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CAPITOLO XX

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Come senza tribolazioni portate con pazienzia non si può piacere a Dio; e però Dio conforta lei e il padre suo a portare con vera pazienzia.

Alora Dio, rispondendo a la terza petizione, cioè della fame della salute sua, diceva:

—Figliuola, questo voglio: che egli cerchi di piacere a me, Veritá, nella fame della salute de l’anime, con ogni sollicitudine. Ma questo non potrebbe né egli né tu né veruno altro avere senza le molte persecuzioni, sí come Io ti dixi di sopra, secondo ch’Io ve le concedarò.

Sí come voi desiderate di vedere il mio onore nella sancta Chiesa, cosí dovete concipere amore a volere sostenere con vera pazienzia. E a questo m’avedrò, che egli e tu e gli altri miei servi cercarete il mio onore in veritá. Alora sará egli el carissimo mio figliuolo, e riposarassi, egli e gli altri, sopra el pecto de l’unigenito mio Figliuolo, del quale Io ho facto ponte perché tucti potiate giognere al fine vostro e ricevere il fructo d’ogni vostra fadiga che avarete sostenuta per lo mio amore. Sí che portate virilemente.

Libro della divina dottrina: Dialogo della divina provvidenza

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