto per stricnina.

Che Thomas abbia partecipato all’ assassinio dell’ artista potrebbe essere in parte vero, se diamo credito a ciò che riportarono in seguito i suoi amici del cuore Sonny Boy Williamson e Honeboy Edwards, riguardo il presunto avvelenamento per mano ” ignota”.

Tuttavia esistono anche due certificati medici contrastanti: il primo ci parla di morte per stricnina, l’altro di sifilide e il terzo di polmonite. Tutti però concordano sul fatto che Johnson morì dopo una lunga agonia e senza cure mediche . Come mai? Vediamo di ricostruire i fatti.


Ecco l’insegna del Three Forks, locale dove si dice che Johnson fu ucciso. Ma le mie ricerche mi inducono a pensare che non fu qui che l'artista fu avvelenato

Tuttavia fu lo stesso Edwards, in altre circostanze, a dare una versione un po’ diversa dei fatti. Sembra che, prima della famosa pinta di rhum contenete il veleno, fosse arrivata una prima bottiglia già stappata, e portata dal barista in persona, e che Sonny Boy Williamson l’ abbia fatta volutamente cadere per terra sussurrando a Robert: ”Non bere, è pericoloso!”. E Johnson infatti non bevve. Ma, dopo l’arrivo della seconda bottiglia, anche questa già aperta,

Robert Johnson  Figlio Del Diavolo

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