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PRELUDIO

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Il programma di questa rivista è nel titolo. È una rivista di coraggio, di volontà e di fede. Nasce accanto al quotidiano che un po’ tumultuosamente vede e riflette la vita nel suo fantastico caleidoscopio di cose, di uomini e di avvenimenti; nasce per rivedere. Cioè per vedere meglio, per vedere in estensione e in profondità. Intendiamoci: per rivedere, non attraverso gli occhiali gelidi del pedante e dell’accademico, ma cogli occhi fermi e puri che indagano, abbracciano e comprendono: gli occhi della giovinezza. Tutti quelli che cominciano, hanno oramai l’abitudine di lanciare questo grido: giovinezza. Ma per molti si tratta di uno sforzo vano o di una meschina illusione.

Ora, la giovinezza è soprattutto intuitiva: non è già come pensano i cattedratici, erudizione libresca. L’intuizione e la fantasia: ecco le ali dell’ingegno.

Ci sono nella realtà aspetti minuti e complessi che il grosso volgo non afferra che tardi. Ci sono nella vita dei cominciamenti che l’intelligenza dei mediocri trascura. Ci sono delle verità che bisogna proclamare, dei fermenti che bisogna esaltare, degli uomini che bisogna difendere, delle strade che bisogna battere senza preoccuparsi del «seguito». Per questo lavoro di artieri alacri e gioiosi, non c’è bisogno di posare a super-uomini con relativa torre d’avorio. È oramai un vecchio gioco. Che l’umanità sia buona o cattiva poco importa; che sia composta di angeli o di demoni, di santi o di canaglie, importa ancora meno. L’essenziale è di vivere dentro questa umanità, di coglierla dovunque e comunque si manifesti: nelle strade, nelle piazze, sui monti, sui mari, nelle città, nei villaggi dispersi, negli individui e nelle masse, nella fatica dei muscoli, nel brivido divino degli intelletti, nella passione esaltante di tutti gli amori. Ardita vuole questo. È nata per questo. Oserà: e per ciò sarà necessariamente delicata, inevitabilmente crudele come chi si accinge a segnare una direzione, a fissare una mèta alle inquietudini dello spirito moderno, oscillante tra le nostalgie dei mondi che crollano e le audacie dei mondi che sorpassa.

Ecco: io prendo queste pagine e le scaglio al pubblico perché le legga, le discuta, le stracci. Ardita va all’attacco e guarda in alto, e sceglie a guida, pel viaggio,

La stella più lontana

La stella più vicina.

Quella che sorge alla cera

E non tramonta alla mattina....

MUSSOLINI

Da Ardita, N. 1, 15 mazzo 1919, I.

Nascita del Fascismo

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