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PER LA COSTITUZIONE DEL NUOVO
«FASCIO D’AZIONE RIVOLUZIONARIA»
ОглавлениеNon è il caso — esordisce l’oratore — di fare delle discussioni. Noi ci troviamo oggi di fronte a due coalizioni: conservatori e rivoluzionari. Gli uni che hanno tutto da conservare, gli altri che debbono tutto demolire.
Noi non intendiamo di costituire un partito: dobbiamo semplicemente raggiungere un obiettivo. Dopo faremo, se sarà possibile, un’altra tappa insieme e ci separeremo.
Ma oggi che cosa significa questo procrastinamento della nostra azione? Che cosa significa questa guerra a primavera? Questa guerra rimandata a quando spunteranno le mammole? Un popolo forte e sano come il nostro e come il nostro leale, non deve aspettare e tergiversare in maniera così sorniona e macchiavellica!
Noi riprendiamo la vecchia bandiera! Anche prima del ’70 c’erano dei neutralisti, ma il popolo passò.
Noi siamo un popolo vecchio di cinquanta secoli di storia e giovane di cinquanta anni di vita nazionale e non dobbiamo essere un paese di conigli.
Ora prepariamoci come dobbiamo. Oltre cinquanta fasci sono già costituiti in Italia e altri numerosissimi se ne costituiranno dopo la nostra parola di questa sera che è attesa con ansia solenne e febbrile. Ora non attardiamoci sulle forme statutarie della nuova organizzazione. Il compagno Bianchi, che sarà eletto a segretario, adunerà le nostre file. Noi aduneremo quelle di tutta Italia. Intanto facciamo il lavoro umile e più necessario. Costituiamo subito il fascio, fra i numerosi qui convenuti questa sera.
E abbiate, amici, la sicurezza — conclude l’oratore, sempre attentamente e deferentemente ascoltato — che noi non abbiamo rinunziato ad alcun migliore principio, che non siamo diventati dei vani guerrafondai, che non abbiamo rinnegata la nostra fede, che non si mutano dall’oggi al domani i propri ideali come l’assassino non diventa d’un tratto il probo e l’onesto.
Il nostro dovere è oggi di armarci tutti contro il nemico comune. (Il breve ma vibrato discorso di Benito Mussolini è accolto da una salva di applausi che si prolungano fra l’entusiasmo più vivo).
MUSSOLINI
Da Il Popolo d'Italia, N. 21, 5 dicembre 1914, I.